Gli Yawning Man, nati nel 1986 per le velleità extra-sensoriali di Gary Arce, Alfredo Hernandez e dei cugini Mario e Larry Lalli (che poi militarono negli altrettanto leggendari Fatso Jetson), furono la formazione che per prima fissò gli stereotipi, ancora oggi ben saldi, relativi alla scena di Palm Desert, California, l'uomo sbadigliante che inquadrava al meglio la noia e la voglia d'evasione gravitante attorno ai deserti californiani. Jam-band di straordinaria poliedricità, contribuì in maniera determinante a creare quell'immaginario esotico e misterico di luoghi e sensazioni che verrà poi riassunto nel solo termine "stoner-rock". Furono loro i primi che animarono, con le loro infinite jam-sessions, i generator parties alle soglie del deserto e furono loro la principale fonte d'ispirazione per i gruppi che istituzionalizzarono in maniera definitiva il genere con i capolavori degli anni '90. Basta riportare le parole, dotate di più peso specifico rispetto a quelle del sottoscritto, che rilasciò Brant Bjork in un'intervista del 2002, per quantificare la loro importanza:

<< Gli Yawning Man sono la più incredibile desert-band di tutti i tempi. Ti bastava essere là nel deserto, dove tutti facevano festa. Loro arrivavano a bordo del loro furgone, montavano i generatori quando il sole tramontava e, semplicemente, suonavano per ore ed ore. Non era musica militante come quella dei Black Flag. Era molto drogata, stone-y e mistica. Oh, in definitiva, sono la miglior band che abbia mai visto suonare. >> 

La prima pubblicazione a nome Yawning Man avvenne solo nel 2005 con l'LP "Rock Formations", seguito da altri due, ancor più, recenti capitoli discografici, tutti lavori che possono essere considerati "minori" rispetto alla portata storica di questa monumentale antologia di due dischi, che raccoglie quelle che sono, con ogni probabilità, le prime canzoni stoner della storia e che meglio fotografano, nel loro periodo più prolifico, i prime-movers della scena musicale di Palm Desert. Trattasi di trenta "samples" delle loro jam desertiche di fine anni Ottanta, che testimonia la loro straordinaria capacità improvvisativa. Si passa infatti da alcuni bizzarri e claudicanti esperimenti ritmici, a volte venati di surf music, che rimandano al chitarrismo free-form del Greg Ginn post-Black Flag (non a caso Gary Arce pubblicò anche, nel decennio succesivo, con il progetto free-jazz Sort of Quartet, alcuni dischi per la SST Records) e che arrivano addirittura a sfociare in deliri freak-funk come "Saco", ad alcune vere e proprie sfuriate heavy-metal ("Fire of Papas Chile") ed alla psichedelia osmotica presente in gran parte sul secondo disco, che anticipa tutte le successive incarnazioni dello stoner-rock. Ed, infatti, il chitarrismo lisergico di "SLAB", l'andamento circolare e liquido di alcune canzoni ("Devil's Ladder"), sognante di altre ("Bet I'll Six"; la quasi doorsiana e variopinta "Moroccan Stash") per non parlare dei nove minuti di trip cosmico di "Deaf Conductor", sono già veri e propri blues per il sole rosso, veri e propri leitmotif messi al servizio dei gruppi stoner degli anni successivi.

Per dimostrare la loro importanza storica, dunque, c'è bisogno di aggiungere altro? Forse sì, dal momento che gli stessi Kyuss, gli sciamani più famosi del pianeta, li omaggiarono, con la cover di "Catamaran" (presente in questa raccolta), nel loro"...And the Circus Leaves Town" (1995, Elektra Records). Se, infatti, gli anni Ottanta avevano già conosciuto straordinari interpreti di rock desertico che, però, riprendevano più fedelmente i pesi massimi dell'acid-rock dei 60's, gli Yawning Man furono i primi ad adeguare la psichedelia pesante, l'heavy-psych di Blue Cheer, Hawkwind, Jimi Hendrix e Black Sabbath agli umori ed alle droghe degli adolescenti californiani che vivevano a ridosso del deserto.

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