Punto 1: il disco di Zaki Ibrahim è uscito nel 2012 e non ne ha parlato nessuno. Per lo meno qui da noi. Anche io l'ho scoperto per caso sfrucugliando su Bandcamp.

Punto 2: il disco di Zaki Ibrahim è notevole.

Per darvi qualche coordinata di interesse: immaginate un incrocio fra Sade, Angelique Kidjo ed il piglio di una Bjork periodo Debut.

Zaki,sudafricana naturalizzata canadese, realizza un disco che stilisticamente si muove fra vari generi: dance, funk, pop, trip hop, afro beat, soul e lo fa sorretta da una scrittura rigorosa e mai troppo invadente.

"Every opposite" inanella una sequenza micidiale di hit che toccano la migliore genealogia femminile degli ultimi 30 anni, il tutto con un vigore ed una personalità invidabili. Due i cardini su cui ruota un mix così rischioso: la voce (calda, duttile, potente, virtuosa) e l'Africa. L'africa è ovunque in questo disco. Si ascolti l'iniziale "Draw the line" dove su una base molto 90's (tutto il disco lo è in verità) direttamente da Bristol ci si immerge in canti e cori tribali dal grande fascino. Oppure che dire della simpatica "Go Widdit"? Non scorgete qui, oltre il timbro di velluto,anche una Buffalo Stance di nenehcherriana memoria?

Ma i pezzi da novanta devono ancora venire: "Heartbeat" è la sua Unfinished sympathy(io in verità la preferisco nella versione non remixata). "the kids are talking" è puro mantra sub sahariano,. "The Do" è virtuosismo al servizio del sole (o del soul?), e infine "something in the water" dove le radici africane emergono in maniera deliziosamente sfacciata.

Forse questa matrice tardo 90's inizio '00 non piacerà molto a chi è già oltre e si fa cullare dalle (sterili?) giaculatorie di una FKAtwigs. Però in questo disco c'è un sacco di cuore e molto talento. Io ve lo consiglio.

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