Allora...

C'è il cantante dei SikTh, Mikee Goodman, e c'è Adrian Smith, chitarrista dei Maiden.

Il disco è relativamente nuovo (uscito ad inizio del 2012) e quindi per quel che riguarda Smith (qui la sua biografia) s'inquadra nel recente periodo discografico "libero" che i Maiden (in cui pure Steve Harris si è cimentato in un disco solita) si son presi tra un tour e l'altro. Nel caso di Goodman invece si tratta di un ritorno alle scene, dopo lo scioglimento dei SikTh: se si esclude la brillante ospitata in "Fur and Gold" delle Bat For Lashes e un altro paio di contributi (here more info) a progetti minori.

Come e perché il membro “emozionalmente” meno allineato dei Maiden e un ex vocalist di un gruppo djent abbiano deciso di collaborare lo si capisce un po' nel sito ufficiale del progetto (che vi allego nelle Info) quello che so è che hanno scelto un nome fuorviante (Steve Harris è stato ontologicamente più corretto) perché se non per qualche riff "argentato" di Smith non c'è nulla di "Primal" qui.

C'è di sicuro del Rock (della Ribellione non parlo perché comunque non mi fido del termine, a prescindere di chiunque lo cavalchi...) anzi del Metal (ma non così Classico come si potrebbe pensare) che a volte trascende nel Nu (Metal, dico) e altre nel Prog (idem come a lato).

Ci sono momenti melodici ed altri più convulsi, c'è l'affilata chitarra di Smith e c'è la voce (a volte sguaiata, a volte sussurrata, a volte declamata) di Goodman.

Ci sono delle parentesi inaspettatamente dolci (con delle ospiti particolari e a prima vista fuori luogo) e altre drammaticamente violente e distorte.

Il tutto procede ad ondate... Anzi, a mareggiate.

Per me un bel disco.

Mo.

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