Carrie è un film di Brian De Palma, in cui il regista italo-americano mette in scena il romanzo d'esordio di un giovane scrittore dal futuro radioso, Stephen King. Da esso, trarrà una sceneggiatura abbastanza lineare lo sceneggiatore Lawrence D. Cohen: Carrie è infatti il primo film girato da De Palma in cui quest’ultimo non sia anche lo sceneggiatore.

Il film è’ ambientato in un’anonima città americana degli anni settanta: villette in legno col prato verde davanti; ampie strade di quartieri residenziali percorse da Chevrolet, Maggiolini e Ford Mustang; high school col suo ballo di fine anno.

Qui, più che altrove, chi si adegua è dentro, gli eccentrici sono fuori.

Carrie è molto eccentrica. A scuola, le sue stranezze, sono causa di esclusione e della terribile cattiveria delle coetanee che ne fanno il proprio capro espiatorio. Le figure di riferimento in fondo le capiscono: Carrie è una gran scocciatura, non si comporta come le sue compagne, non si acconcia come dovrebbe, ignora il “ciclo mensile” e qualsiasi altro aspetto del proprio corpo.

La scuola per Carrie sembra essere ciò che una decina di anni più tardi sarà per Leonard Lawrence la scuola per marines. Entrambi sono inadeguati e sono presi di mira, ma entrambi hanno dei poteri: Leonard ha una mira eccezionale, Carrie ha dei poteri telecinetici.

La loro storia è quella di un fallimentare tentativo di inclusione e di riscatto.

Tuttavia, l’intreccio dei due film è diverso. La situazione iniziale, come abbiamo visto, è da incubo, e, a peggiorare e, in un certo senso, causa di tutto, vi è una situazione familiare prima di soggiogamento, poi di conflitto: Carrie vive con la sola madre, una puritana integralista con turbe psichiche, che vede nella perpetua penitenza l’unica via per la salvezza dal peccato, quindi, pretende da Carrie totale morigeratezza, afflizione e pentimento.

Carrie non vuole questa vita, così, da questa situazione, inizia a percorrere un percorso di miglioramento della sua condizione, che, se Carrie fosse stata Cenerentola, andrebbe a finire col ballo e l’innamoramento del principe.

Ma Carrie è una storia triste e una fiaba horror. Mentre il cielo si sta rasserenando e la fortuna finalmente le sta sorridendo, due compagne stanno architettando qualcosa alle sue spalle, ma sotto gli occhi degli spettatori. Sue, la brava ragazza, compie un ambiguo gesto di espiazione delle angherie compiute in precedenza, e offre di nascosto il proprio accompagnatore a Carrie per il ballo di fine anno; Chris, la cattiva, prepara la sua vendetta dopo essere stata esclusa dal ballo a causa del suo comportamento.

Lo spettatore sa che accadrà qualcosa di grande durante il ballo. Conosce i piani segreti di Sue e Chris, di cui il regista mostra il culmine in modo sincronizzato, attraverso la duplicazione dello schermo. Conosce i poteri di Carrie. Le tre ragazze sono invece ignare dei piani e dei poteri delle altre. Tutte resteranno sorprese da come andrà a finire.

Il regista lascia cuocere lo spettatore nell'attesa della tragedia incombente: oggi come nel 1976, l'attesa lo terrà avvinghiato allo schermo per sapere come la tensione si sciglierà; questo perché, anche se alcuni temi possono sembrare datati, ancora attuali o efficaci risultano la struttura, i dialoghi, la colonna sonora del film (il cui tema sottolinea il carattere triste e onirico della storia) e lo stile di De Palma.

Dal piano sequenza iniziale in cui lo sguardo piomba dall’alto su una scolaresca fino ad osservare lo sguardo, dei grandissimi occhi celesti, e il sorriso innocuo, triste e malinconico della protagonista; passando per il voyeuristico rallenty successivo negli spogliatoi femminili; arrivando fino al terribile carrello che riaccompagna una terrorizzata e sanguinante Carrie dentro la doccia: il film si palesa sin da subito come un laboratorio e un esercizio di geniale stile registico del giovane De Palma.


Per questo e altro, Carrie è, indubbiamente, per chi non lo conoscesse, una lacuna da colmare; per tutti gli altri, un film da rivedere, perché non si vede un buon film, un buon film lo si può solamente rivedere.

Carico i commenti...  con calma