Nuovo disco per i Canaan, progetto dai connotati sfumati e oscuri i cui lavori sono da sempre pubblicati dalla mitica Eibon Records, una garanzia quando si parla di sonorità dark-ambient. I Canaan si sono sempre caratterizzati come un gruppo estremamente particolare: l’ascolto dei loro dischi è un’esperienza unica e non sempre facile se non si entra nello spirito e se non ci si immedesima con il loro peculiare approccio. Anche questo nuovo disco, intitolato, in maniera enigmatica e decadente Il giorno dei campanelli, non fa eccezione. La musica è costituita da semplici tappeti elettronici di chiara matrice dark-ambient che accompagnano una voce che recita testi dal sapore marcatamente esistenzialista. Una volta che si riesce ad entrare nell’atmosfera estremamente rarefatta e surreale dei Canaan ci si trova proiettati in un universo dai contorni cangianti e metafisici. Le ambientazioni scarne e minimali risultano alla fine perfette per far risaltare la poesia cupa e decadente delle parole. Non è obiettivamente un disco di facile ascolto: non bisogna approcciarsi a questo lavoro in maniera superficiale ma occorre avere il giusto stato d’animo. In questo senso risulta perfetto come colonna sonora di una giornata uggiosa e piovosa. Le atmosfere sono infatti molto cupe e ombrose e, in alcuni momenti, dolorose e lancinanti. Quel che emerge dall’ascolto dei testi è una sensazione di un dolore definitivo che pervade la realtà che viviamo tutti i giorni e a cui non è possibile opporsi. Da questi tenui frammenti sonori emerge un senso di tragicità incombente che lascia in qualche modo attoniti e che viene in parte attenuato dal sentimento di bellezza generato dalla musica. Il giorno dei campanelli è in definitiva un album difficilmente definibile ma che , in ogni caso, piacerà a chi si vuol confrontare con il proprio Sé più nascosto.

Carico i commenti...  con calma