Edoardo Bennato: E' arrivato un bastimento
CD Audio Mi manca ★★★★★
L'ultimo capolavoro del Benni nazional e al contempo il più eclettico. È arrivato un bastimento ha degli interventi di elettrica da far rizzare i capelli, La città trema carica come una molla, Specchi delle mie brame ha dei tempi di batteria straordinari. 4,5 arrotondato per eccesso, se lo merita??
  • Ditta
    12 lug 20
    4,5 per eccesso per me va alle Canzonette.. qui forse è un po’ azzardato. Io darei poco meno di 4,5, in scala decimale un 8-.
  • Martello
    12 lug 20
    8- mi pare poco. È un album eterogeneo e molto (troppo forse) variegato musicalmente e ciò può essere sia un pregio che un difetto. A risentirlo ora forse al 5 non ci arriva, per qualche brano meno studiato e buttato in mezzo alla mischia.
  • Kism
    12 lug 20
    All'epoca fu un (mezzo) tonfo, molto vario, molti generi diversi, bello l'Hard Rock de "Lacitta' trema". All'epoca passo' inosservato, tanto che molti aspetta(va)no ancora il successore di "Sono solo canzonette"! Tanti brani interessanti, nessun classico.
  • Martello
    12 lug 20
    Chissà Bennato come sarebbe oggi se il bastimento avesse avuto successo? Perchè se ha intrapreso la strada che l'ha portato a incidere dischi quali SBANDATOH il merito è anche dell'insuccesso di quest'album
  • Falloppio
    12 lug 20
    Mi piacerebbe fare dal vivo La città trema perché è proprio Rock. Se riesco a trovare lo spazio per l armonica la propongo alla Band.
  • Martello
    12 lug 20
    Io tengo il sogno nel cassetto di suonare Specchio delle mie brame alla batteria. Con quei passaggi di timpano...ua!
  • 123asterisco
    12 lug 20
    4,5 su 10 è troppo!
  • 123asterisco
    12 lug 20
    (scusa era una boutade, non ho resistito, però siete terribili te e Ditta, a mettersi lì a soppesare le stelline, come in uno scrutinio di fine semestre!)
  • Martello
    12 lug 20
    4? Credo possa adare bene...in scala debasa. 4/10 è da infami per un album del genere!
  • Martello
    12 lug 20
    Eh è un mio difetto, tendo a esse troppo matematico con la musica.
  • 123asterisco
    12 lug 20
    Anche perché poi dovresti soppesare le stelline rapportandole a TUTTA la musica, e allora se a un disco qualunque di Battiato dai 8, allora a Bennato dovresti davvero dare 2. D'altronde però non ha senso fare rapporti in questo senso, perché ogni autore va considerato secondo un proprio percorso, e allora a cosa servono le stelline?
    A NULLA.
  • Martello
    12 lug 20
    Non è tanto questione di voti, quanto questione di bellezza di un'album: a Ferro battuto di Battiato e a Kaiwanna di Bennato darei più o meno 4 stelle, ma per diverse motivazioni, perchè ognuno ha le proprie particolarità e i propri punti di forza che rendono certi album...belli. So due album che metto sullo stesso sullo stesso piano e che ritengo belli per motivi diversi.
  • Ditta
    12 lug 20
    @[123asterisco] "dovresti soppesare le stelline rapportandole a TUTTA la musica" beh sì, ma nel suo genere. Per esempio, io mica posso paragonare i lavori migliori di un Baglioni (artista che non amo particolarmente, ma riconosco il valore di alcune cose) ai migliori lavori di un qualsiasi Faber, Guccio, Gaber, De Gregori, Vecchioni, Venditti..
    E Battiato con Bennato tra loro non c'entrano niente. Mica si possono paragonare tra loro, per esempio, "I buoni e i cattivi" e "Patriots"... suvvìa...
L'avessero inciso gli Elio e le storie tese non avrei capito che le canzoni le avesse scritte Bennato. Album molto strano, completamente fuori dagli schemi. Non azzardo un voto, per certi lavori è meglio lasciare la schedina del voto in biango
  • Kism
    13 lug 20
    "Si era sempre fatto così / si era sempre fatto uno per volta... ah? / e allora?... / E allora a me mi piace due per volta!": scherzetto riusci' dopo 2 settimane venne pubblicato "Sono solo canzonette". Lo ricordo come fosse ieri, il disco in se, piu' grezzo e diretto, tematicamente controcorrente, ma dotato di fascino.
    Oltre la Hit "Sei come un Juke-box", bello anche il punk finale della Title Track suonato coi Gaznevada.
  • Martello
    13 lug 20
    Anche A Licola mica scherza. E neanche Restituiscimi i miei sandali.
  • woodstock
    13 lug 20
    "Così non va, Veronicaaaaaaaaaaaa......"
Edoardo Bennato: Sono Solo Canzonette
CD Audio Mi manca ★★★★★
BALLATE BASTARDI! MI INNAMORO DI UN SASSO, SONI UN PICCIONE E FACCIO €@&€&€-€&€-€&#&_
Elio E Le Storie Tese: Eat The Phikis
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Magn i fic!
Enzo Carella: Sfinge
Vinile Ce l'ho ★★★★★
C-A-P-O-S-L-A-V-O-R-O. Un album bello fresco, prodotto divinamente con nove brani stellari uno più bello dell'altro. Per gli scettici, andate a leggere il testo di Riflessione finale e poi ne riparliamo
Enzo Carella: Barbara E Altri Carella
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Altro centro per Carella. Credo che Barbara la conosciamo tutti all'incirca, ma sto album contiene anche la visionaria Foto, dei potenti tormentoni come Carmè, Malamore e Amara e piccole schegge di follia come Parigi, Sentimenti e Lupo. Contando poi la ciliegina finale, il funk impazzito di Oh Rai! che corona il disco ai piani alti. Carella una garanzia ormai
Enzo Carella: Vocazione
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Ancora un po' immaturo però gli elementi ci son già tutti. Arrangiamenti meno morbidi rispetto a Sfinge e Barbara, più spigolosi e particolari. Ne escono fuori grandi pezzi come Vocazione, Fosse vero, L'anima pagliacciona e Malamore, brani ironici e pepati come Ballatetta e La serietà e ritratti fuori dal mondo come Il sud è un'infanzia sudata. Direi meno di Sfinge e più di Barbara e altri
  • Zimmy
    16 set 20
    Se si facesse una classifica delle migliori frasi messe in musica in lingua italiana, penso che "la chioccia monsignore scivolante limousine fa la barba all'erbacroce con i bordi del piqué" meriterebbe uno dei primi posti. Non mi stancherò mai di ribadire che razza di virtuoso della parola fosse Pasquale Panella... e qui aveva un musicista/interprete che gli rendeva giustizia non meno di Lucio, e ho detto tutto
  • hjhhjij
    16 set 20
    A quanto pare qui mi è sfuggito un fenomeno...
  • Martello
    16 set 20
    A tutti purtroppo sfugge questo fenomeno caro @[hjhhjij]. È riuscito a mettere in musica i testi di Panella in maniera eccelsa, forse superando il buon Lucio per innovazione (oggi Carella è celebrato nel mondo indie da personaggi discutibili come Calcutta)
  • hjhhjij
    16 set 20
    Non sapevo che Madre Teresa si occupasse anche di musica, ma approfondirò Carella.
  • Martello
    16 set 20
    Ahahahahahahaha. Meglio se vai sentire i primi 3 di Carella va, così vedrai chi elogia la Madre Teresa
  • hjhhjij
    16 set 20
    Lo farò.
  • Zimmy
    16 set 20
    A prescindere dall'apporto del buon Panella che è sempre caratteristico per bizzarria e inventiva, e a prescindere anche dai personaggi discutibili che lo elogiano (ma 'nfatti che cazzo di nome d'arte è Calcutta, dai su...), Carella è stato uno dei più originali e meritevoli talenti del pop-rock italiano tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta (con qualche incursione nei decenni successivi che, però, personalmente non conosco). I primi tre dischi sono delle perle oltre ad avere in formazione musicisti da paura
  • Martello
    16 set 20
    Sono più o meno d'accordo con Zimmy, Carella è un musicista che negli anni 70 e inizi 80 ha cambiato le carte della musica italiana. E poi pezzi come Carmè, Sfinge, Riflessione finale e Malamore suonano ancora oggi molto moderni. Per me il suo pezzo migliore però è Vocazione, uno degli apici lirici di Panella
  • Zimmy
    16 set 20
    Pare che Battisti stesso fosse un suo ammiratore
  • Martello
    16 set 20
    Ho saputo...ringraziamo Carella che ha introdotto Panella al mondo della canzone
Enzo Carella: Ahoh yé nanà
CD Audio Ce l'ho ★★★
Recuperato recentemente. Un album su livelli decisamente buoni, forse quello più azzardato e che non lascia punti di riferimento all'ascoltatore se non le canzoni. Non c'è il singolone ne la ballata, solo un agglomerato di generi e stili a cui bisogna dedicare tanto tempo. Citerei Oggi non è domani, pezzo meraviglioso e a tratti geniale, Lavorare no che altro non è che uno scazzo poetico di 3 minuti, la conclusiva e particolare La canzone su di me, la più orecchiabile ma non per questo meno bella Banalità, le belle metafore di Bagnino insomma c'è veramente tanta carne al fuoco. Pure troppa. Tra il 3 e il 4, ma metterei 3 perchè il 4 spetta solo al precedente
  • Zimmy
    20 set 20
    Pure questo non lo conosco (ancora), mi fermavo alla prima splendida trilogia. Debbo recuperarlo assieme all'Odissea
  • Martello
    21 set 20
    Ahoh yé nanà secondo me è meglio prima recuperare degli spezzoni e poi tutto l'album, dato che come lavoro è abbastanza caotico. Ti consiglio principalmente di ascoltare Oggi non è domani, il singolo lanciato, Estrella misteriosa, molto carina e Banalità, forse la più orecchiabile. Il resto rimane su un livello buono, forse alcuni pezzi superano di slancio questi tre
  • rafssru
    23 ago 22
    Ti dispiace scrivere una recensione?
Enzo Carella: Se Non Cantassi Sarei Nessuno
Nastro Audio Mi manca ★★★★
Non mi dilungo troppo dato che ne sto scrivendo una rece proprio in questo momento. Un concept album costruito in maniera ottima e particolare, formando l'episodio migliore della seconda parte della discografia di Carella. Pezzi come Odissea, Cara al cuore, Capebomma o Partire fanno mangiare la polvere a molti altri colleghi più giovani. Contando poi My baby is back e La miseria, commoventi se ci si è ritrovati soli in mare come un novello Ulisse
  • Zimmy
    24 set 20
    Debbo ancora ascoltarlo, attendo con curiosità la rece :)
  • Martello
    24 set 20
    Dovrei averla finita verso ottobre. Spero almeno, parlare di un album del genere non è per niente facile
  • rafssru
    23 ago 22
    Ciao. Ti dispiacerebbe scrivere una recensione?
Enzo Carella: Carella De Carellis
CD Audio Ce l'ho ★★★
Raccolta carina. Gli inediti spaccano veramente, anzi ci sono composizioni come Aspetta e S.P.A e L'occhio nero che sono da annoverare tra i classici di Carella. Poi vabbè, Bubbà è qualcosa di mitico e La pappa del cuore e Pensa se una sono molto belline. Peccato per il lato B, certo vecchi successi e quant'altro ma la qualità audio è qualcosa di abominevole. Peccato, se registrata un po' meglio poteva avvicinarsi ai livelli di Vocazione.... #forse
  • Farnaby
    8 ott 20
    "Malamore" è una delle più belle (e ancora suona "moderna") canzoni italiane. Per me, sia chiaro.
  • Martello
    9 ott 20
    Io sono dell'idea che i primi tre album di Carella non siano invecchiati di una virgola, ma che anzi oggi suonino ancora più nuovi. Prova ad ascoltare Foto, Malamore, Riflessione finale, Carmè, L'anima pagliacciona etc e poi una canzone indie a caso: si può notare quanto le tracce di Carella suonino più nuove di quella indie
  • Farnaby
    9 ott 20
    Vero...
  • Zimmy
    9 ott 20
    Mi manca pure questo, lo recupererò (prima o poi) assieme all'Odissea e Aoh Yè eccetera. Concordo con l'ultimo commento di Martello: dalle canzoni del primo Carella (come da certe cose coeve di un Rino Gaetano, per dire) discende tanto indie contemporaneo, ma senza averne l'originalità né l'inventiva
  • Martello
    9 ott 20
    Oggi l'indie è così: tanti dischi venduti con 0 impegno. Allora gentaglia come Gaetano e Carella commercialmente erano invisibili ma i loro dischi erano il massimo
  • rafssru
    23 ago 22
    Ti dispiacerebbe scrivere una recensione?
Avendolo trovato ieri a Firenze, gli ho ridato un ascolto dopo un anno. E...wow, è davvero un grande disco. Molti lo reputano minore nella carriera di Jannacci, io non sono mai stato d'accordo. Magari è molto disomogeneo, alcuni pezzi non sono totalmente a fuoco e gli arrangiamenti non sempre rendono giustizia ai certi testi (tanto per intenderci, Pensare che testualmente è bella tosta, ma l'arrangiamento calmo la rende praticamente fine a se stessa). Ma poi, c'è tutto il resto: nonostante Jannacci non abbia composto la maggior parte dei pezzi, molti di questi sono estremamente ispirati, a partire dai ritratti umanissimi di 70 persone e Gli zingari a manifesti poetici come Il Duomo di Milano e La mia gente fino ad arrivare alla demenzialità più totale in El Carrete e Il piantatore di pellame. E poi c'è Messico e nuvole, che voglia di piangere ho!
Enzo Jannacci: Come gli aeroplani
CD Audio Mi manca ★★★★★
Il mio disco italiano preferito di sempre senza alcun dubbio. Lo ascolto poco, perchè se lo ascolto giuro mi metto a piangere, una giostra di emozioni
Enzo Jannacci: Quelli che...
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il karate
Il karate è un antico gioco cinese
Trasformato dai giapponesi
In una situazione altamente drammatica
Per giocare a karate
È indispensabile conoscere le seguenti cose:
Sentirsi italiani però "dendro"
Conoscere l'indirizzo segreto di Martin Bormann
Saper dire in quattro lingue "lei non sa chi sono io"
Essere astemi
Non aver paura di morire perché tanto è destino
Fare due docce fredde tre volte al giorno
Credere che la mafia sia stata inventata da Marlon Brando
  • Zimmy
    22 giu 20
    Per me il migliore di Jannacci, a pari merito con "Fotoricordo". Tanta roba
  • Alemarcon
    22 giu 20
    E' l'unico disco di Enzo che conosco veramente bene. Straordinario.
  • Martello
    22 giu 20
    @[Zimmy] per me è secondo solo a Fotoricordo (inarrivabile).
Meh meh meh. M'aspettavo di più
Enzo Jannacci: L'importante
File Audio Ce l'ho ★★★★
Grand bel disco ricco di ottimi brani
Enzo Jannacci: I soliti accordi
File Audio Ce l'ho ★★★★
Un po' meno bello rispetto ad altri ma comunque assolutamente non da buttare
Enzo Jannacci: Discogreve
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Uno dei dischi più intimi di Jannacci
Enzo Jannacci: E allora… concerto
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Ingiustamente liquidato come uno dei suoi dischi meno belli. Sbagliando, ovviamente
Enzo Jannacci: Parlare con i limoni
CD Audio Ce l'ho ★★★
Per me è il peggiore (però vale comunque 3 stelle), poi fate voi
Riascolto della nuova ristampa in vinile (che ho preso perchè si). "Si vede" non sembra un pezzo di quegli anni, per essere degli inizi degli anni 80 è molto all'avanguardia. Il disco è rimasto una bella bombetta, come da prassi
equiVoci: Sinceramente Non Tuo
CD Audio Non la voglio ★★
Non bisognerebbe far cantare il Battisti bianco a chi non l'ha manco ascoltato. So meglio io con i MIDI barbari...no non lo dico tanto per dire so davvero migliori.
Se l'indie esiste, questo disco è il manifesto puro e sincero
Fabrizio De André: Storia di un impiegato
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Tra i 10 migliori dischi italiani di sempre. Non ci son parole per descriverlo, sono 46 minuti di assoluta perfezione, ma non una perfezione uniforme, una perfezione che spazia da brani più trascinanti (Princesa, Dolcenera) a brani più scanzonati (A cumbà, le acciughe fanno il pallone) e soprattutto con brani impeccabili che fan venire la pelle d'oca (Anime Salve, Khorakane, Smisurata preghiera, Disamistade).
  • Alemarcon
    8 nov 20
    Grandissimo disco, ma è più Fossati che De André...
  • Martello
    8 nov 20
    Soprattutto nella title track
Fedez: Baci Perugina
CD Audio Non la voglio
Mamma mia la monnezza!
Francesco De Gregori: Scacchi E Tarocchi
CD Audio Mi manca ★★★★
Riascoltato oggi. Me lo ricordavo peggio. Le perle ci sono, a cominciare proprio da La storia per poi arrivare a Poeti per l'estate, A Pà, Scacchi e tarocchi, Ciao ciao, Tutti salvi. Insomma, un bell'album che merita in toto le sue quattro stelle
  • Mauro82
    12 mag 20
    Il penultimo sussulto del miglior Principe per me..
  • Martello
    12 mag 20
    Idem
  • Martello
    12 mag 20
    Poi il nulla. Si salvano solo Canzoni d'amore e in parte Miramare
  • Mauro82
    12 mag 20
    Non butterei a mare neanche "Amore nel pomeriggio", per quanto mi riguarda il suo massimo capolavoro degli ultimi trent'anni. Gli ultimi quattro, e aggiungerei "Prendere e lasciare" strappano una semplice sufficienza.
Poteva e doveva essere un capolavoro. Purtroppo ne rimane solo un disco testualmente superlativo e musicalmente raccapricciante. Bambini, Miramare e Cose caposlavori, Dobermann, Carne di pappagallo e Vento nel nulla deboli, Pentathlon, Lettera e 300.000.000 di topi nel limbo. Davvero un'occasione mezza sprecata
  • Ditta
    27 ott 20
    I dischi musicalmente raccapriccianti sono altri, martè... questo è sotto la media ma di sicuro non raccapricciante...
  • Martello
    27 ott 20
    Si ok raccapricciante è un po' troppo, ma in episodi come Bambini venite parvulos o Carne di pappagallo gli arrangiamenti li trovo completamente inadatti al pezzo. Non ci posso fare niente, non riesco ad apprezzare gli arrangiamenti soprattutto negli episodi meno ironici
  • Zimmy
    27 ott 20
    Il disco meno bello di De Gregori, il che è tutto dire
  • Martello
    27 ott 20
    No....no....lo trovo superiore solo agli ultimi 3 e a Prendere e lasciare e al pari di Pezzi
  • Zimmy
    27 ott 20
    Pensa che per me Prendere e lasciare è uno dei più belli e anche Pezzi è svariati gradini sopra. Ma con "ultimi tre" quali intendi? (non so se conteggiare anche Vivavoce e il disco su Dylan)
  • Ditta
    27 ott 20
    Per me il meno bello è “Sulla strada”, il che è tutto dire...
  • Ditta
    27 ott 20
    “Prendere e lasciare” ha “Un guanto”, e mi basta e avanza.
  • Martello
    27 ott 20
    Per ultimi 3 intendo Calypsos, Per brevità e Sulla strada. Vivavoce e queo su Dylan non li ho ascoltati
  • Zimmy
    27 ott 20
    Vivavoce non è fondamentale, è quasi una sorta di live in studio (ci sono riarrangiamenti di eccellente qualità, fedeli a quelli che suonava dal vivo in quel periodo, ma sono pur sempre riarrangiamenti). Le cover dylaniane sono ben fatte ma sono un prodotto un po' per amatori, autoreferenziale, più un vezzo d'autore che un disco con qualcosa di particolarmente suo da dire (ma alcune versioni sono assai meritevoli). Per il resto non so, saranno gli arrangiamenti fuori fuoco di cui parli nella definizione, sarà qualche riempitivo di troppo (Carne di pappagallo, Vento dal nulla, anche Trecento milioni di topi la trovo debole assai), ma Miramare resta per me il suo disco complessivamente meno bello (ed ha dentro dei carichi da 90 come Bambini, la title track e Cose, ma anche Pentathlon... per dire su che livelli siamo!). Prendere e lasciare, sarò strano io, ma per me è un fuoco di fila di gran pezzoni (Compagni di viaggio, Un guanto, L'agnello di Dio, Jazz, Zingara, Fine di un killer...) e mi fa strano che non sia un disco così quotato
  • Martello
    27 ott 20
    Degustibus. Sempre preferito del post-Titanic Terra i nessuno e Canzoni d'amore. Ora aspetto le fucilate della @[Ditta] perchè non ho citato Amore nel pomeriggio
  • Ditta
    27 ott 20
    La gogna meriteresti! Del post “Donna cannone” è il migliore!
  • Martello
    27 ott 20
    Lo so, per me però sta dietro a sti due. Del nuovo millennio non c'è dubbio sia il migliore, ma ho preferito piuttosto quelli dell'87 e del 92
  • bohhh
    27 ott 20
    io a de gregori ho sempre preferito altri, ma questo è un ottimo album per me, a parte qualche arrangiamento un po’ troppo sbrodolato. il suo meno convincente per me è scacchi e tarocchi (e comunque ci stanno la storia, a pa, poeti per l’estate....)
  • Martello
    27 ott 20
    Scacchi e tarocchi il peggiore mai...ma mai mai mai. Tra Miramare e Amore nel pomeriggio per me
Francesco De Gregori: Francesco De Gregori
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Capolavoro meraviglioso e scarno. Basterebbe solo Bene per renderlo un album meraviglioso, poi conta il fatto che ci sono anche altri capolavori e pochissime cadute (in realtà solo Arlecchino è un po' sottotono)

P.S: ma solo a me viene in mente la scena di Ecce bombo in cui aspettano l'alba ogni volta che ascolto Finestre di dolore?
Francesco De Gregori: De Gregori
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Se non ci fossero state le ultime tre tracce sarebbe stato un album buono e basta, con pezzi ottimi come Generale, pezzi buoni come Renoir o il 56 e pezzi un po' sempliciotti come Natale. Invece, grazie all'amarezza di La campana, alla gioia di Raggio di sole e le immagini evocative di Due zingari fanno balzare questo album tra i capolavori. Quindi, dopo tutto ciò, invoco te @gino, illuminami
  • Ditta
    19 mag 20
    "Renoir" o "Il 56" mi sembrano anche un bel po' di più di buoni.
  • Martello
    19 mag 20
    Anzi, mi piacciono e non poco. Però credo che siano un gradino sotto ad altri brani tipo La campana o Generale
Francesco De Gregori: Terra di Nessuno
CD Audio Mi manca ★★★★★
L'ultimo album gigante di Franceschello. Basterebbero solo Pilota di guerra, Pane e castagne e I matti per capire di che pasta sia. Aggiungiamo pure Mimì sarà, Il canto delle sirene e Capatàz ed ecco il capolavoro. In teoria sarebbero quattro smerdolini e mezzo ma arrotondo per eccesso con glaudio immenso
Per me uno dei live migliori del Degre. L'inedito credo sia la prima canzone che ho ascoltato di lui e una di quelle che ho più adorato. E i pezzi scelti sono anche stati rimaneggiati in modo favoloso(seppur con una presenza troppo marcata dei pezzi di Canzoni d'amore)
Francesco Guccini: Via Paolo Fabbri 43
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il disco che mi ha despresso... #caposlavoro assoluto. L'avvelenata e la titletrack quelle a cui son più legato, Canzone di notte n2, Piccola storia ignobile e Canzone quasi d'amore pezzoni. Ma Il pensionato, con quel finale in subbuglio...cristo
  • musicanidi
    28 ago 20
    Il pensionato è fra i miei dieci pezzi preferiti della musica italiana...è una canzone, un quadro d’arte povera, un trattato sociologico, una poesia, una tristezza cosmica, è l’odore di roba da mangiare....è una lezione di vita (l’ascolto almeno una volta a settimana).
  • Martello
    28 ago 20
    Io non ce la farei mai ad ascoltarla una volta a settimana, mi impiccherei sennò...non perchè sia brutta, ma perchè dice troppa e cruda verità e averla così a portata di mano mi manda in paranoia.
Francesco Guccini: Amerigo
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Un lavoro tra alti altissimi e bassi sopportabili. Amerigo e Eskimo sono i due gioielli, rimangono a un gradino sotto 100 Pennsylvania ave e Le cinque anatre. Libera nos domine ci sta ed è profonda ma passa quasi in secondo piano...Mondo nuovo ha buoni spunti ma per melodie è decisamente mediocre (il ritornello mi dà terribilmente fastidio). Insomma, non il meglio ma neanche il peggio. Ho finito di sentire questi che ho in casa. Chiedo consigli con quale album del Guccio proseguire.
  • Zimmy
    28 ago 20
    Proseguire, col Maestrone, è d'uopo. Darei volentieri un mio parere se sapessi quali sono gli altri che hai
  • Martello
    28 ago 20
    Via Paolo Fabbri e Metropolis. Dovrei avere anche Stagioni in eredità, ma non so dove sia
  • Martello
    28 ago 20
    E comunque mai ascoltato
  • Ditta
    28 ago 20
    "Radici" Marte, RADICI!!!
  • Martello
    28 ago 20
    Si denoto leggermente che sia un album colossal. Lo ascolterò assolutamente ma su formato fisico, che in digitale è come mangiare la peperonata su facebook...
  • Zimmy
    29 ago 20
    "Radici" è il suo grande classico, il tipico disco-chiave di un artista, quello che vale una carriera. Non saprei dire se sia anche il suo migliore, ma se dici Guccini dici "Radici", c'è poco da fare. Parlando del resto, tutta la sequenza che va da "Signora Bovary" a "D'amore di morte e di altre sciocchezze" è degna di un ascolto attento (in mezzo tra questi due ci sono "Quello che non" e "Parnassius Guccini", per me due vere perle). Restando invece negli anni '70, rimangono "Opera buffa" che è un irresistibile divertissement puramente umoristico e direi anzi cabarettistico, e poi naturalmente "Stanze di vita quotidiana" che è il suo disco più ostico e difficile (quello, per intenderci, che gli costò l'impietosa stroncatura di Bertoncelli da cui derivò la risposta piccata de "L'avvelenata") ma non per questo meno valido, fatto di brani lunghi, verbosi, testualmente impegnativi e concettualmente opprimenti, non proprio un ascolto leggero o facilmente digeribile ma che sa ripagare dell'impegno speso. I primi dischi e gli ultimi, pur belli (parliamo di un artista del tutto privo di cadute di stile o passi falsi), a mio gusto personale li metto un gradino sotto
  • Martello
    29 ago 20
    Perfetto...avevo già intravisto in un negozio Stanze, Opera buffa e Signora Bovary, sicuramente li prenderò...su Guccini Folk beat sapete dirmi qualcosa?
  • Martello
    29 ago 20
    Su Guccini E Folk beat
  • Zimmy
    29 ago 20
    "Guccini", di per sé un bel disco, tende a passare un po' inosservato tra le opere maggiori che lo circondano: molto simile al precedente "Metropolis" per stile e arrangiamenti, si fa ricordare soprattutto per un brano capolavoro che è "Autogrill", la traccia di apertura. "Folk beat", opera prima realizzata con due soldi, una chitarra e poco altro, è piuttosto acerbo ma contiene tantissimi futuri classici del suo repertorio (Auschwitz, Canzone per un'amica, Noi non ci saremo). Insomma col Guccio come peschi, peschi bene
  • Martello
    29 ago 20
    👍...passo subito con Stagioni che è a portata di mano, poi verranno Bovary, Stanze, Opera e Radici
Francesco Guccini: Metropolis
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Oh, degli arrangiamenti più strutturati non fanno male ai testi del Guccio. Questo per me è un gran disco, arrangiato bene e decisamente ispirato: capolavori come Bisanzio, Lager e Antenore valgono il prezzo, contando poi i due un pelino sotto a sti tre, ovvero Venezia e Bologna. Peccato solo per Black-out che rovina un po' l'atmosfera che s'era creata e Milano, che ha una coda strumentale che dice palesemente "allunghiamo un po'il minutaggio".
  • snes
    28 ago 20
    probabilmente il suo disco che preferisco. Atenor, sicuramente, è la sua canzone che preferisco.
  • Martello
    28 ago 20
    Antenor #caposlavoro io però ho sempre preferito a questa Bisanzio e Lager
  • Falloppio
    28 ago 20
    Antenor. Un bellissimo testo.
Francesco Guccini: Guccini
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Un proseguio di Metropolis abbastanza piacevole. Autogrill un caposlavoro immane, a un gradino sotto Gli amici e (spero non mi bastoniate per questa) Shomer ma mi- Llilah. Ma nonostante metà album sia effettivamente ottima, la maggior parte dei brani sono sia meno ispirati rispetto a Metropolis e non crescono con gli ascolti. Per esempio in Metropolis più ascoltavo Black out e Milano più riuscivo ad apprezzarle, invece qua avrò ascoltato almeno 10 volte Argentina e ancora non riesco ad apprezzarla in pieno. E rimangono da vedere solo le buone Gulliver e Inutile, che sono essenzialmente dei brani carini e significativi che aggiungono sicuramente all'album ma che alla fine non hanno l'impatto dirompente di Autogrill o Gli amici. Peccato poteva essere un gran bell'album, anche se rimane comunque su livelli più che buoni
Francesco Guccini: Signora Bovary
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Sempre un album su livelli ottimi, anche se personalmente mi ha detto di meno del precedente Guccini. Grandi brani come Culodritto, Signora Bovary, Van Loon sono veramente eccezionali ma su di me hanno un impatto meno personale come poteva essere Gli amici nel precedente o Via Paolo Fabbri nell'omonimo album. In ogni album del Guccio c'è sempre un capolavoro assoluto e Signora Bovary non fa eccezione: dopo Le osterie di fuori porta, Il pensionato, Amerigo, Antenor e Autogrill ecco Keaton, più di 10 minuti di storytelling. Contando poi Le pioggie d'aprile, uno dei brani melodicamente migliori del cantautore e uno dei suoi più bei arrangiamenti. Rimarrebbero solo Scirocco e Canzone di notte nr.3: la prima è sicuramente un bel tango decisamente coinvolgente però mi pare ricalchi un po' troppo la formula di Autogrill, la seconda è un brano piacevole che può anche smuovere qualcosa in certi notturni come me.
Direi in conclusione un bel disco, decisamente il più curato degli 80 e decisamente ispirato, anche se dopo Metropolis mi è calato un pochettino pur rimanendo ottimo
  • Ditta
    7 set 20
    Anche una pallina in più...
  • Martello
    7 set 20
    Mh...non l'ho dato ad Amerigo e Metropolis 5 e entrambi li preferisco a Bovary...un bell'album comunque
  • Zimmy
    8 set 20
    "Keaton", capolavoro vero, è quasi interamente opera di Claudio Lolli (a firma Guccini c'è solo la parte finale, quasi una canzone nella canzone, che inizia da "Keaton, quello vero, l'ultima volta che l'hanno visto..."). Non è l'unica perla che Lolli regalò all'amico: nel disco successivo, "Quello che non", c'è l'altrettanto stupenda "Ballando con una sconosciuta"
  • Martello
    8 set 20
    Non sapevo che l'ultima parte l'ha scritta il Guccio...sempre bene saperlo. Lolli lo conosco poco, diciamo per Godot e l'ultimo Il grande freddo e entrambi sono ottimi album
  • Zimmy
    8 set 20
    Lolli va recuperato: benché (vergognosamente) gran parte dei suoi lavori discografici non vengano ristampati da decenni, è un altro che a mio parere non ha sbagliato un colpo. Zingari felici, Disoccupate le strade... ed Extranei una triade per me imprescindibile
  • Martello
    8 set 20
    Duopo e dopo...continuo col Guccio per ora
  • Ditta
    8 set 20
    Sarò strano io, ma il mio preferito del Claudio è sempre stato il primo. Scarno, solo chitarra-voce, con quel tocco di malinconia che non guasta mai... splendido.
  • Martello
    8 set 20
    Godot intendi? Quello è davvero magnifico...ma non avevi sempre detto che gli Zingari era tra i 5 dischi italiani più belli di sempre
  • Ditta
    8 set 20
    Infatti non ho detto “il migliore”, ma “il mio preferito” :)
  • Martello
    8 set 20
    Ah...eh cambia. Allora niente da ridire
  • Zimmy
    8 set 20
    Godot è una pietra miliare, pochi cazzi. Anche i due successivi sono splendidi, per quanto lì il "tocco di malinconia" diventi una cappa di oppressione quasi lugubre nella sua disperazione. Specie il terzo, "Canzoni di rabbia", è per me in questo senso uno dei dischi più oscuri del cantautorato italiano tutto... ed è un pregio, beninteso: pezzi come "Donna di fiume", "Viaggio", "Compagni a venire" valgono una carriera. Tendo a preferire la seconda fase della carriera di Claudio perché quei testi politicissimi uniti a quegli arrangiamenti sontuosi e sporchi di jazz-fusion mi conquistano in pieno, ogni volta. Ma meritano un ascolto anche i misconosciutissimi lavoro della sua fase più tarda, a partire dal bellissimo "Intermittenze del cuore" che ho consumato, fino all'altrettanto valido "Grande freddo"...
  • Zimmy
    8 set 20
    Lavori*, ovviamente
  • Ditta
    8 set 20
    Io in realtà del Lolli post “Extranei” conosco poco e niente... dici che vale la pena recuperarlo? @[Zimmy]
  • Zimmy
    8 set 20
    Almeno "Claudio Lolli" dell'88, "Intermittenze del cuore" e l'ultimo "Il grande freddo", per me, assolutamente sì. "Antipatici antipodi", il disco immediatamente successivo ad "Extranei", non mi ha mai convinto troppo (troppo "ottantiano" nei suoni e nella produzione, trabocchetto in cui caddero moltissimi in quegli anni), ma ha una copertina di Andrea Pazienza da sbavo. Gli altri dischi se non sbaglio sono quasi tutte raccolte di pezzi già editi, spesso rivisitati, con l'aggiunta di alcuni inediti talora anche meritevoli (da qualche parte c'è la stessa "Keaton" rieseguita da lui), a parte "La scoperta dell'America" che però il suo lavoro che amo meno
  • Ditta
    8 set 20
    Grazie delle dritte, vedrò di rifarmi..
Francesco Guccini: Stagioni
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Un fantastico testamento, un correre inesorabile e ingiusto del tempo. Due grandi capolavori: Don Chisciotte e Addio, la prima epica e disillusa, la seconda quella che vorrei al mio funerale. In mezzo ottimi brani come la grintosa Ho ancora la forza, il jazz anni 50 di Inverno 60, la malinconia di Autunno...e poi ci sono la titletrack e E un giorno, che pur essendo ottime hanno qualche piccolo difetto (la prima troppo celebrativa del Che, la seconda un pochettino retorica). Resta solo Primavera 79, un brano così e così che però riassume bene lo scorrere del tempo che impermea tutto l'album. In conclusione, un disco curato, con arrangiamenti studiati ottimamente e dei testi malinconici, disillusi e incazzati che fanno tornare alla memoria un po' quella disillusione di Via Paolo Fabbri, seppur in maniera meno esistenziale
  • Zimmy
    30 ago 20
    Mai sopportata "Ho ancora la forza", si sente troppo l'impronta stilistica del Liga coautore che me la rende, ahimé, indigesta. "Don Chisciotte" e "Addio" due monumenti assoluti nel repertorio del maestrone di Pavana, il resto del disco non si fa ricordare troppo, tant'è che infatti non me lo ricordo. Dovrei riascoltarlo
  • Martello
    30 ago 20
    In Ho ancora la forza si sente effetivamente la mano del Liga, però io la trovo bellina. Per me va sul piano dei 4 pezzi più riusciti, insieme a Inverno 60, Don Chisciotte e Addio. Autunno, Stagioni e E un giorno ci stanno...Primavera 59 abbastanza bruttarella
  • madcat
    30 ago 20
    Stagioni è la sua canzone che più ho cantato del Guccio assieme alla Locomotiva, le suono sempre a massimo volume e quando capita le strimpello a squarcia gola. Secondo me non è "troppo celebrativa", secondo me è la migliore canzone mai scritta sul Che, una dedica emozionante, coinvolgente bellissima
  • Martello
    30 ago 20
    Non nego che sia un bel pezzo e una bella dedica, ma ha un tono troppo marcato sul Che che mi stride non poco. Magari me la ascolto meglio e poi vedrò
  • Ditta
    30 ago 20
    Concordo con @[madcat] su “Stagioni”, ma la vera perla dell’album è, almeno secondo me, “Don Chisciotte” che rimane (sempre per me) uno degli amici per definizione del Guccio.
  • Martello
    30 ago 20
    N che senso "amici"?
  • Ditta
    30 ago 20
    *apici... maledetto iFono!
  • Martello
    30 ago 20
    Maledetto Fono maledetto!
  • perfect element
    31 ago 20
    'Autunno' ed 'E un giorno' sono i capolavori.
  • Martello
    31 ago 20
    Per me non sono dei capolavori ma sono comunque dei bei brani, scritti bene con anche delle belle immagini nei testi (devo citare il caffellatte in cucina di E un giorno) ma io sinceramente preferisco altri brani