Sigla de "I Delitti del BarLume" di Simona Molinari (Audio) Allora io non voglio parlare del telefilmo, perché avendo letto PRIMA tutti i libri del Marcovaldo Malvaldo e POI visto tutte le 10 (dieci) staggione del seriál, sarei di parte.
No, voglio parlare di questa "Sigla" perché la "Frase" musicale ricorrente, qui, non è altro che la mera trasposizione dell'ultima battuta del tema di "Night in Tunisia". E a chi mastica un po' di Jazz la cosa risulterà palese.
Ora, io lo so che il partito dei "campionatori" ritiene che prendere una frase, un riff o quant'altro, e costruirci attorno un altro universo sia "Arte", ma ammé questa cosa mi fa girare i coglioni.
Sia chiaro che il pezzo è molto bello e ci sta benissimo nel contesto.
Ma senza il genio di Dizzie, senza la sublime "svisata" di Bird in "Live at Massey Hall" tutto questo non sarebbe potuto esistere.
Quando - e ormai è già successo - si campioneranno i campionatori sarà la fine, indegna, di quella cosa che si chiamava "Musica".
Ah: Charlie Parker era in clinica a disintossicarsi - inutilmente, chevvelodicoafàre - prima dell'esibizione e Dizzie, che aveva capito tutto e gli voleva bene, andò letteralmente a rapirlo e lo trascinò sul palco, lo mise s'una sedia e gli ficcò il suo Alto Sax (che quello s'era impegnato per comprarsi l'eroina) tra le braccia.
Charlie era in stato completamente catatonico.
Ma Dizzie lo sapeva che quando sarebbe stata
l'ora del suo assolo lui si sarebbe alzato e avrebbe suonato come neanche gli Déi.
Se non capite il Jazz ascoltate questa autentica Pietra Miliare della Musica del Novecento: non c'entra il genere.
Questa è STORIA, figliuoli.