La pandemia di Covid-19 blocca purtroppo la maggior parte delle attività, compresa la musica. Ma Elton John ne approfitta per creare un lavoro, inizialmente non previsto, e decide di intitolare il tutto, con esplicito riferimento alla situazione in cui l'album è nato, "The Lockdown Sessions". Sedici brani, di cui dieci inediti, per un "disco macedonia", con stili diversi e artisti anche distanti tra loro. Già, perché questo 34° album in studio del pianista di Pinner ospita tantissimi nomi della musica, al punto da essere lui stesso un session man, lavoro che Elton aveva svolto agli esordi, facendo negli anni '60 un'esperienza invidiabile. Le regole per la registrazione a distanza sono state severe e rigorose, ma alla fine il sacrificio ha pagato, ed è nato un disco anticipato da Cold Heart, brano che mischia Sacrifice, Kiss the bride e Where is the Shorah?, il tutto col missaggio di Pnau, con i quali c'era stata già una collaborazione nel 2012 in Good Morning to the night. Elton firma nove brani nuovi, i migliori dei quali risultano essere Always love you ed After all, con un Elton che ritorna a quell'impasto vocale e pianistico che lo ha contraddistinto soprattutto negli ultimi lavori. La canzone che sembra uscire dalla "comfort zone" di cui ha parlato lo stesso Autore è "E-ticket", con un andamento più rock che romantico. Notevoli anche Beauty in the bones e One of me, in duetto con Lil Nas X e che già era uscita prima del 22 ottobre, data di uscita di tutto il progetto. Non solo un disco di inediti scritti da Elton, ma anche un disco di cover. Su tutte spiccano Nothing else matters dei Metallica e It's a sin dei Pet Shop Boys, mentre sono meno convicenti The pink phantom, con i Gorillaz, e la conclusiva I'm not gonna miss you di e con Glen Campbell. Sebbene sia un lavoro abbondante, 16 tracce, il disco scorre senza essere pesante, e la durata media dei brani non è comunque eccessiva. L'ospite più importante risulta essere Stevie Wonder, che duetta con John in Finish line, terzo singolo estratto dopo Cold Heart e After all.
All'album do tre stelle su cinque, e in decimi do 6,5. È un album di transizione, non previsto, piacevole ma dove non ci sono grandi canzoni che rischiano, positivamente, di passare alla storia. Nothing else matters esclusa, ovviamente. Da un punto di vista compositivo, è stato esplorare territori nuovi, come detto da Reginald Dwight, non solo da un punto di vista musicale, ma proprio come lavoro, sia a distanza che in team.
Elton sarà a Milano il 4 giugno '22 per l'ultimo concerto in Italia della sua carriera.
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