"Key Nell" (Skam, 1996), oltre ad essere l'ep più celebrato dell'entità Gescom, è anche quello dove il tocco degli Autechre è più chiaro che altrove, tanto da andare in stampa, nell'edizione promo, anche sotto il nome Autechre. In questo ep la premiata ditta Booth & Brown espone sia le influenze hip hop tipiche dei loro tardi '90, sia le divagazioni electro più volte apparse in questo side-project (che ricordiamo li vede coinvolti assieme ad altre menti, più o meno nascoste, della storica etichetta d'oltremanica).
"Key Nell 1" è subito colpo di genio: tramite un synth che emula timbro e sonorità di un contrabbasso jazz, e percussioni elettroniche che svolgono la (contro)parte di ride e piatti si vuole aprire ad un brano che, non appena entrato il potente beat, va a prendere una dimensione nettamente più inumana, con controritmiche sghembe e fratturate stile "LP5", mantenendo però una linearità di fondo - sulle parti jazz - generando groove ossessivi e trascinanti; costruito il ritmo ad apparire sono poi archi cinematografici e vocals segmentati che abbelliscono un groove adesso più fluido e rotondo, in uno sfoggio di tecnica e idee che tanto renderà sugli Autechre del periodo 97/2005, quello che a mio avviso rimane il loro top creativo.
"Key Nell 2" e "Key Nell 3" mantengono il medesimo stile, muovendosi a stento su di una palude di suoni affilati e fangosi solcati da sezioni melodiche lontane e aliene, con rarefatti tappeti organici che ci riportano dritti al sempre citato "Amber" (il suo fantasma si avvista più e più volte dalle parti di Gescom), e più precisamente alla leggendaria "Silverside", da cui si riprendono anche i tipici campioni vocali spezzettati e deframmentati, ad erigere mentalismi e tecnicismi che nel loro mixare influenze hip hop, meccanismi industriali, sperimentazioni ritmiche e sonorità ambient fanno di questo uno-due un autentico manifesto degli Autechre di metà novanta. "Key Nell 4" ricorda invece "Chichi" (poi apparsa su "Chiastic Slide"), ne sembra proprio una versione primordiale, presentando i medesimi suoni, cosi come il clima che da giocoso e allegro si fa inaspettatamente nostalgico e disincantato, una personalità borderline che lascia a frattali aritmici e beat più spessi che mai il compito di tenere fissa la traccia verso una precisa direzione, quella della sperimentazione ritmica.
Perfettamente bilanciato tra melodia, ritmo e sperimentazione "Key Nell" è quella che si suol dire una release perfetta.
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