It's a baby, it's a wine dark sea

It's a mystery, it's silly
It's an ancient recipe

A pinch of cirrus, some fenugreek
Haruspication
Hair of a sloth hanging from an oak tree

Stars pierce the beachy sky peaceably
The smell of an angel at the back of a cave
Warm and friendly

It's a sign
It's congealed
It's concealed
It's conceived
It's asleep

It's a baby

(Fair baby)

Maxine Funke, cantate folk neozelandese giunta al quarto album ma di cui si sa poco, almeno da questa parte dell’emisfero, è l'artista che con il suo Seance metto tra i dichi più belli di questo 2021.

7 canzoni chitarra e voce, che ti portano dentro il suo mondo, come un'antropologa sul campo, fatto di osservazioni dettagliate a la Georges Perec, che antroplogo non è, di oggetti e luoghi a lei cari. Instantanee di ricordi intensi e poetici, così deduco dai pochi testi trovati in rete, in cui è difficile trovare una canzona che brilla più di altre.

Ogni singola traccia ti trascina dentro l’amata malinconia, nello stesso modo e con la stessa forza, questo non vuol dire che il disco sia monocorde, tutt’altro, è stratificato, variegato, anche se trattandosi di una folk singer, è la sua chitarra acustica a farla da padrone. Un oasi per chi scivre in un momento di increspature tendente a mare in tempesta, capita..e capita bene per fortuna Maxine, sembra di stare con lei, sulle spiagge mai dimenticate di "the Piano" Jane Campion, tra i lampi in lontananza e gli ultimi luccichii di un falò appena consumato, con il mare dell’isola dei kiwi, che "scuro come il vino" ci porta al crepuscolo o all’alba, a secondo di dove voi decidiate di essere, a chiudere storie o aprire nuovi orizzonti.

Quando leggo una recensione mi piace sempre trovare i riiferimenti musicali delll'artista in questione, dove innescare imput alla memoria dei suoni, una bussola per non perdersi nella librearia infinita di ascolti quotidiani, trattandosi di una folk singer non è difficile proiettarla a tutte le cantanti folk (o pseudo tali) che si sono susseguite dagli anni 60 a oggi, da Joni Mitchell a Beth Gibbons, per fare due nomi a caso, ebbene ci sono tutte e forse nessuno, aggiungo solo Grouper ccn la voce sussurata di Liz Harris per perdersi definitivamente tra le onde di "Seance".

Dream on

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