6 Agosto 1945 - Hiroshima
Agosto 2015 - A settant'anni dalla fissione nucleare "per eccellenza" i Mogwai realizzano la colonna sonora per il documentario della BBC “Atomic: Living In Dread And Promise”, diretto da Mark Cousin.
Aprile 2016 - Viene pubblicato il nuovo lavoro degli scozzesi, la terza original soundtrack dopo Zidane e Les Revenants.

I Mogwai sembrano avere le idee molto chiare su cosa sia il bene e cosa sia il male. Il bene è il nostro amato astro che splende in copertina e illumina il nostro sistema solare. Nulla esisterebbe senza quella miracolosa fusione termonucleare che da miliardi di anni si autoalimenta, non ci sarebbe musicanidi a scrivere questa recensione e tu, al di là dello schermo, a leggere questa pagina. Il male è la fissione atomica incontrollata, quella reazione a catena artificiale che libera un'energia distruttiva devastante e mortifera.

La colonna sonora è un viaggio ellittico around the sun, è un moto rivoluzionario dove l'Uomo e il pianeta Terra sono il punto di partenza e d'arrivo. I Mogwai si muovono su traiettorie astrali già viste e sentite ma con un tocco e una maestria da far invidia a chiunque. I loro crescendi accumulativi sono un marchio di fabbrica anche se le esplosioni sonore (la famosa fissione dei timpani) sono rare e controllate ("Ether" e "Tzar" su tutte). Con "Scram" l'elettronica di bordo inizia a prendere il sopravvento, si abbandona la Terra allo sbando che sanguina morti e feriti, l'atmosfera inizia a rarefarsi, l'ossigeno viene a mancare. Il viaggio interplanetario si fa maestoso, gli asteroidi sembrano sfiorarli, sono solo polvere stellare che non scalfisce la loro navicella. "U-235" é pura elettronica anni '70 debitrice dell'ossigeno di J.M Jarre, é puro viaggio, nostalgico come un addio. Di tutto il vuoto che li circonda è piena "Pripyat", dell'elettronica cosmica tedesca dei Kraftwerk e dei Tangerine Dream si fa forza "Weak Force". Il richiamo alle origini terrestri è però dietro l'angolo, "Are You a Dancer" é un tuffo nei loro anni novanta, sospesa sugli archi, su una batteria rarefatta e su una timida chitarra. "Fat Man" è il rientro alla base, il mondo é ancora qui, stanco, triste e malinconico come un vecchio ubriaco su una panchina.

Atomic è l'ennesimo grande album con le chitarre lasciate in soffitta, fatto con tastiere e con un uso dosato di elettronica, imponente come la profondità infinita dell'universo, delicato e soffuso, misterioso e minaccioso come il silenzio interstellare. Atomic è un album "elementare", è solido, liquido e gassoso come tutta la materia che ci circonda, è una fusione a caldo di tutte le esperienze sonore dei Mogwai, è la loro declinazione cosmica della musica.

Atomic è un viaggio, spetta a te trovare tempo e voglia di salire a bordo. Au revoir...io sta già ripartendo.


  • De...Marga...
    26 apr 16
    Recensione: Opera:
    Più volte ho ricordato che i Mogwai rappresentano per me un qualcosa di negativo ed a tratti inascoltabile; ho provato un'infinità di volte ad innergermi nel loro suono (dovrei ancora avre un paio di loro dischi ma non chiedermi quali), provando ogni volta a farmeli piacere. Ma non ci sono mai riuscito. Detto questo la pagina è scritta come al solito molto bene (cosa ti sei fumato però?) ed ho notato una lunghezza oltre la tua abituale sintesi. Ciao ragazzo, tante belle cose li nella provincia bresciana.
    • musicanidi
      26 apr 16
      Grande DeMa, è un po' che non bazzico sul deb....torno con un sig.album....la musica dei Mogwai è molto particolare, è musica d'attesa, rock "ambientale" e "atmosferico".....tu mi sembri uno da "tutto e subito"....bisogna avere pazienza con loro....a volte, tanta tanta pazienza!
    • Hank Monk
      26 apr 16
      a me invece la parte dei Mogway che mi piace meno è quella più "pop"?
      A lungo andare i gruppi post rock che giocano sul solito crescendo che dovrebbe fare tanta empatia cominciano a sapermi di ultra reazionari.
      Ovviamente loro sono da escludersi in quanto tra i primi ad avere formalizzato questo genere insieme (per quanto ne so) ai GYBE.
      Tutto questo per dire chei il loro disco che mi piace di più è forse il loro più anomalo e con i richiami Slintiani più evidenti; il per me bellissimo Come On Die Young
    • musicanidi
      27 apr 16
      Faccio fatica a ricordare una canzone pop dei Mogwai! Mi aiuti?
    • Hank Monk
      27 apr 16
      vabè era tra virgolette :D
      Cody ad esempio..tanto per contraddirmi e rimanere in Come Die Young.
      O certi pezzi in Mr Beast che hanno delle melodie "facili" potate in progressione all'infinito.
    • Hank Monk
      27 apr 16
      gli stessi GYBE (e li ho visti dal vivo più volte e considero Skinny Fist un gran disco) sono per me abbastanza pop nei loro momenti NON "ambientali". E per me pop non è un dispregiativo eh.
    • musicanidi
      29 apr 16
      Mi eran sfuggite le virgolette!
  • Ociredef86
    26 apr 16
    Recensione: Opera:
    Il disco a me sta piacendo. Non il loro migliore, ma ha sostanza e concretezza. Una delle mie band preferite di sempre, atmosfera sempre al top. E tu bravissimo come sempre :)
    • musicanidi
      26 apr 16
      Ti ringrazio per i complimenti.....sicuramente non il miglior lavoro ma è un disco che cresce a ogni ascolto, compatto e "diverso" rispetto alla loro discografia....il loro post-rock classico è decisamente lontano anni luce per rimanere in tema!
  • lector
    26 apr 16
    Recensione: Opera:
    I Mogwai non riescono mai a stupirmi davvero, ma se questo, come dici, è diverso forse gli darò un ascolto.
  • Stanlio
    27 apr 16
    Recensione: Opera:
    qualcosa avevo già ascoltato ma adesso la metto su e ci passo la mattina
  • ZannaB
    27 apr 16
    Recensione: Opera:
    Ti voglio bene!
  • aleradio
    29 apr 16
    Recensione: Opera:
    Senza
  • Flo
    29 apr 16
    Recensione: Opera:
    Quest'estate sono a Ferrara a suonarlo, se a qualcuno interessa.
  • odradek
    29 apr 16
    Recensione: Opera:
    E da mò che ce l'ho lì, nel toshibone e devo ascoltarlo... Avevo letto niente, a proposito, ma da come ne parli lo esco e lo ascolto. Tenchiuelot
  • Bartleboom
    3 giu 16
    Recensione: Opera:
    Io l'ho ascoltato 2-3 volte, in macchina, e non mi è piaciuto per niente. Capisco di non averlo ascoltato nelle condizioni ottimali, vista la proposta decisamente più "rarefatta", ma davvero mi ha annoiato mica poco. Non mi sono piaciuti i suoni (il rullante nel primo pezzo mi pare tremendo), e di brani memorabili ad oggi non ne ho trovato nemmeno uno. Magari con le immagini fa un figurone, ma come ascolto puro non mi fa venire nessuna voglia di riprenderlo tra le orecchie. Bella, però, la recensione. Per adesso, molto più bella del disco.
  • proggen_ait94
    24 giu 16
    Recensione: Opera:
    Non è da ascoltare, è da vedere. Meglio di Zidane, molto peggio di Revenants che poteva stare in piedi come disco. Cosetta transizionale, si capisce, certo per andarli a vedere aspetto un disco con un po' di nerbo in più e di sostanza. Come atmosfere comunque è molto bello, è figo tipo per farsi il bagno nella vasca dormicchiando
  • Chaturanga
    26 feb 22
    Recensione: Opera:
    Visti al velvet! Un muro di suoni che ti trafiggono, inchiodano e deliziano

Ocio che non hai mica acceduto al DeBasio!

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