Ecco che nel 2018, tra le tante novelle sanremesi, arriva anche il terzo album solista dell'ormai ex bassista dei Pooh. Buon polistrumentista, ma niente da ricordare, il Canzian, che più che altro si fa notare per la voce conservata ancora bene e che non trasforma in A qualsiasi vocale. In quest'album si ripromette di tornare alle sue origini da rockettaro degli anni 70, quando membro dei Capsicum Red che, almeno nelle premesse, sarebbero dovuti diventare i Pink Floyd d'Italia. Peccato che non siano stati neanche minimamente vicini a questo traguardo, ammesso che esso esista. Quindi Red decise di accettare l'invitantissima proposta dei Pooh di sostituire Riccardo Fogli e poi sappiamo come sono continuate le cose... Diciamo che "Testimone del Tempo" vuole continuare e ampliare quella strada pop rock aperta con "L'istinto e le stelle", ma già aprire un album "rock" con un brano presentato a Sanremo fa venire freddo.

Comunque, andiamo ai fatti. "Ognuno ha il suo racconto" ha un testo che se ne sono già sentiti mille ma una musica sicuramente molto molto orecchiabile e, pur risentendo delle contaminazioni Pooh, risulta molto gradevole, grazie al suo ritmo coinvolgente, la buona batteria in prima linea e i fraseggi di chitarra elettrica e basso spesso presenti, oltre agli immacabili cori. Gli altri brani del disco sono stati firmati da Miki Porru e dallo stesso Canzian, che talvolta ha musicato anche testi di personaggi molto influenti come Enrico Ruggeri o Aldo Tagliapietra delle Orme. Ci sono canzoni molto divertenti e allo stesso tempo ("Per cercare di capir le donne") dannatamente ritmate, che ti fanno dimenticare i testi che sfiorano il satirico. Si vede la mancanza della mano di Valerio Negrini. In questo senso fa eccezione "Tutto si illumina", scritta da Ivano Fossati, che è un brano che si sente essere scritto da un cantautore, più acustica, con meno strumenti elettrici nell'arrangiamento (piacevole la prevalenza del contrabbasso e del pianoforte) e allo stesso tempo con un testo elegante, che fa "presenza" nella canzone. Altro strappo alla regola dell'orecchiabilità lo fa "Cantico", una suite di rock lirico e distorto di 8 minuti, studiata con Renato Zero con lo stesso Canzian, divisa in duetto con la figlia Chiara: non la somiglianza del testo con quello di diverse canzoni di Zero, nè l'obiettivo evidente di riprendere brani come "Parsifal" o "Un po' del nostro tempo migliore" a rendere brillante il disco, ma l'alternanza acustico-elettrico degli arrangiamenti, i cori in sottofondo e la voce calda di Chiara Canzian che mi dice di consigliarvi di ascoltarlo. Proseguendo con l'analisi del disco, non del tutto convinto lascio comunque una menzione di merito per il nuovo singolo "L'impossibile": chissà perchè sa veramente troppo troppo di già visto, sia nel testo, sia negli arrangiamenti. Carina, comunque. Altri brani presenti sono "Presto tardi forse mai", che meglio incarna la decantatissima anima rock del disco, ritmata e imbiondita di percussioni a tratti sovrabbondanti, e una definizione uguale si potrebbe dare a "Cosa abbiamo fatto mai", dove il testo che rappresenta la realtà del rapporto uomo-natura in maniera egregia e incontra una raffinata melodia mediterranea. In mezzo all'intruglio faccio altre due menzioni: "La notte è un'alba", di Ermal Meta, una vera e propria poesia arrangiata in maniera sopraffina (possa piacere o no) e "Eterni per un attimo", dove l'anima progressive coincide con il duetto con Aldo Tagliapietra.

Nel complesso, l'album è degno di nota, non è la solita commercialata e ha il merito di non essere troppo ridondante per la sua scarsa somiglianza con tanti lavori dei Pooh. Ne viene fuori un Red brillante compositore, buon polistrumentista, accompagnato da ottimi musicisti e meritevole come interprete. Quei brani che non ho citato non sono da meno, ma, specialmente "Da sempre", soffrono della loro poca pertinenza con il resto dell'album e con il loro ritmo terribilmente già visto. "Testimone del Tempo" è quindi un album dalle mille facce e vi consiglio di ascoltarlo, passando sopra anche al fatto che Red sia stato membro degli ormai sorpassati Pooh.

Carico i commenti...  con calma