“I think it’s impossible for anyone to hate this song”, così commenta sul tubo miss Tilda, dolcissima ragazza tutta sorriso, una tipa dallo stile molto maestrina e molto ragazza della porta accanto.

E io, io pure una della porta accanto, e forse proprio quella accanto alla sua, concordo, concordo assolutamente.

Che questa è una di quelle canzoni che, se sei grande, ti fanno diventare piccolo. Poi, ovvio, nessuno è grande. Soprattutto non lo sei se ascolti solo cose “alte”,

E anche esser maschio non aiuta…Che i maschi o son stupidi o son disperati (ovviamente tranne te, maschio debasico che mi stai leggendo).

Io Tilda me la immagino come Stefania, una che l’altro giorno si è fermata un’ora a chiacchierare con la sarta cinese, solo perché le piaceva vederla cucire…

Tilda e Stefania son due creature un terzo nuvola…

E anche questa canzone è un terzo nuvola. Ma è soprattutto la canzone che mi rese evidente (nel lontano 1983) che senza il pop non si può stare.

Son buoni tutti a complicarsi la vita, son buoni tutti ad aggiungere lo strano allo strano perché venga più strano. Ma far della stranezza una cosa da niente, far della stranezza un gas leggero ci riescono in pochi. E quei pochi dio li benedica…

Datemi delle canzoncine, cazzo…

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