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Traccia 6: Centro Di Gravità Permanente (Remastered)
Fiati squillanti e potenti, motivetto ormai diventato pubblico. E' proprio Centro di gravità."Una vecchia bretone con un cappello e un ombrello in carta di riso e canna di bambù" si, si, è proprio lei! Ma cosa rappresenta questa immagine? Cosa rappresenta questa donna della Gran Bretagna che tiene con se degli oggetti tipicamente orientali? Esso può far riferimento al colonialismo inglese (e quindi europeo) nei paesi orientali, cominciato all'incirca nel 1840 ed è collegabile anche ai due versi successivi, "capitani coraggiosi, furbi contrabbandieri macedoni". Poi, "Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming"...versetti abbastanza complessi. Ricorro a internet...c'è scritto che questo verso fa riferimento a Matteo Ricci, che vestitosi da bonzo è riuscito ad entrare nella corte dell'imperatore cinese. Ma fino ad ora abbiamo scherzato...circa. Ora arriva
"Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente", il ritornello più abusato di tutta la carriera musicale di Battiato, ed è ripieno della dottrina di Gurdjieff che ha ispirato fortemente la vita del maestro siculo. Battiato stesso dice:"Georges Ivanovič Gurdjieff sosteneva che il centro di gravità permanente dovesse essere, sintetizzando, un rimedio all'instabilità dell'uomo contemporaneo, sia emotiva, intellettuale, sessuale e motoria", spiegando peggio una specie di punto d'equilibrio assoluto dove tutto diventa certo e chiaro. Quindi in sostanza il messaggio che vuole dare Battiato nel ritornello è "Siamo perennemente alla ricerca della perfezione e continuiamo ancora e ancora a cercarla, molto spesso inutilmente"...è un po' amara se letta così. Ma passiamo oltre. "Per le strade di Pechino erano giorni di maggio, tra noi si scherzava a raccogliere ortiche", i riferimenti alla Cina nel pezzo continuano ad aumentare, stavolta viene rappresentato un giorno di festa dove vengono raccolte delle ortiche (le ortiche vengono fuori proprio in primavera, non a caso dice proprio "erano giorni di maggio"), quasi a simboleggiare una specie di "periodo di raccolto" che avviene regolarmente.Ma subito dopo Battiato parte:"Non sopporto i cori russi, la musica finto-rock, la new wave italiana, il free jazz punk inglese, neanche la nera africana", quasi a voler prendere le distanze da tutto quel che stava arrivando a livello musicale all'inizio degli anni 80 soprattutto quando parla di New wave...ma c'è un particolare che suona abbastanza buffo: in quegli anni Battiato veniva inserito dai critici in quel filone italiano della new wave ed anzi fu il primo di questa corrente ad aver avuto un ottimo successo; un po' come bendarsi e cominciare a frustare tutti culi dei passanti rendendosi conto che c'è la possibilità che sia il suo culo ad essere colpito dalla sua frusta...è così bello Battiato.
Poi riparte il ritornello e il pezzo ci conduce con la sua ba
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Era il 1982 e Battiato cantava una manciata di canzoni passate alla storia. Un vero miracolo se si pensa che qualche anno prima l’artista vinceva il premio Stockhausen con un disco contenente due soli pezzi di pura ricerca sulla timbrica del pianoforte, roba da cultori paranoici. Con questo Battiato avev… di più
Canzone 06 - Centro di gravità permanente