Rilassatevi.... R i l a s s a t e v i...

 Questa signori è Vaporwave... Vaporwave... Vaporw... Vaporwa... Va... We... por... wave...

La recensione presenta 'Midnight Television' come un album breve ma intenso, ideale per rilassarsi dopo una giornata impegnativa. La musica fonde elementi di vaporwave con influenze di Nu Prog, fusion e disco/funk, evocando sonorità nostalgiche e sperimentali. Un lavoro che utilizza loop ripetitivi e atmosfere sonore vintage, perfetto per appassionati di musica elettronica alternativa. Ascolta Midnight Television per un'esperienza sonora unica e rilassante!

 I correlativi originali vengono amorevolmente ergo rispettosamente strapazzati da questi amabili gaglioffi del pentagramma.

 Per me miglior disco dei Primus.

Miscellaneous Debris è un EP di Primus uscito nel 1992 dove la band si dedica a reinterpretare cinque brani altrui con il proprio stile unico e abrasivo. Le cover includono pezzi di XTC, The Residents, Meters e Pink Floyd, ottenendo grande successo e riconoscimenti, con il singolo 'Making Plans For Nigel' che raggiunge la posizione 30 della Billboard. L'autore considera questo il migliore disco della band, grazie all'originalità e al talento nel rielaborare i brani. Ascolta ora Miscellaneous Debris e scopri la genialità di Primus!

 La loro musica era così violenta e potente da non riuscire a rimanere impressa su disco.

 Quando la fantasia non ha limiti.

La recensione descrive con ironia e immaginazione 'Disco Vuoto' dei TDK, un album 'vuoto' che sfida le convenzioni dell'ascolto musicale. L'autore prende in giro l'idea di un disco senza musica, trasformandolo in un'esperienza artistica stimolante e creativa. Nonostante il titolo, il disco è celebrato per la sua potenza immaginaria e la fusione di generi. Un invito a superare i limiti del percepibile e ad apprezzare il valore della fantasia nella musica. Scopri l'ironia di TDK e lasciati sorprendere dal loro 'Disco Vuoto'!

 «Cribbio. Mi consenta, questa canzone è fantastica»

 «Menomale che Silvio c’è è il grido disperato di un povero e giovane e intelligente uomo»

La recensione celebra l'album di Andrea Vantini come un inno appassionato alla libertà e un grido di speranza per l'Italia. La canzone 'Menomale che Silvio c'è' si distingue per il suo richiamo alla tradizione del bel canto italiano unito a un messaggio politico di sostegno a Silvio Berlusconi. Vantini è rappresentato come un giovane determinato a difendere i valori della libertà e della meritocrazia. L'album è consigliato a chi cerca un mix di musica classica e impegno sociale, con un approccio diretto e coinvolgente. Ascolta ora 'Menomale che Silvio c'è' e scopri un inno italiano alla libertà!

 Posso solo fare un'ipotesi su tale coinvolgimento spassionato - o morbosamente appassionato... fondamentalmente priva - e quindi, privi - di tutti gli elementi necessari al connubio artista/opera d’arte.

 E’ incredibile, e triste, quanto possa venire esaltato un pezzo del tutto privo di grazia quanto 'The Great Gig in the Sky', nel quale si sovrappone un goffo quanto anticreativo urlo femminile.

La recensione offre una visione fortemente critica su 'The Dark Side of the Moon', smontando la percezione comune di capolavoro musicale. L'autore considera l'album e i Pink Floyd come esempi di sperimentazioni inefficaci, con musica banale e priva di vera arte. L'opera viene associata a un fenomeno di culto più basato su idolatrie e miti che su reale valore artistico. Vengono evidenziati elementi musicali discutibili e un pubblico poco consapevole. Scopri una recensione fuori dal coro: leggi ora la critica completa!

 "Paris 1919 è l'album più europeo che John Cale abbia mai registrato."

 "Il culmine creativo dell'opera è la 'title-track' stessa: l'incalzante accompagnamento dei violini e la raffinata melodia sono la giusta ricetta di un capolavoro assoluto."

La recensione esalta 'Paris 1919' come il più europeo e orchestrale album di John Cale, evidenziando la malinconia e la delicatezza dei brani. L'autore sottolinea arrangiamenti raffinati e momenti di grande intensità creativa. Non mancano alcuni passaggi meno riusciti, ma il giudizio finale è estremamente positivo. Ascolta ora Paris 1919 e immergiti nelle atmosfere orchestrali di John Cale.