Ascoltatelo quel gioiello fuori tempo massimo. Potevano essere (tra) i primi in quel circo chiamato britpop.

 Dietro la copertina vagamente "Smithsiana" si cela uno scrigno di gemme che, seppur in linea con gli umori sixties del pop, rivela amori inattesi.

La recensione esplora 'Pacific Street' dei Pale Fountains, un album cult del 1984 che mescola pop anni ‘60 e suoni californiani con influenze di Burt Bacharach e Arthur Lee. Nonostante la scarsa fortuna commerciale e le vicissitudini della band, l’album resta un gioiello di melodie e arrangiamenti raffinati. Michael Head, leader carismatico, è riconosciuto come uno dei songwriter più talentuosi del periodo, precursore di sonorità britpop. La recensione invita a riscoprire questo capolavoro fuori dal tempo, simbolo di un’epoca e di una sensibilità musicale uniche. Riscopri oggi il capolavoro nascosto di Pale Fountains, un classico che merita di essere ascoltato!

 "Tutto quello che vediamo o che sembriamo non è che un sogno dentro un sogno?"

 "Quale gruppo al suo primo disco potrebbe ospitare David Sylvian e Steve Howe ed inizierebbe un album con un brano cadenzato ed ipnotico, che per testo ha il 'Sogno Dentro a un Sogno' di Poe? Questi non sono normali, diventeranno grandissimi!"

La recensione di 'A Secret Wish' dei Propaganda si intreccia con un racconto personale e drammatico ambientato negli anni '80. La musica e la voce di Claudia Brücken fanno da sfondo a una storia di amicizia, dolore e speranza. Un testo intenso che va oltre il semplice album, evocando emozioni profonde e un'atmosfera nostalgica. La passione per la band si mescola ai ricordi di gioventù, drammi familiari e lotta interiore. La recensione celebra la bellezza e l'impatto culturale dell'opera con partecipazione sincera. Scopri la potenza emotiva e sonora di 'A Secret Wish' dei Propaganda, ascolta ora!

 La musica minimalista è la trasposizione di una visione totalizzante: la musica nel senso più puro del termine.

 Alvin Curran crea una cattedrale gotico/barocca di voci, sospesi in un paradiso di indefinita spiritualità.

La recensione esalta Alvin Curran e il suo album 'Canti Illuminati' come un'opera di minimalismo barocco che fonde complessità e spontaneità. L'artista crea con vocalizzi stratificati, droni e rumori concreti un paesaggio sonoro ricco di poesia e spiritualità. La musica evoca un senso di abbandono vitale e una forte emozionalità, differenziandosi dall'approccio più scientifico di altri minimalisti come Steve Reich. L'ascolto è descritto come un viaggio immersivo in una dimensione naturale e inesprimibile. Ascolta 'Canti Illuminati' e immergiti in un viaggio sonoro unico ed emozionante.

 "No Era Solida è un disco da ascoltare a notte fonda soffocando maledizioni."

 "Lucrecia smanetta sulle macchine del suono, sgrana le perline del rosario, unisce a modo suo tutti i puntini."

La recensione esplora 'No Era Solida' di Lucrecia Dalt, album d’avanguardia che mescola loop freddi, vocalismi astratti e spoken word ispirato a racconti e poesie. L’opera riflette sul caos dell’anima e sulla persistenza della memoria attraverso una voce rarefatta e una musica ipnotica. La presenza immaginaria di Lia come alter ego arricchisce la narrazione sonora in un’atmosfera notturna e inquietante. Ascolta 'No Era Solida' per un’esperienza sonora unica e intensa.

 Riderless Horse è quello che succede quando non si ride più, il nostro sole si eclissa e non si ha più voglia né di ballare né di lavorare a maglia.

 Afterwards, l’ultima canzone del disco, si chiude con i versi: "I want to live / Sono pronta a vivere". Un piccolo monumento alla capacità dello spirito di sopravvivere nonostante tutto.

La recensione evidenzia l'intensità emotiva di Riderless Horse, nuovo album di Nina Nastasia, che racconta l'amore tossico e la sofferenza con delicatezza folk. Grazie alla produzione di Steve Albini e all'uso sapiente di voce e chitarra acustica, l'album trasmette una struggente sincerità. L'ascoltatrice si lascia conquistare dal disco, considerandolo un monumento alla resilienza e alla capacità di sopravvivere al dolore. Ascolta Riderless Horse e lasciati coinvolgere dalla sua struggente profondità.

 “Sembri un Elvis venuto dall’inferno”, ma forse parla di se stesso.

 “Mother Juno è un disco audace e potente, sinuoso e velenoso come un crotalo in agguato tra le rocce del deserto.”

Mother Juno, album del 1987 dei Gun Club, segna un cambio di rotta nel loro stile grazie alla produzione di Robin Guthrie. L’opera mantiene l’intensità lirica e musicale, con atmosfere oscure che riflettono la tormentata anima di Jeffrey Lee Pierce. Nonostante alcune critiche iniziali, l’album è oggi riconosciuto come una pietra miliare che fonde punk, blues e un tocco europeo. Pierce offre testi intensi e musiche potenti che raccontano temi di sofferenza, alienazione e autodistruzione, confermando il suo ruolo unico nel panorama rock. Ascolta Mother Juno per scoprire il lato più oscuro e potente del punk blues!

 I pezzi di Vladislav Delay parlano il linguaggio segreto degli oggetti e dei colori.

 Entain è un disco di elettronica purissima, un viaggio tra le pieghe della città che si risveglia.

La recensione analizza 'Entain' di Vladislav Delay come un album di elettronica pura che narra storie urbane basandosi sui dettagli ambientali. L'autore apprezza la capacità dell'artista di creare paesaggi sonori notturni immersivi e misteriosi, con un approccio meno astratto rispetto ad altri artisti. Il disco è visto come un raffinato viaggio sonoro tra luci e ombre di una città che si sveglia, senza contaminazioni da fieldrecording, valorizzando la pura tessitura elettronica. Scopri il viaggio sonoro urbano di Vladislav Delay con Entain.

 Loro non piangono mai. Loro non giocano mai.

 Niente è vero, tutto è permesso. Un enigma meta-letterario.

La recensione analizza la 'Trilogia della città di K.' di Ágota Kristóf, mostrando un racconto intenso e crudo di due fratelli gemelli cresciuti in un contesto di guerra e privazioni. Lo stile asciutto e tagliente riflette la sofferenza e la durezza della vita. La trilogia è un'opera profonda che esplora i temi della malvagità, della memoria, della solitudine e della scrittura come atto di resistenza personale. Un viaggio narrativo che sfida il lettore a comprendere ciò che resta nascosto tra le righe. Scopri la profondità e l'intensità della Trilogia della città di K. di Ágota Kristóf.

 Il mostro è libero, anche se il corpo geme.

 Musica che puoi solo amare alla follia o odiare in toto.

La recensione esplora 'Monster' di David Thomas come un viaggio oscuro e visionario nel mondo dell'avant-garde rock. Si evidenzia la lotta personale dell'artista con i suoi demoni interiori, simboleggiati da Crocus Behemoth, e la sua evoluzione musicale solista dopo i Pere Ubu. L'autore invita a scoprire un'opera potente e fuori dagli schemi, capace di affascinare o respingere, ma impossibile da ignorare. Ascolta 'Monster' e scopri la musica visionaria di David Thomas oggi stesso!

 La mente è catturata di colpo, poi lentamente, come nelle sabbie mobili: inutile far resistenza, la soluzione unica è solo lasciarsi INGHIOTTIRE.

 Gil Scott-Heron era uno dei Padri Nobili del rap, riverito Maestro dai miei eroi militanti di fine anni ’80.

La recensione racconta la scoperta emozionale del brano 'We Almost Lost Detroit' di Gil Scott-Heron e Brian Jackson. Un viaggio tra musica soul, jazz e funk, con liriche profonde che denunciano il rischio nucleare e le ingiustizie sociali. L'autore si immerge nella potenza del groove e nella voce unica di Gil, sottolineando il valore rivoluzionario dell'opera e del suo messaggio. Un'ode a un artista che ha saputo coniugare musica e impegno civile, lasciando un segno profondo. Ascolta 'We Almost Lost Detroit' e scopri la potenza rivoluzionaria di Gil Scott-Heron.

 Il disco è sconcertante, 'na mazzata sui coglioni inverosimile da quanto è logico 'sto lavoro.

 John ci fa anche il favore di farci capire a che punto sta il nostro masochismo, perché a fine ascolto si ha una voglia matta di rimetterla sù sta robaccia.

La recensione analizza l'album 'Naked City' di John Zorn come un’esperienza sonora sconvolgente e innovativa, caratterizzata da violenza musicale controllata e sperimentazione estrema. La presenza di Yamatsuka Eye contribuisce a disintegrare percezioni classiste e a portare l’ascoltatore in territori imprevedibili. L’album è descritto come un’opera brillante e divertente che sfida le sicurezze dell’ascoltatore, proponendo un viaggio dal free jazz a momenti rumoristici intensi. Ascolta Naked City di John Zorn e lasciati sorprendere dalla sua follia sonora!

 Poche cose hanno la capacità di rasserenarmi come un albero in frutto.

 Niente vi è di più identitario di un profumo amico, custode di memorie ed emozioni a noi care.

La recensione celebra 'Tangerines' di Zaza Urushadze come un'opera poetica che lega la dolcezza dei mandarini alla resilienza umana durante la guerra in Abcasia. Attraverso immagini sensoriali e simbolismi naturali, il film racconta la capacità di perdono e coesione morale in un contesto di conflitto. Una storia di speranza e memoria, nutrita dal profumo degli agrumi e dalle scelte di un uomo semplice ma coraggioso. Scopri la potenza emotiva di Tangerines: guarda il film e lasciati avvolgere dal suo profumo di pace.

 Il mondo è un'attrazione turistica indi per cui potrei sopperire alla mancanza di nicotina con la pornografia. O magari chessò con la musica.

 Sembra quasi un parallelo con la morte, al tuo funerale non ci sarà nessuno a dirti com’è andata, se sei riuscita o riuscito a cogliere un fiore in vita tua.

La recensione di Requiem dei Verdena esplora un album ricco di atmosfere oscure, psichedelia e dolore. L'autore riflette sulla morte come tema centrale e descrive la continua evoluzione stilistica della band. Il disco è un invito all'introspezione, chiuso da una potente carica di autodistruzione e malinconia. Nonostante il tono cupo, emerge una forza vitale e innovativa nel lavoro del gruppo. Scopri il lato oscuro di Verdena con Requiem, ascolta ora l'album!

 "Un mare che - ingrossandosi - arrota gli artigli sugli scogli senza che però venga mostrata la seguente forza distruttrice."

 "Quando una ritmica esasperante, anelante e compatta boccheggia nell’aria satura di sgorbiature shoegaze e rimane impantanata in pozze droniche di grana pesante."

La recensione esplora l'album di Aidan Baker 'The Sea Swells a Bit', evidenziandone una struttura ciclica e crescente che crea un'atmosfera immersiva e inquietante. Le tre variazioni sul tema evocano immagini e sensazioni profondamente simboliche, pur senza raggiungere un climax finale. L'artista si discosta dai suoi precedenti lavori più heavy per un approccio più meditativo e rituale. Nonostante una lieve delusione personale, la musica si presenta come un'evocazione di tensioni e attese sospese. Ascolta 'The Sea Swells a Bit' e lasciati avvolgere dalle sue onde sonore uniche.

 "Un mare che - ingrossandosi - arrota gli artigli sugli scogli senza che però venga mostrata la seguente forza distruttrice."

 "Quando una ritmica esasperante, anelante e compatta boccheggia nell’aria satura di sgorbiature shoegaze e rimane impantanata in pozze droniche di grana pesante."

La recensione esplora l'album di Aidan Baker 'The Sea Swells a Bit', evidenziandone una struttura ciclica e crescente che crea un'atmosfera immersiva e inquietante. Le tre variazioni sul tema evocano immagini e sensazioni profondamente simboliche, pur senza raggiungere un climax finale. L'artista si discosta dai suoi precedenti lavori più heavy per un approccio più meditativo e rituale. Nonostante una lieve delusione personale, la musica si presenta come un'evocazione di tensioni e attese sospese. Ascolta 'The Sea Swells a Bit' e lasciati avvolgere dalle sue onde sonore uniche.

 Bobby Joe Long's Friendship Party sono un disturbo della personalità narcisistica, una band fantasma dalle filastrocche tetre e crude, ripetitive, ipnotizzanti.

 Il buio è la mia culla, il dress code del pervertito: in una Roma Est avvolta perenne dal fitto mistero, dove il fatto non fa cronaca, io indosso un mantello nero.

La recensione esplora l'album "AOH!" di Bobby Joe Long's Friendship Party, un progetto musicale sintetico e oscuro proveniente dalla periferia romana. La musica è descritta come un mix ipnotico di synthpop, darkwave e influenze cyberpunk, abitata da atmosfere inquietanti legate al disagio esistenziale e a riferimenti al true crime. La band è vista come un fenomeno alienato e provocatorio, che racconta una Roma Est desolata e senza futuro, ma con uno stile unico e coinvolgente. Il disco si distingue per la sua forte componente narrativa e sonora, capace di catturare un pubblico underground. Scopri ora il synthpop oscuro e disturbante di Bobby Joe Long's Friendship Party!

 “La Legge in Kafka opprime e castiga, in Burri lenisce ed eleva.”

 “Coltivate ogni speranza voi ch’entrate.”

La recensione racconta l’esperienza personale di visita alla Collezione Burri negli ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello. Tra un viaggio onirico e riferimenti kafkiani, l’autore descrive l’arte materica di Burri come un viaggio sensoriale che eleva lo spirito, attraverso l’uso di materiali insoliti e la sapiente disposizione delle opere. Emozione e riflessione si intrecciano, proponendo una visione inedita del percorso artistico dell’autore. Visita la Collezione Burri a Città di Castello e scopri un’arte che emoziona e sorprende.

 «Esplicita, ironica, creativa, audace, spudorata, provocatoria, forte, sensuale ma anche delicata, romantica, dolcissima. In definitiva, irrimediabilmente “Femmina”. Chi non vorrebbe essere Annette?»

 «My Mother Never Taught Me How To Cook è sorprendente: uno strano oggetto sincretico a cavallo tra differenti generi, in cui nulla è dove te lo aspetti»

La recensione esplora l'album X-Dreams di Annette Peacock, definendolo un'opera unica nel panorama jazz-rock e fusion che si distingue per il suo approccio femminile, ironico e provocatorio. L'autrice, pur essendo fuori dal suo consueto genere musicale, si innamora della forza espressiva e dell'originalità di questo lavoro. I brani analizzati mostrano una profonda riflessione sulle dinamiche di genere e sulle relazioni, sostenute da una musica sperimentale e coinvolgente. L'album è celebrato come un capolavoro di creatività e personalità. Ascolta X-Dreams e scopri la rivoluzionaria voce di Annette Peacock!

 Anche Miles scazzotta duro, ma in a silent way.

 È un impasto di sangue e merda che, a forza di sudare, diventa oro.

La recensione evidenzia il parallelo tra la lotta sociale di Jack Johnson e la forza innovativa di Miles Davis. L'album del 1971 viene descritto come un lavoro intenso, grezzo e carico di energia che richiama la potenza di "Bitches Brew". L'autore sottolinea la genialità di Davis e la qualità cruda e sudata di questo tributo musicale. L'aspetto di denuncia sociale si fonde con la musica sperimentale in un racconto emozionale e potente. Scopri l’intensità di Miles Davis in questo tributo unico a Jack Johnson.

 Daniel Johnston, se arriva, arriva subito. Il nocciolo della questione sbattuto in faccia senza nessun filtro.

 Le canzoni saranno comunque sempre nude, scheletri sorridenti dentro una istintiva radiografia dell’anima.

La recensione celebra 'Is and Always Was' come una testimonianza sincera e fragile della genialità di Daniel Johnston. Attraverso una musica semplice ma intensa, l'album traccia un percorso tra ingenuità, follia e una grazia speciale dell'errore. Nonostante la voce instabile e i suoni grezzi, la purezza espressiva e l'emozione autentica emergono forti. Un disco capace di evocare dolcezza e malinconia in un perfetto equilibrio pop. Scopri la poetica unica di Daniel Johnston e lasciati emozionare da Is and Always Was.