1.Linea gotica
Venticinque anni fa, oggi. Vedeva la luce questo disco, disturbato e potente, grintoso e sacro.Un disco rock ma anche intimo, ma soprattutto un disco dove politica e spiritualità si uniscono, in un manifesto di vita e rivolta coinvolgente. Non credo sia una bestemmia mettere questo disco tra le pietre miliari della musica italiana, accanto a dischi imponenti come La voce del padrone e Anima latina, anzi è anche meritato. Un viaggio tra l'Europa e la propria coscienza, che inizia nella biblioteca di Sarajevo ormai conquistata dalle fiamme, dalle cupe vampe che uccidono la sapienza dell'essere umano. Ciò che ne consegue è uno smarrimento inevitabile, dove l'uomo non riesce più a distinguere il suo inconscio da un parassita e dove vive rannicchiato come un animale in attesa di morire. Ma c'è una luce divina, descritta dal gran maestro Battiato, che può darci un attimo di conforto, nonostante gli sgretolamenti quotidiani del caos mondiale e l'arrivo della apocalittica alba blu. Ed è ad Alba che si sta combattendo, fronteggiando dietro la Linea gotica i nemici. E' in certi casi che bisogna essere padroni di se stessi e scegliersi la parte. Nonostante ciò prendere la parte si rivela difficile:si tenta la rivolta contro la religione che per millenni ha dominato sul mondo spargendo anche sangue, ma le tentazioni sono rese sotto una luce malata che rendono anche le più becere ricchezze degli incubi. Per fortuna c'è Tancredi, animo di cavallo indomito che non ci conduce dov'eravamo già, che ci lascia a domenica, il giorno prima della morte dove bisogna vestirci di seta e candore. Così finisce il viaggio, ad onta d'ogni strenua decisione o voto contrario mi trovo imbarazzato, sorpreso, ferito per un'irata sensazione di peggioramento di cui non so parlare ne so fare domande
Voto pignolo:10 con lode
La gemma: Irata
Venticinque anni fa, oggi. Vedeva la luce questo disco, disturbato e potente, grintoso e sacro.Un disco rock ma anche intimo, ma soprattutto un disco dove politica e spiritualità si uniscono, in un manifesto di vita e rivolta coinvolgente. Non credo sia una bestemmia mettere questo disco tra le pietre miliari della musica italiana, accanto a dischi imponenti come La voce del padrone e Anima latina, anzi è anche meritato. Un viaggio tra l'Europa e la propria coscienza, che inizia nella biblioteca di Sarajevo ormai conquistata dalle fiamme, dalle cupe vampe che uccidono la sapienza dell'essere umano. Ciò che ne consegue è uno smarrimento inevitabile, dove l'uomo non riesce più a distinguere il suo inconscio da un parassita e dove vive rannicchiato come un animale in attesa di morire. Ma c'è una luce divina, descritta dal gran maestro Battiato, che può darci un attimo di conforto, nonostante gli sgretolamenti quotidiani del caos mondiale e l'arrivo della apocalittica alba blu. Ed è ad Alba che si sta combattendo, fronteggiando dietro la Linea gotica i nemici. E' in certi casi che bisogna essere padroni di se stessi e scegliersi la parte. Nonostante ciò prendere la parte si rivela difficile:si tenta la rivolta contro la religione che per millenni ha dominato sul mondo spargendo anche sangue, ma le tentazioni sono rese sotto una luce malata che rendono anche le più becere ricchezze degli incubi. Per fortuna c'è Tancredi, animo di cavallo indomito che non ci conduce dov'eravamo già, che ci lascia a domenica, il giorno prima della morte dove bisogna vestirci di seta e candore. Così finisce il viaggio, ad onta d'ogni strenua decisione o voto contrario mi trovo imbarazzato, sorpreso, ferito per un'irata sensazione di peggioramento di cui non so parlare ne so fare domande
Voto pignolo:10 con lode
La gemma: Irata
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