Un muro nero, liscio, senza appigli, impenetrabile.

 Questo lavoro sbatte la porta in faccia a tutti.

La recensione descrive l'album As Light Return dei The Telescopes come un muro sonoro freddo, impenetrabile e distaccato. Le sonorità richiamano Jesus Mary Chain, Loop e la sperimentazione kraut, ma prevale un senso di rassegnazione e una chiusura sonora che 'sbatté la porta in faccia' all'ascoltatore. Il voto basso riflette una delusione rispetto a opere precedenti. Scopri l'album e lasciati avvolgere dal suo muro sonoro oscuro.

 Fortunatamente c'è in giro ancora chi riesce a scrivere della buona musica pop senza nessun bisogno di essere 'mainstream'.

 Non ci sono dubbi che magari durante queste giornate estive possiate alla fine scoprire che sia questo il disco più adatto a essere la vostra colonna sonora.

Halasan Bazar con l'album Burns propone un folk-pop psichedelico ispirato agli anni Sessanta con influenze soul e yè-yè, valorizzando sonorità vintage senza scadere nei cliché indie moderni. Il lavoro del norvegese Frederick Rollum Echo e della sua band è un progetto maturo che rinnova classici arrangiamenti con brillantezza e intelligenza, risultando un ascolto piacevole e vitale per le nuove generazioni. Ascolta Burns degli Halasan Bazar e lasciati trasportare dal folk-pop psichedelico.

 Piatto multi etnico, multi sonico, multi temporale. Da mangiare rigorosamente con le mani.

 Sulla strada sconvolti autostoppisti persi in acidi assoli di matrice Hard Prog.

L'album 'Visions Of The Age To Come' di In Zaire è una miscela ricca e speziata di suoni multi etnici e temporali, che trasporta l'ascoltatore in un viaggio sonoro tra Africa, Germania e atmosfere psichedeliche anni '70. Le sue sonorità spaziali e prog evocano paesaggi surreali e intense emozioni, consigliato per chi ama immersioni musicali fuori dagli schemi. Scopri il suono unico di In Zaire e lasciati trasportare dal viaggio sonoro!

 La musica dei Six Organs of Admittance è una specie di rifugio sicuro, un processo meditativo e di ricerca interiore.

 L'opera nel suo complesso è un piccolo gioiello della musica folk, qualcosa che ha un contenuto di per sé taumaturgico.

Burning The Threshold di Six Organs of Admittance è un album delicato e meditativo guidato da Ben Chasny, che fonde folk psichedelico e primitivismo americano. L'opera esplora temi come la pace interiore, l'amore e il perdono, valorizzata da collaborazioni con artisti di rilievo. Ogni traccia è curata nei dettagli, creando un’esperienza sonora contemplativa e taumaturgica. Il disco si distingue per la sua gentilezza e profondità emotiva. Scopri ora il viaggio sonoro di Burning The Threshold e lasciati avvolgere dalla sua gentile meditazione folk.

 "È un disco intelligente e 'elementale', anche se probabilmente non particolarmente innovativo."

 "Dall'attacco del primo pezzo avvertiamo quelle influenze del sound nordafricano di band come Tinariwen."

Il disco "Wood / Metal / Plastic / Pattern / Rhythm / Rock" di 75 Dollar Bill è una fusione di sonorità minimaliste e influenze africane, post-rock e psichedeliche. La formazione di Brooklyn propone un’esperienza musicale ipnotica e intellettuale, valorizzata dalla presenza di musicisti e produttori d’avanguardia. Nonostante una certa ripetitività, il lavoro si rivolge agli appassionati di rock sperimentale e contaminazioni sonore. Scopri il suono ipnotico e sperimentale di 75 Dollar Bill ora!

 La stanchezza è un patrimonio condiviso tra la band e i suoi ascoltatori storici.

 Ci sono troppe cose che non convincono in questo lavoro in definitiva per poterlo considerare un buon disco.

Il disco 'Love Is Love' dei Woods risente di una certa stanchezza creativa dopo oltre dieci anni di carriera. Le sonorità semplici e ripetitive, tradizionalmente il loro punto di forza, qui diventano un limite con un mancato rinnovamento. Alcuni brani tentano sonorità più sperimentali, ma con risultati altalenanti. Nel complesso, l'album non convince né per coesione né per originalità, rimanendo al di sotto delle aspettative dei fan storici. Ascolta l'album e scopri se condividi le impressioni della recensione.

 Sei purtroppo brutto e questo è un dato di fatto che va al di là di qualsiasi proposito e definizione di genere.

 'Death Song' è un continuo mancare il bersaglio e fare scelte che appaiono se non sbagliate, quanto meno insufficienti.

La recensione traccia l'importanza storica e culturale dei Black Angels, sottolineando il loro ruolo nella rinascita della psichedelia texana e americana. Tuttavia, analizzando l'album 'Death Song', l'autore rileva un calo creativo e un allontanamento dai picchi artistici passati. Il disco appare manieristico e privo del groove tipico, non riuscendo a raggiungere l'influenza dei precedenti lavori della band. Scopri la recensione completa e valuta tu stesso l’evoluzione dei Black Angels!

 Il sound della band è compulsivo, ribolle di pulsazioni sottomarine che vanno dallo shoegaze più estremo dei Telescopes a veri e propri impazzimenti noise.

 Un imperdibile viaggio verso quella estasi dronica che nella età cibernetica corrisponde con quello che una volta si sarebbe definito come 'misticismo' e contemplazione della verità religiosa.

La recensione analizza il secondo album 'Estasi' dei The Gluts, gruppo milanese noto per sonorità post-punk. L'album, pubblicato da Fuzz Club Records, segna un'evoluzione verso shoegaze e psichedelia, con influenze di band come Joy Division, White Hills e Black Angels. Il disco viene descritto come un viaggio compulsivo tra atmosfere oscure e riverberi noise, capace di mantenere coerenza e varietà sonora. Scopri il viaggio sonoro di The Gluts con 'Estasi', un must per gli amanti della neo-psichedelia.

 Psychic Tears è un disco di rock and roll e pop psichedelia che scende giù attraverso i canali auricolari dell’ascoltatore con la stessa facilità dei dischi classici.

 Sam Kogon dimostra non solo ottime capacità come autore di canzoni, ma anche di essere dotato di qualità vocali e da interprete importanti.

Psychic Tears di Sam Kogon è un album di rock e pop psichedelia che evoca le sonorità degli anni '60 e '70, con riferimenti a Brian Wilson e Marc Bolan. Prodotto e mixato da nomi noti della scena newyorkese, il disco unisce elementi vintage e contemporanei, dimostrando solide capacità compositive e interpretative. Pur uscito da una piccola etichetta, rappresenta un prodotto di qualità che merita attenzione. Ascolta Psychic Tears e immergiti nella psichedelia vintage di Sam Kogon!

 Ho amato i Soundgarden in maniera feroce negli anni novanta; un amore viscerale grazie ad almeno tre dischi, i primi, che mi sono tatuato nel sangue, nella mente, nello spirito.

 Il suono rimane una merda. Ma poco importa perché una dietro l'altra arrivano le bombe atomiche, le colossali scudisciate di Face Pollution, Rusty Cage, Outshined ed una conclusiva Jesu Christ Pose.

La recensione racconta l'emozionante esperienza vissuta al concerto dei Soundgarden a Torino nel 1992. Tra difficoltà tecniche e folla caotica, l'autore celebra la potenza della band e il ricordo struggente di Chris Cornell. Il live, benché breve e con suono non ottimale, resta un momento indelebile e intimo per il fan. La passione per Badmotorfinger e la scena grunge emergono fortemente. Scopri la potenza dei Soundgarden con il loro leggendario live del 1992 a Torino!

 ‘Occult Architecture, Vol. 2’ è il capitolo più interessante e sorprendente della loro discografia.

 La prima traccia ‘New Dawn’ suona come una versione pop-rock degli Spacemen 3 con sensibilità evocativa e luminosa.

La recensione analizza il secondo volume di Occult Architecture dei Moon Duo, evidenziandone l’importante crescita artistica rispetto al primo. Il disco esplora il tema dello Yang con sonorità psichedeliche, kraut-rock e space-music, ispirandosi a icone come Spacemen 3 e La Dusseldorf. Il lavoro viene apprezzato per la sua originalità e profondità sonora all’interno di un concept filosofico. Ascolta Occult Architecture Vol. 2 e scopri un nuovo mondo sonoro psichedelico.

 Il disco appare monotono e privo di spunti emozionali cosmici, carico di luce e energia positiva.

 Alcune soluzioni sonore nell'uso delle chitarre e dei synth sono quasi stonate e alterano l'impianto 'monotono' delle singole canzoni.

La recensione di Occult Architecture Vol. 1 di Moon Duo presenta un album che privilegia un'estetica indie e minimalista, con forte richiamo a sonorità dark-wave. Pur apprezzando la coesione del progetto tra Ripley Johnson e Sanae Yamada, il disco appare monotono e meno ispirato rispetto alle precedenti produzioni. Alcune scelte sonore di chitarra e synth risultano fuori luogo e alterano l'equilibrio musicale. Un lavoro solido nel contesto indie ma non particolarmente innovativo o emozionante. Scopri il lato oscuro e sonoro dei Moon Duo con Occult Architecture Vol. 1.

 Ricordano un po' tutto e tutti (...) ma riescono ad essere credibili, sinceri e cazzuti.

 Non sarà un'esperienza che cambia la vita, ma farne a meno è un peccato.

I Pontiak presentano con Dialectic of Ignorance un'evoluzione delicata del loro sound, spostandosi verso una psichedelia più rilassata, mantenendo però l'autenticità e la credibilità che li contraddistingue. I fratelli Carney evitano le esagerazioni vintage e offrono un album senza effetti da 'viaggio interstellare', ma genuino e piacevole, ideale per chi cerca atmosfere psichedeliche senza rifarsi pedissequamente al passato. Ascolta Dialectic of Ignorance e scopri la nuova psichedelia dei Pontiak!

 I Pink Floyd degli “Early Years” sono già quello che erano, che sono e che saranno.

 Loro fan quadri sonori, enormi. Siderali. O affreschi. O onde. Grandissime.

La recensione analizza il cofanetto Pink Floyd The Early Years 1967-1972 sottolineando l'importanza del collettivo oltre i singoli, la qualità sonora e la ricchezza sperimentale. Pur criticando il prezzo elevato del box integrale, apprezza il doppio CD come buona sintesi per gli appassionati. Viene raccontata la storia e l’evoluzione della band nella fase psichedelica e progressive, con particolare attenzione a Barrett e Waters. Scopri l’evoluzione dei Pink Floyd con questo imperdibile cofanetto, ideale per veri appassionati di musica psichedelica e progressive.

 Il "piano" di Sosa non è uno strumento musicale, ma un condotto di consapevolezza spirituale e la "kora" di Keita una elegante dichiarazione di gioia.

 Transparent Water è uno dei viaggi più complessi mai intrapresi nell’ambito della world music.

L'album Transparent Water di Omar Sosa e Seckou Keita è un raffinato viaggio musicale che unisce la spiritualità della musica afro-cubana con la magia della kora senegalese. Arricchito da strumenti e sonorità provenienti da tutto il mondo, il disco fonde jazz, blues e melodie orientali in un affascinante intreccio sonoro. Un lavoro corale che supera i confini geografici e culturali, offrendo un’esperienza intensa e coinvolgente. Ascolta Transparent Water per un viaggio musicale unico e senza confini.

 Data la poliedricità e ricchezza intrinseca dei suoni ivi propugnati si tratta con discreta probabilità del miglior DeProgramma Radiophonicizzato dell’intera Galassia conosciuta.

 Ci vediamo (cun saluri) a CalaGolitzé per prossimo e definitivo DeMeeting spakkossa in fase di pianificazione per l’estate dell’imminente 2026.

La recensione esprime entusiasmo e completa approvazione per il programma radio 'La Musica Dentro', lodandone la ricchezza sonora e la complicità tra i conduttori. Con un tono ironico e colloquiale, evidenzia l'unicità del progetto e anticipa futuri incontri. Non mancano battute pungenti e riferimenti culturali, che arricchiscono l'esperienza di ascolto. Ascolta La Musica Dentro e unisciti al prossimo DeMeeting!

 Un disco degli Heliocentrics non riesce a tenere i piedi per terra, al massimo uno solo, il giusto per raccattare frammenti etnici che si sbriciolano prima di ancorarsi al sole.

 Malcolm Catto continua a rappresentare una autorevole giunzione sinaptica per ogni singolo tassello della band a formare un affermato baluardo di questa musica sperimentale.

La recensione evidenzia l'evoluzione sonora degli Heliocentrics con 'A World of Masks', un album del 2017 che unisce jazz, psichedelia e funk con un tocco cosmico. La presenza vocale di Barbora Patkova arricchisce il sound profondo e complesso della band guidata da Malcolm Catto. L'autore sottolinea anche l'impatto energico del concerto live, considerato uno dei migliori dell'anno. Il disco è descritto come un'esperienza sonora coinvolgente, che mantiene l'essenza sperimentale ma diventa più coesa. Ascolta ora A World of Masks e lasciati trasportare nel suono cosmico degli Heliocentrics!

 «La musica, dunque, come parte integrante ed imprescindibile di uno stile ormai celebre.»

 «Un Nastro di Môbius estesosi in campo sonoro.»

La colonna sonora di Lost Highway, prodotta da Trent Reznor, è un perfetto complemento alle atmosfere oscure e oniriche del film di David Lynch. Con brani firmati da Angelo Badalamenti e contributi di artisti come David Bowie, Smashing Pumpkins e Rammstein, la soundtrack offre un viaggio musicale intenso e variegato. Elementi di jazz, rock e sonorità sperimentali si intrecciano, creando un panorama sonoro unico che amplifica la natura disturbante e affascinante del lungometraggio. Un'opera imprescindibile per gli amanti di Lynch e delle colonne sonore d'autore. Ascolta la colonna sonora e immergiti nell’universo oscuro di Lost Highway!

 Flying microtonal Banana è un ottimo album perché, in primis, ascoltabilissimo e, cosa non da poco, una gran bella novità tutta da scoprire.

 La microtonalità per le nostre orecchie occidentali può risultare un territorio sonoro abbastanza ostile.

Flying Microtonal Banana dei King Gizzard & The Lizard Wizard esplora territori microtonali, poco familiari all'orecchio occidentale. L'album si distingue per l'innovazione e le influenze orientali, pur mantenendo un sound accessibile e interessante. La produzione vintage e la scelta stilistica a volte risultano macchiettistiche, ma il progetto si conferma un prodotto originale e promettente. Consigliato per chi cerca novità nella musica sperimentale e alternativa. Scopri l'innovazione microtonale dei King Gizzard, ascoltando Flying Microtonal Banana ora!

 I due responsabili dell’aborto in questione avrebbero dovuto essere relegati in un manicomio criminale.

 La pietra miliare sarebbe una pietra che avrebbe dovuto essere messa al collo dei due oligofrenici autori.

La recensione liquida l'album 'Suicide' come un'opera abominevole della scena No Wave anni '70, criticando l'improvvisazione e la qualità sonora mediocre. L'autore usa toni ironici e taglienti per descrivere gli autori e le loro performance live ritenute fastidiose. Il disco, pur considerato pietra miliare da molti, viene qui smascherato come un accumulo di rumori senza senso e tentativi fallimentari di innovazione. Scopri perché questo album divide critici e appassionati, leggi la recensione completa!