Jack è un santo che ci sta bene all'inferno e i diavoli sono tutti amici suoi.

 Singapore è un paradiso apparente, in realtà una città metropolitana cupa e venefica.

La recensione esplora Saint Jack, film del 1979 diretto da Peter Bogdanovich che racconta la vita a Singapore nel 1974 tra luci e oscurità metropolitane. Con una prosa poetica e densa, descrive l’atmosfera soffocante e vibrante della città, i personaggi e un Jack Flowers indimenticabile interpretato da Ben Gazzara. Il film si posizione a cavallo tra cinema d’autore e b-movie, con forte realismo e profondità tematica. Scopri il lato oscuro e poetico di Singapore con Saint Jack, un cult intramontabile.

 Foresteppe rifugge la parola, la via facile del racconto.

 Un bambino imbronciato, col suo cappottino da cosacco. Foto d’infanzia, ritratti controvoglia del musicista da moccioso.

L'album No Time To Hurry di Foresteppe, guidato da Egor Klochikhin, evoca paesaggi e memorie siberiane con suoni delicati e nostalgici. La musica rifugge la narrazione verbale, preferendo raccontare storie mute e atmosfere intime, tra flauti e immagini d'infanzia volutamente opache. Scopri il mondo sonoro intimo e nostalgico di Foresteppe con No Time To Hurry.

 "Il disco fungere da ponte verso dimensioni sconosciute, trasportando l'ascoltatore in un viaggio di rivelazione e trasformazione."

 "È un’opera d’arte visionaria che sfida le nostre percezioni e ci invita a esplorare i recessi più profondi della nostra anima."

‘The Ape of Naples’ è un album che trascende la musica per diventare un viaggio mistico nelle profondità dell’animo umano. Il genio creativo di John Balance si manifesta in ogni brano, rendendo l'opera un monumento dell’elettronica sperimentale. Tra oscurità e luce, i Coil esplorano temi di mortalità, trasformazione e spiritualità con grande maestria. L’album rappresenta un testamento artistico e spirituale che continua a emozionare e sfidare. Ascolta ora 'The Ape of Naples' e immergiti in un viaggio musicale senza tempo.

 Flaming Creatures non è che è sopra le righe, Flaming Creatures le righe le cancella.

 È un manrovescio in pieno volto con l’anello, un vaffanculo urlato da un coro di alpini ubriachi.

Flaming Creatures di Jack Smith è un mediometraggio sperimentale del 1963, considerato un'opera chiave del New American Cinema. Privo di trama o dialoghi, il film cattura l'atmosfera anarchica delle feste selvagge di Smith, sfidando qualsiasi struttura narrativa convenzionale. Malgrado qualità tecnica discutibile, la sua provocazione visiva e sonora rappresenta una feroce critica sociale al conformismo e alle ipocrisie dell'America borghese. La pellicola fu oggetto di censura e una celebre battaglia legale ne difese la libera circolazione. Scopri il capolavoro underground che ha rivoluzionato il cinema sperimentale.

 Lo spirito di Sprung Aus Den Wolken aleggia tra quelle macerie come corvi plananti su carni decomposte, uno spirito puro come cristallina acqua di montagna.

 In pezzi come "Noch Lange Nicht" un laido e grooveggiante basso funk rimbalza gommoso tra pareti nude mentre la voce concitata e declamante pare comandare un plotone d'esecuzione.

La recensione celebra l'album Sprung aus den Wolken come un manifesto di creatività e rivoluzione sonora nella Berlino degli anni '80. Attraverso un sound primordiale e sperimentale, unisce funk, elettronica e percussioni esotiche in un contesto di rottura con il passato e le vecchie convenzioni musicali. La musica evoca immagini di macerie e rivoluzione, mischiando ritmo e atmosfere psichedeliche, offrendo un'esperienza audace e originale. Scopri ora l'alchimia sonora di Sprung aus den Wolken e immergiti nella Berlino rivoluzionaria degli anni '80!

 Tra cattedrali e fiordalisi, dilatate e stinte canzoni d’amore che d’amore non sono e trame e orditi di simboli, in Venus in Cancer Basho ha trovato la quadratura del suo cerchio.

 Per il bislacco fricchettone Robbie Basho, con una chitarra a dodici corde in una mano e la testa piena di nuvole e di fuoco, qualcosa vorrà pur dire.

La recensione esamina il disco Venus in Cancer di Robbie Basho, mettendo in luce il suo stile unico che mescola fingerpicking primitivista, simbolismo orientale e un immaginario ricco di miti e spiritualità. L'album rappresenta una maturazione artistica dell'autore, con atmosfere delicate e contrastanti. La musica si muove tra melodiosità e dissonanze, creando un equilibrio complesso che riflette la visione del mondo di Basho. Ascolta Venus in Cancer e immergiti nell'universo sonoro e simbolico di Robbie Basho.

 Un suono non rimanda. Un suono semplicemente è.

 La musica programmaticamente ordinata del secondo è il tentativo umano di imbrigliare e tradurre ciò che nel primo era libero e originale. E, semplicemente, "non funziona".

Songs About Nothing di Jason Lescalleet è un album elettronico sperimentale che riflette il suono come entità autonoma priva di significati tradizionali. Composto da due dischi, il primo è un collage caotico di noise e glitch, il secondo un soundscape più convenzionale e strutturato. L'opera si confronta con la natura del suono e la difficoltà umana di interpretarlo, ispirandosi anche a riflessioni filosofiche su esistenza e linguaggio. Il risultato è un'esperienza sonora intensa e meditativa. Scopri l'avventura sonora di Lescalleet e lasciati trasportare dal caos mistico del suono!

 “Quel ‘ti amo’ dal quale parte la rivolta e la rovina di Winston e Julie… un atto di ammutinamento e di trasformazione.”

 “Nonostante tutto, gli ho voluto bene a Orwell, anche quando l’ho ritenuto sopravvalutato per motivi non letterari.”

La recensione intreccia un racconto personale con la riflessione sul romanzo 1984 di Orwell, mettendo in luce i temi del totalitarismo e dell'amore come atto di ribellione. L'autore esprime affetto per Orwell, riconoscendo le contraddizioni dell'autore e riflettendo sull'attualità del libro e la sua influenza culturale. Il testo mescola nostalgia, critica sociale e confessione intima, suggerendo che, nonostante i cambiamenti, il significato di 1984 resta potente. Scopri la forza rivoluzionaria di 1984 e lasciati coinvolgere dalla sua attualità ancora viva.

 «Il disco è spaventosamente coerente e non concede un solo momento per farvi riprendere fiato.»

 «Pickett, con la sua voce potente ed una grinta spietata, marchia a fuoco le esecuzioni.»

La recensione celebra 'The Exciting Wilson Pickett' come uno dei dischi più importanti della storia del soul anni '60. Realizzato tra gli studi Stax e Muscle Shoals, l'album unisce una voce potente a musicisti di primo piano, riflettendo anche un momento cruciale per integrazione e cambiamenti sociali. I brani, tra cui 'Land of 1000 Dances' e 'In the Midnight Hour', sono tutti coerenti e travolgenti, segnando il picco artistico di Pickett. Ascolta ora 'The Exciting Wilson Pickett' e immergiti nel cuore pulsante del soul anni '60!

 «Se intitoli un disco con qualcosa che suona tipo: 'Il mio culo è stato un ponte, per te, da attraversare', non credo che resti tanto spazio per le interpretazioni!»

 «Marsha ha usato il suo corpo ingombrante e ingovernabile come un mattone (o una bottiglia) da lanciare contro ogni forma di controllo e di dominio ben prima di quella notte allo Stonewall Inn.»

La recensione analizza 'My Back Was a Bridge for You To Cross' di Anohni & the Johnsons, un album che ritorna a temi politici profondi ispirati alla figura di Marsha P. Johnson e ai moti di Stonewall. Viene apprezzato il coraggio del cambiamento artistico di Antony Hegarty verso Anohni e l'approccio musicale più essenziale rispetto al passato. Il disco è descritto come intenso, politico e personale, con un messaggio forte sul corpo e la memoria storica, anche se con qualche difficoltà nel trovare nuove strade musicali. Scopri il nuovo album di Anohni & the Johnsons, un viaggio tra musica e impegno politico.

 Napoli è una regina stracciona, una madre crudele che caccia via i suoi figli ma, poi, non li lascia andare.

 Nino D'Angelo è un autore popolare e non Pop, e si cerchi di capire la differenza.

La recensione celebra "Terranera" come un piccolo gioiello che rappresenta la continuità e l'evoluzione di Nino D'Angelo, esponente di spicco della musica neomelodica napoletana. L'autore racconta la complessa storia di Napoli e di D'Angelo, evidenziando contraddizioni e radici profonde. Il disco è visto come un lavoro maturo, frutto di un percorso personale e artistico segnato da alti e bassi, ma sempre sincero e autentico. Ascolta Terranera di Nino D'Angelo e scopri un pezzo autentico di Napoli.

 "Parlare di Musica è come ballare di architettura"

 "La storia dell’Arte moderna è una questione di copertine – canale altamente navigabile che diventa un’autentica corsia preferenziale"

La recensione elogia 'Dischi da correre' di Stefano Causa, un volume originale che esplora la musica pop attraverso lo studio delle copertine dei dischi. L'autore intreccia arte, cultura e vita personale in un racconto coinvolgente e ironico. Il testo si distingue per la profondità di analisi e per l'approccio innovativo, lontano dai soliti manuali critici. È un invito a riscoprire la musica e la cultura con uno sguardo fresco e divertente. Scopri un modo nuovo di leggere la musica: leggi 'Dischi da correre' di Stefano Causa!

 La marcia che apre e chiude la composizione è una delle cose più dure, adamantine mai scritte.

 La sua malia sta altrove, nel verticale e non nella spirale. Nel terroso, nel doloroso e non nell'opalino.

La recensione esplora la Funeral Music For Queen Mary di Henry Purcell, sottolineando il legame profondo tra la musica e il contesto storico dell'Abbazia di Westminster. Purcell, figura enigmatica, crea un'opera intensa e struggente, caratterizzata da una marcia funebre unica e da atmosfere che riflettono la morte e il dolore. Il tono è meditativo e coinvolgente, portando il lettore a immergersi nella potenza espressiva del brano. Ascolta questa struggente composizione per scoprire la potenza della musica barocca inglese.

 La marcia che apre e chiude la composizione è una delle cose più dure, adamantine mai scritte.

 La sua malia sta altrove, nel verticale e non nella spirale. Nel terroso, nel doloroso e non nell'opalino.

La recensione esplora la Funeral Music For Queen Mary di Henry Purcell, sottolineando il legame profondo tra la musica e il contesto storico dell'Abbazia di Westminster. Purcell, figura enigmatica, crea un'opera intensa e struggente, caratterizzata da una marcia funebre unica e da atmosfere che riflettono la morte e il dolore. Il tono è meditativo e coinvolgente, portando il lettore a immergersi nella potenza espressiva del brano. Ascolta questa struggente composizione per scoprire la potenza della musica barocca inglese.

 La canzone è allegra e ritmata, ti fa venire subito voglia di ballare e sorridere alla vita!

 Cristina Scuccia abbandona la veste da suora e si trasferisce in Spagna a fare la cameriera.

Cristina Scuccia torna con il singolo 'La Felicità è Una Direzione', un brano allegro e ritmato che invita a ballare e sorridere alla vita. Dopo la vittoria a The Voice nel 2014 e un periodo di vita lontano dal palco, la cantante si rilancia con versioni in italiano, spagnolo e inglese. La sua musica trasmette energia positiva e voglia di divertirsi. Ascolta subito il nuovo singolo e lasciati contagiare dalla felicità!

 Ciò che rende davvero elettrizzante l’ascolto di Music For K sono l’energia, la coesione e la competenza tecnica del quintetto.

 La title track è la perfetta summa di questa sintesi tra ordine compositivo e caos free, racchiudendo un tema sofferto e ipnotico.

Music for K di Tomasz Stańko Quintet è un album fondamentale del jazz polacco degli anni '70, dove innovazione e tecnica si fondono in una rilettura moderna delle lezioni di Komeda. L'energia del quintetto e la sintesi tra caos free e ordine compositivo rendono l'ascolto elettrizzante e originale. L'album è un must per gli appassionati di jazz europeo. Ascolta Music for K e immergiti nell'innovativo jazz polacco di Tomasz Stańko.

 La musica minimalista è la trasposizione di una visione totalizzante: la musica nel senso più puro del termine.

 Alvin Curran crea una cattedrale gotico/barocca di voci, sospesi in un paradiso di indefinita spiritualità.

La recensione esalta Alvin Curran e il suo album 'Canti Illuminati' come un'opera di minimalismo barocco che fonde complessità e spontaneità. L'artista crea con vocalizzi stratificati, droni e rumori concreti un paesaggio sonoro ricco di poesia e spiritualità. La musica evoca un senso di abbandono vitale e una forte emozionalità, differenziandosi dall'approccio più scientifico di altri minimalisti come Steve Reich. L'ascolto è descritto come un viaggio immersivo in una dimensione naturale e inesprimibile. Ascolta 'Canti Illuminati' e immergiti in un viaggio sonoro unico ed emozionante.

 "No Era Solida è un disco da ascoltare a notte fonda soffocando maledizioni."

 "Lucrecia smanetta sulle macchine del suono, sgrana le perline del rosario, unisce a modo suo tutti i puntini."

La recensione esplora 'No Era Solida' di Lucrecia Dalt, album d’avanguardia che mescola loop freddi, vocalismi astratti e spoken word ispirato a racconti e poesie. L’opera riflette sul caos dell’anima e sulla persistenza della memoria attraverso una voce rarefatta e una musica ipnotica. La presenza immaginaria di Lia come alter ego arricchisce la narrazione sonora in un’atmosfera notturna e inquietante. Ascolta 'No Era Solida' per un’esperienza sonora unica e intensa.

 I pezzi di Vladislav Delay parlano il linguaggio segreto degli oggetti e dei colori.

 Entain è un disco di elettronica purissima, un viaggio tra le pieghe della città che si risveglia.

La recensione analizza 'Entain' di Vladislav Delay come un album di elettronica pura che narra storie urbane basandosi sui dettagli ambientali. L'autore apprezza la capacità dell'artista di creare paesaggi sonori notturni immersivi e misteriosi, con un approccio meno astratto rispetto ad altri artisti. Il disco è visto come un raffinato viaggio sonoro tra luci e ombre di una città che si sveglia, senza contaminazioni da fieldrecording, valorizzando la pura tessitura elettronica. Scopri il viaggio sonoro urbano di Vladislav Delay con Entain.

 Loro non piangono mai. Loro non giocano mai.

 Niente è vero, tutto è permesso. Un enigma meta-letterario.

La recensione analizza la 'Trilogia della città di K.' di Ágota Kristóf, mostrando un racconto intenso e crudo di due fratelli gemelli cresciuti in un contesto di guerra e privazioni. Lo stile asciutto e tagliente riflette la sofferenza e la durezza della vita. La trilogia è un'opera profonda che esplora i temi della malvagità, della memoria, della solitudine e della scrittura come atto di resistenza personale. Un viaggio narrativo che sfida il lettore a comprendere ciò che resta nascosto tra le righe. Scopri la profondità e l'intensità della Trilogia della città di K. di Ágota Kristóf.