La stanchezza è un patrimonio condiviso tra la band e i suoi ascoltatori storici.

 Ci sono troppe cose che non convincono in questo lavoro in definitiva per poterlo considerare un buon disco.

Il disco 'Love Is Love' dei Woods risente di una certa stanchezza creativa dopo oltre dieci anni di carriera. Le sonorità semplici e ripetitive, tradizionalmente il loro punto di forza, qui diventano un limite con un mancato rinnovamento. Alcuni brani tentano sonorità più sperimentali, ma con risultati altalenanti. Nel complesso, l'album non convince né per coesione né per originalità, rimanendo al di sotto delle aspettative dei fan storici. Ascolta l'album e scopri se condividi le impressioni della recensione.

 Sei purtroppo brutto e questo è un dato di fatto che va al di là di qualsiasi proposito e definizione di genere.

 'Death Song' è un continuo mancare il bersaglio e fare scelte che appaiono se non sbagliate, quanto meno insufficienti.

La recensione traccia l'importanza storica e culturale dei Black Angels, sottolineando il loro ruolo nella rinascita della psichedelia texana e americana. Tuttavia, analizzando l'album 'Death Song', l'autore rileva un calo creativo e un allontanamento dai picchi artistici passati. Il disco appare manieristico e privo del groove tipico, non riuscendo a raggiungere l'influenza dei precedenti lavori della band. Scopri la recensione completa e valuta tu stesso l’evoluzione dei Black Angels!

 Il sound della band è compulsivo, ribolle di pulsazioni sottomarine che vanno dallo shoegaze più estremo dei Telescopes a veri e propri impazzimenti noise.

 Un imperdibile viaggio verso quella estasi dronica che nella età cibernetica corrisponde con quello che una volta si sarebbe definito come 'misticismo' e contemplazione della verità religiosa.

La recensione analizza il secondo album 'Estasi' dei The Gluts, gruppo milanese noto per sonorità post-punk. L'album, pubblicato da Fuzz Club Records, segna un'evoluzione verso shoegaze e psichedelia, con influenze di band come Joy Division, White Hills e Black Angels. Il disco viene descritto come un viaggio compulsivo tra atmosfere oscure e riverberi noise, capace di mantenere coerenza e varietà sonora. Scopri il viaggio sonoro di The Gluts con 'Estasi', un must per gli amanti della neo-psichedelia.

 Psychic Tears è un disco di rock and roll e pop psichedelia che scende giù attraverso i canali auricolari dell’ascoltatore con la stessa facilità dei dischi classici.

 Sam Kogon dimostra non solo ottime capacità come autore di canzoni, ma anche di essere dotato di qualità vocali e da interprete importanti.

Psychic Tears di Sam Kogon è un album di rock e pop psichedelia che evoca le sonorità degli anni '60 e '70, con riferimenti a Brian Wilson e Marc Bolan. Prodotto e mixato da nomi noti della scena newyorkese, il disco unisce elementi vintage e contemporanei, dimostrando solide capacità compositive e interpretative. Pur uscito da una piccola etichetta, rappresenta un prodotto di qualità che merita attenzione. Ascolta Psychic Tears e immergiti nella psichedelia vintage di Sam Kogon!

 ‘Occult Architecture, Vol. 2’ è il capitolo più interessante e sorprendente della loro discografia.

 La prima traccia ‘New Dawn’ suona come una versione pop-rock degli Spacemen 3 con sensibilità evocativa e luminosa.

La recensione analizza il secondo volume di Occult Architecture dei Moon Duo, evidenziandone l’importante crescita artistica rispetto al primo. Il disco esplora il tema dello Yang con sonorità psichedeliche, kraut-rock e space-music, ispirandosi a icone come Spacemen 3 e La Dusseldorf. Il lavoro viene apprezzato per la sua originalità e profondità sonora all’interno di un concept filosofico. Ascolta Occult Architecture Vol. 2 e scopri un nuovo mondo sonoro psichedelico.

 Il disco appare monotono e privo di spunti emozionali cosmici, carico di luce e energia positiva.

 Alcune soluzioni sonore nell'uso delle chitarre e dei synth sono quasi stonate e alterano l'impianto 'monotono' delle singole canzoni.

La recensione di Occult Architecture Vol. 1 di Moon Duo presenta un album che privilegia un'estetica indie e minimalista, con forte richiamo a sonorità dark-wave. Pur apprezzando la coesione del progetto tra Ripley Johnson e Sanae Yamada, il disco appare monotono e meno ispirato rispetto alle precedenti produzioni. Alcune scelte sonore di chitarra e synth risultano fuori luogo e alterano l'equilibrio musicale. Un lavoro solido nel contesto indie ma non particolarmente innovativo o emozionante. Scopri il lato oscuro e sonoro dei Moon Duo con Occult Architecture Vol. 1.

 I Wolfbrigade non hanno bisogno di presentazioni e Run with the Hunted di una recensione.

 Mi piace immaginare questo disco come il chiaro e conciso "chissenefrega" di una band che può permettersi tutto e che non deve certo cedere al lusso di reinventarsi per risultare credibile.

La recensione di 'Run with the Hunted' dei Wolfbrigade sottolinea l'energia e la coerenza del quintetto svedese, che porta avanti con onore la tradizione d-beat e hardcore senza compromessi. Pur mancando una ventata di novità rispetto al precedente lavoro, il disco si conferma solido e intenso, perfetto per gli amanti del genere. L'album è un chiaro esempio di come fare bene la musica semplice sia una qualità rara e apprezzabile. Scopri l'energia pura di Wolfbrigade con Run with the Hunted!

 Ricordano un po' tutto e tutti (...) ma riescono ad essere credibili, sinceri e cazzuti.

 Non sarà un'esperienza che cambia la vita, ma farne a meno è un peccato.

I Pontiak presentano con Dialectic of Ignorance un'evoluzione delicata del loro sound, spostandosi verso una psichedelia più rilassata, mantenendo però l'autenticità e la credibilità che li contraddistingue. I fratelli Carney evitano le esagerazioni vintage e offrono un album senza effetti da 'viaggio interstellare', ma genuino e piacevole, ideale per chi cerca atmosfere psichedeliche senza rifarsi pedissequamente al passato. Ascolta Dialectic of Ignorance e scopri la nuova psichedelia dei Pontiak!

 Il loro primo 7° EP 400 Fascists è molto probabilmente il primo singolo autoprodotto nella storia della musica punk hardcore italiana.

 The Furious Era 1979-1987 è un tassello indispensabile per chi voglia capire la musica e il contesto culturale underground italiano del periodo.

La recensione racconta la carriera dei Cheetah Chrome Motherfuckers, band simbolo del punk e hardcore italiano degli anni '80. Dalla formazione nel 1979 a Pisa fino allo scioglimento nel 1987, viene evidenziata la loro importanza nel contesto underground, l'urgenza espressiva e i contributi di Dome La Muerte. Il doppio album The Furious Era raccoglie la loro produzione fondamentale, offrendo una testimonianza unica di quel periodo storico. Ascolta ora The Furious Era e scopri le radici del punk italiano!

 Il "piano" di Sosa non è uno strumento musicale, ma un condotto di consapevolezza spirituale e la "kora" di Keita una elegante dichiarazione di gioia.

 Transparent Water è uno dei viaggi più complessi mai intrapresi nell’ambito della world music.

L'album Transparent Water di Omar Sosa e Seckou Keita è un raffinato viaggio musicale che unisce la spiritualità della musica afro-cubana con la magia della kora senegalese. Arricchito da strumenti e sonorità provenienti da tutto il mondo, il disco fonde jazz, blues e melodie orientali in un affascinante intreccio sonoro. Un lavoro corale che supera i confini geografici e culturali, offrendo un’esperienza intensa e coinvolgente. Ascolta Transparent Water per un viaggio musicale unico e senza confini.

 Data la poliedricità e ricchezza intrinseca dei suoni ivi propugnati si tratta con discreta probabilità del miglior DeProgramma Radiophonicizzato dell’intera Galassia conosciuta.

 Ci vediamo (cun saluri) a CalaGolitzé per prossimo e definitivo DeMeeting spakkossa in fase di pianificazione per l’estate dell’imminente 2026.

La recensione esprime entusiasmo e completa approvazione per il programma radio 'La Musica Dentro', lodandone la ricchezza sonora e la complicità tra i conduttori. Con un tono ironico e colloquiale, evidenzia l'unicità del progetto e anticipa futuri incontri. Non mancano battute pungenti e riferimenti culturali, che arricchiscono l'esperienza di ascolto. Ascolta La Musica Dentro e unisciti al prossimo DeMeeting!

 Un disco degli Heliocentrics non riesce a tenere i piedi per terra, al massimo uno solo, il giusto per raccattare frammenti etnici che si sbriciolano prima di ancorarsi al sole.

 Malcolm Catto continua a rappresentare una autorevole giunzione sinaptica per ogni singolo tassello della band a formare un affermato baluardo di questa musica sperimentale.

La recensione evidenzia l'evoluzione sonora degli Heliocentrics con 'A World of Masks', un album del 2017 che unisce jazz, psichedelia e funk con un tocco cosmico. La presenza vocale di Barbora Patkova arricchisce il sound profondo e complesso della band guidata da Malcolm Catto. L'autore sottolinea anche l'impatto energico del concerto live, considerato uno dei migliori dell'anno. Il disco è descritto come un'esperienza sonora coinvolgente, che mantiene l'essenza sperimentale ma diventa più coesa. Ascolta ora A World of Masks e lasciati trasportare nel suono cosmico degli Heliocentrics!

 L'entità Gnod è diventata adulta, autodeterminata.

 Riprendono il messaggio musicale Industrial, lo elaborano con tutto quello che è successo nel mondo.

Gnod dimostra una maturità musicale e un’identità determinata con un album che fonde industrial e noise anni '90. Il lavoro riprende atmosfere di rivolta e critica sociale, rivolgendosi a chi desidera scuotersi e confrontarsi con un sound potente e tagliente. Un progetto consigliato ai fan della musica alternativa che cercano energia e un messaggio attuale. Ascolta ora l’album di Gnod per immergerti in una potente esperienza industriale e di rivolta sonora.

 I "Topi di Fogna" brasiliani rappresentano la feccia nera dell'Hardcore più estremo, underground.

 Prodotto male e suonato peggio; non si capisce nulla o quasi. Voce impastata: sembra che El Gordo urli con la bocca piena di cibo (o vomito se preferite).

La recensione celebra l'album Guerra Civil Canibal dei brasiliani Ratos de Porão come una pietra miliare dell'hardcore estremo underground. Nonostante la produzione rozza e la voce impastata di El Gordo, l'energia e la ferocia del gruppo emergono con forza. I testi trattano tematiche violente e politiche delle favelas brasiliane, mentre il gruppo omaggia gli amici Sepultura con una cover. Un album crudo, cinico e carismatico, ideale per fan dell'estremismo musicale. Scopri l'energia cruda di Ratos de Porão e immergiti nel loro hardcore estremo!

 La voce di chi canta ha qualcosa di divertito e anche un po’ beffardo tal quale alla musica che l’accompagna.

 Onore alla Ciapa rusa, un gruppo fatto di ricercatori ancor prima che musicisti.

La recensione celebra l'antologia della Ciapa Rusa, una raccolta di musica popolare piemontese ricca di racconti vividi e ballate di tradizione. Viene sottolineata la grazia e l'autenticità delle esecuzioni, così come l'impegno di ricerca del gruppo. L'ascolto è descritto come un viaggio emozionante tra storie folk, rituali e danze. La musica è apprezzata per la sua capacità di evocare atmosfere antiche e suggestive. Ascolta l'antologia de La Ciapa Rusa e immergiti nelle tradizioni sonore del Piemonte!

 Flying microtonal Banana è un ottimo album perché, in primis, ascoltabilissimo e, cosa non da poco, una gran bella novità tutta da scoprire.

 La microtonalità per le nostre orecchie occidentali può risultare un territorio sonoro abbastanza ostile.

Flying Microtonal Banana dei King Gizzard & The Lizard Wizard esplora territori microtonali, poco familiari all'orecchio occidentale. L'album si distingue per l'innovazione e le influenze orientali, pur mantenendo un sound accessibile e interessante. La produzione vintage e la scelta stilistica a volte risultano macchiettistiche, ma il progetto si conferma un prodotto originale e promettente. Consigliato per chi cerca novità nella musica sperimentale e alternativa. Scopri l'innovazione microtonale dei King Gizzard, ascoltando Flying Microtonal Banana ora!

 I due responsabili dell’aborto in questione avrebbero dovuto essere relegati in un manicomio criminale.

 La pietra miliare sarebbe una pietra che avrebbe dovuto essere messa al collo dei due oligofrenici autori.

La recensione liquida l'album 'Suicide' come un'opera abominevole della scena No Wave anni '70, criticando l'improvvisazione e la qualità sonora mediocre. L'autore usa toni ironici e taglienti per descrivere gli autori e le loro performance live ritenute fastidiose. Il disco, pur considerato pietra miliare da molti, viene qui smascherato come un accumulo di rumori senza senso e tentativi fallimentari di innovazione. Scopri perché questo album divide critici e appassionati, leggi la recensione completa!

 I due responsabili dell’aborto in questione avrebbero dovuto essere relegati in un manicomio criminale.

 La pietra miliare sarebbe una pietra che avrebbe dovuto essere messa al collo dei due oligofrenici autori.

La recensione liquida l'album 'Suicide' come un'opera abominevole della scena No Wave anni '70, criticando l'improvvisazione e la qualità sonora mediocre. L'autore usa toni ironici e taglienti per descrivere gli autori e le loro performance live ritenute fastidiose. Il disco, pur considerato pietra miliare da molti, viene qui smascherato come un accumulo di rumori senza senso e tentativi fallimentari di innovazione. Scopri perché questo album divide critici e appassionati, leggi la recensione completa!

 Acidissimo “progressive-jazz” che scioglie il geroglifico finale di una stele egizia;

 Scrittura automatica surrealista che si fa suono, che compone schizzi pasticciati su tele malconce;

La recensione descrive 'Unrest' di Henry Cow come un album di progressive jazz acido, caratterizzato da improvvisazioni complesse e atmosfere enigmatiche. Le sonorità ricordano mosaici incompleti e pitture surrealiste, con una strumentazione densa e intricata. L'opera emerge per la sua materia sonora densa e la capacità di evocare sensazioni contrastanti, risultando affascinante e innovativa. Scopri l'intricata magia di Unrest, un classico del progressive jazz sperimentale.

 "Third World Pyramid è forse il disco più strettamente 'politico' che la band abbia mai pubblicato."

 "Anton offre uno spettro completo delle emozioni umane, ponendosi come un critico concreto della società moderna."

La recensione approfondisce Third World Pyramid, quindicesimo album dei Brian Jonestown Massacre, sottolineandone le innovazioni musicali e il forte contenuto politico. Pur mantenendo l'inconfondibile sound psichedelico della band, il disco si distingue per temi sociali ispirati alla stratificazione della società contemporanea. Viene analizzato il cambio di formazione, l'apporto di nuovi musicisti, e l'intenso lavoro creativo di Anton Newcombe. Un'opera che segna una nuova fase e offre un messaggio critico e coinvolgente. Scopri ora il nuovo album che segna una svolta politica e musicale dei Brian Jonestown Massacre!