Un album magico, che ti rapisce sin dall’intro di “Taizo”.

 La chitarra di McQueen ti fa accapponare la pelle con un approccio sonico al limite della musica microtonale.

L'album 'Thrēq' dei Forq rappresenta una miscela complessa e riuscita di fusion, jazz, rock e funk. Con musicisti di talento provenienti da Snarky Puppy e collaborazioni eccellenti, il lavoro si distingue per poliritmie coinvolgenti e sound innovativo. Nonostante la complessità tecnica, l'album rimane accessibile e piacevole. Un'opera che rapisce l'ascoltatore con atmosfere variegate, dal surf-rock al microtonale. Ascolta Forq - Thrēq e lasciati trasportare dalla loro fusion unica!

 "La loro musica costituisce una solida certezza e un punto di riferimento che vi guiderà fedelmente nei vostri momenti di incertezza."

 "Dalle prime note di 'Kailash' riconosciamo immediatamente l'impronta del sound del gruppo di Philadelphia."

La recensione celebra l'album Volume 8 dei Bardo Pond, sottolineando come il disco mantenga la coerenza con l'identità psichedelica e meditativa del gruppo. Pur non essendo il loro miglior lavoro, l'opera rappresenta una conferma solida per gli appassionati e un punto di riferimento nel genere. Le tracce oscillano tra atmosfere space-rock e passaggi più acustici e riflessivi, culminando in una potente chiusura vocale e drone. Ascolta Volume 8 e lasciati trasportare nell'universo psichedelico di Bardo Pond!

 Un film che ha un che di anni 70 per l’atmosfera, per come è girato.

 Trattasi tutto sommato di peccati veniali, il film merita.

La recensione analizza 'Napoli Velata' di Ferzan Ozpetek come un thriller elegante con un'atmosfera anni '70. Il film esplora una Napoli nascosta tra arte, pazzia e ipocrisie sociali. Apprezzata la tecnica di ripresa e il cast, meno il soggetto considerato troppo costruito e con un finale poco convincente. Nel complesso merita la visione. Scopri l'enigmatica Napoli di Ozpetek guardando Napoli Velata.

 È giusto quindi che con la quarta annata il capolavoro distopico di Charlie Brooker prenda una direzione differente.

 A essere inadeguate e perverse non sono le tecnologie, ma è l'uomo.

La quarta stagione di Black Mirror prende una svolta concentrandosi meno sulle nuove tecnologie e più sugli aspetti oscuri e vulnerabili dell'animo umano. Attraverso sei episodi intensi, riflette su controllo, relazioni e morale, mantenendo l'eleganza visiva e l'intensità emozionale tipiche della serie. Pur con meno innovazioni concettuali, offre spunti profondi sulle conseguenze delle azioni umane rispetto agli strumenti tecnologici. Scopri come Black Mirror 4 esplora l'animo umano oltre la tecnologia.

 Complice l'averlo sentito di seguito durante le mie corse, mi ha letteralmente conquistato.

 Mi prendo il rischio, fra i migliori dell'anno appena passato.

La recensione esprime una passione ritrovata per Jane Weaver e il suo album Modern Kosmology, apprezzando il dosaggio di elettronica, ritmi motorik e atmosfere psichedeliche. L’autore sottolinea le influenze di Stereolab e Broadcast e evidenzia la varietà stilistica che spazia dal krautrock al folk. Considerato uno dei migliori dischi dell’anno, colpisce per i dettagli e la capacità di accompagnare efficacemente momenti di ascolto quotidiani. Scopri l’atmosfera unica di Modern Kosmology, ascolta ora Jane Weaver!

 Pochi artisti come lui riescono a esprimersi in una maniera così estemporanea e facile e con intuizioni sempre brillanti coniugando sperimentalismi garage e musica pop.

 'Why Not? è un disco carico di amore e di sensazioni positive che invita l'ascoltatore a meravigliarsi di tutte le cose belle che ci circondano.'

Il disco 'Why Not?' degli Half Japanese di Jad Fair combina sperimentazione garage con un'estetica infantile e primitiva che emoziona per la sua spontaneità. Il lavoro è caratterizzato da brani easy-listening impreziositi da ballate psichedeliche, ambient space e rimandi alla cultura pop degli anni '50. L'album continua il concept positivo del precedente lavoro 'Hear The Lions Roar', invitando ad aprirsi alla bellezza e all'amore con un approccio giocoso e sincero. La formazione consolidata si conferma efficace nel coniugare immediatezza e inventiva. Ascolta ora 'Why Not?' e scopri un pop garage autentico e carico d'emozione!

 "Illuminant ci illumina immediatamente su quanto sarà pieno e netto il suono d'insieme."

 "Spesso si ha quasi la sensazione che non vadano da nessuna parte e invece, ascoltandolo con attenzione, ci dicono semplicemente che loro sono qui e ora."

La recensione analizza il ritorno a distanza di 22 anni dei Quicksand con l'album Interiors, evidenziandone la qualità sonora e la coerenza con il passato hardcore del gruppo. Nonostante il tempo passato, il disco mantiene un sapore robusto e riflessivo, con un suono preciso e intensamente emotivo. L'autore sottolinea il valore artisticamente consistente dell'album e l'importanza del gruppo nel panorama musicale alternativo. Scopri l'album Interiors e vivi il ritorno dei Quicksand in tutta la loro intensità.

 "Il digitale è una tecnica come le altre, niente di più, niente di meno... ha i suoi immensi vantaggi e anche molti difetti."

 "È molto importante coltivare una cultura artistica, visiva, che spazi dalla fotografia all'arte in ogni sua forma."

L’intervista a Franco Brambilla mette in luce il suo percorso formativo e professionale nell’illustrazione, con un focus sulla sua passione per la fantascienza. Illustra il suo lavoro per Urania Mondadori, il rapporto con influenze storiche e il ruolo delle tecnologie digitali. Brambilla riflette anche sulla scena italiana del genere e l’importanza della sperimentazione continua nel suo lavoro. Un’intervista ricca di spunti per ammiratori e addetti ai lavori. Scopri di più sull’arte e il mondo di Franco Brambilla, maestro dell’illustrazione fantascientifica!

 Don’t Get Lost è stato descritto dallo stesso Newcombe come una specie di folgorazione, un fulmine che gli ha attraversato il cervello da una parte all’altra.

 Il progetto BJM si fonda sulla unica personalità di Anton Newcombe, che realizza esattamente quello che intende fare con naturalezza e cognizione di causa.

Don’t Get Lost segna un nuovo equilibrio creativo per Anton Newcombe e i Brian Jonestown Massacre, caratterizzato da una psichedelia ipnotica e influenze kraut-rock. L’album è una fusione di atmosfere allucinate, groove e sperimentazioni sonore, con collaborazioni significative e la produzione in gran parte autonoma di Newcombe. Il lavoro rispecchia una maturità artistica, stabilità personale e forte inventiva. Scopri l’ipnotico viaggio sonoro di Don’t Get Lost dei Brian Jonestown Massacre!

 In 'Sanatorium' si incontrano ossessioni sotterranee e suburbane che rimandano a '1.Outside' di David Bowie con un certo funk.

 'Unique' è un disco concepito, scritto e prodotto dallo stesso Danilo Romeo, che si è avvalso di Mark Kramer per il mastering.

Unique è il secondo album di happyorangeballoon, progetto di Danilo Romeo, che spinge oltre la sperimentazione elettronica verso un minimalismo di raffinata avanguardia. Con contributi di Rob Wheatley, Nick Munt e Fiona Harmon, il disco si distingue per l'alternanza di atmosfere ambient, no-wave e astrattismo grottesco. La produzione curata e la lunga gestazione hanno consolidato un lavoro di grande originalità e intensità sonora. Ascolta ora 'Unique' di happyorangeballoon per un viaggio sonoro d'avanguardia!

 Stephen Lawrie ha sviluppato il concept in sei tracce tutte permeate da suggestioni spettrali e che si manifestano nella forma di litanie psichedeliche.

 Stone Tape è un disco concepito, scritto, registrato e prodotto dal solo Stephen Lawrie, voce dei fantasmi della nostra mente.

Stone Tape dei Telescopes è un album sperimentale e concettuale che esplora atmosfere spettrali ispirate alla Stone Tape Theory. Prodotto e realizzato da Stephen Lawrie, l'album si distingue per sonorità drone, noise e psichedeliche che evocano suggestioni astratte e post-industriali. Pubblicato in edizione limitata dalla Yard Press, Stone Tape incarna un progetto creativo libero e originale. Scopri Stone Tape e immergiti in un viaggio sonoro unico e sperimentale.

 "'As Light Return' consiste in una sapiente manipolazione degli spazi vuoti, con onde sonore cariche di fuzz, feedback e distorsioni che colpiscono dritte al cuore."

 "Lo shoegaze qui non c'entra niente, ma resta una componente emotiva che si esprime anche nelle composizioni più oscure e rumoriste."

La recensione evidenzia 'As Light Return' dei Telescopes come un album di noise rock consapevole e raffinato, lontano da semplici sperimentazioni. Stephen Lawrie e la sua band dimostrano padronanza sonora e creano brani che bilanciano emozione e avanguardia. Il disco viene paragonato alle atmosfere di Jesus and Mary Chain e Brian Jonestown Massacre, con riferimenti a momenti iconici di musica alternativa. Scopri l'avanguardia sonora dei Telescopes con 'As Light Return'!

 Questo qui non può essere considerato un disco come tutti gli altri.

 La tua parola è la nostra e questa ti ha reso immortale.

Il disco IT di Alan Vega è una raccolta di visioni urbane e sonore che consolidano il suo status di icona post-punk. Pubblicato postumo, il lavoro restituisce l'energia e la profondità espressiva di un artista tormentato e rivoluzionario. Non si tratta di canzoni canoniche, ma di scatti dalla realtà di New York d'oggi, intrisi di blues e post-industrial. Il disco celebra la vita e la forza di un messia musicale, ultimo grande bluesman del rock moderno. Scopri l'ultimo capolavoro di Alan Vega e immergiti in un'esperienza sonora unica.

 "Il disco si sofferma sui principi della meccanica prima di aprirsi del tutto in canzoni di una bellezza indescrivibile."

 "Un film in continuum con la vita, un viaggio avventuroso nell'ignoto spazio profondo che si conclude con un ritorno a casa e nuovo sguardo sul presente."

H3+ è il terzo capitolo della trilogia di Paolo Benvegnù, dedicato a perdita, abbandono e rinascita. Il disco unisce concezioni filosofiche e arrangiamenti di rara bellezza, evocando un viaggio interiore e spaziale. Richiami a David Sylvian e alla wave sperimentale arricchiscono un album che si conferma un capolavoro della musica italiana contemporanea. L'opera offre un ritorno a casa con una nuova consapevolezza, carico di grazia e profondità emotiva. Ascolta H3+ di Paolo Benvegnù e immergiti in un viaggio musicale memorabile.

 Nessun gruppo... si è spinto così oltre in ogni senso possibile.

 Un invito cui sono richiamate anche le etichette discografiche e una scelta ancora una volta riuscita.

Polygondwanaland ha consacrato il 2017 come l'anno dei King Gizzard & The Lizard Wizard, grazie a un album innovativo e audace. Pubblicato gratuitamente, mescola psichedelia, sperimentazioni microtonali e un flusso continuo di tracce. La band australiana dimostra una grande consapevolezza e abilità artistica, offrendo un lavoro solido e creativo che rinnova il genere. Ascolta gratis Polygondwanaland e scopri l'innovazione psichedelica!

 Noel Gallagher, con tutto il rispetto che portiamo per lui dai tempi degli Oasis, non è un musicista.

 Who Built The Moon? è un album confusionario, pomposo ed inconcludente.

La recensione sottolinea la differenza tra artista e musicista, definendo Noel Gallagher un artista senza essere musicista. L'album 'Who Built The Moon?' è giudicato pomposo, confusionario e privo di idee, con arrangiamenti troppo invasivi che soffocano le melodie semplici e deboli. Solo pochi brani si salvano, evocando influenze degli Oasis, Neil Young e Springsteen. Nel complesso l'opera non convince e segna un passo falso nella carriera solista di Gallagher. Scopri perché Who Built The Moon? ha deluso i fan di Noel Gallagher.

 Wolf of the Cosmos è un lavoro elegante e molto sofisticato.

 Ha veramente troppa poca carica e stanca facilmente l’ascoltatore.

Will Oldham torna con 'Wolf of the Cosmos', revisione elegante e sofisticata dell’album di Susanna. Differente dal tributo a Merle Haggard, il disco propone atmosfere delicate ma soffre di poca energia, risultando ripetitivo e stancante. Pur apprezzato per la sua bellezza, il lavoro manca di coinvolgimento emotivo e si distingue per un folk minimale e pastello. Ascolta Wolf of the Cosmos per scoprire un folk raffinato e sofisticato.

 Il risultato finale è un disco di grande spessore nel genere.

 Dopo tutti questi anni lo stesso caro vecchio Oldham è divenuto uno dei più grandi autori della musica americana di tutti i tempi.

La recensione celebra 'Best Troubador' di Bonnie 'Prince' Billy, un omaggio sentito a Merle Haggard, influente autore country. L'album reinterpreta 16 brani iconici mantenendo il cuore emotivo originale, con un tocco moderno e personale. Attraverso collaborazioni eccellenti, Will Oldham dimostra la sua crescita artistica e il valore del passaggio generazionale nella musica americana. Scopri l'intenso tributo di Bonnie 'Prince' Billy a Merle Haggard con 'Best Troubador'!

 “Memory...” ha la solidità concettuale di un disco scritto con calma e ispirazione.

 Il lavoro di arrangiamento è encomiabile, soprattutto gli archi, come nella fragile “The Fool”.

Memory Of A Cut Off Head è il side project folk degli OCS, guidati da John Dwyer, noto per gli Ohsees. L'album si distingue per arrangiamenti ricchi e una varietà di stili, dal country rock al glitch analogico, con collaborazioni di Brigid Dawson e Mikal Cronin. Nonostante qualche eco a Bowie e momenti più statici, l'opera risulta un piacevole esperimento musicale, solido e ispirato. Ascolta ora Memory Of A Cut Off Head e scopri il lato folk di John Dwyer!

 ‘Planetarium’ è un’opera drammatica che interpreta la nascita del Sole e dei pianeti come l’evento più tragico e carico di pathos mai avvenuto.

 Sufjan Stevens ha quell’ambizione naturale di spingersi oltre, creando un’opera che sfugge come un attimo, un ricordo o l’esistenza di una stella.

Planetarium, l'album di Sufjan Stevens con Nico Muhly, Bryce Dessner e James McAlister, è un ambizioso progetto neo-classico e concettuale dedicato ai corpi celesti del sistema solare. Nonostante la sua natura pretenziosa e sperimentale, l'opera risulta accessibile grazie alle sue atmosfere ambient e orchestrali. Il disco va ascoltato come un unicum drammatico, che vede nella nascita del sistema planetario un evento carico di pathos. Un ascolto che invita a riflettere sull'ambizione e sulle visioni artistiche di Stevens. Ascolta Planetarium e immergiti in un viaggio sonoro tra stelle e pianeti.