"Illuminant ci illumina immediatamente su quanto sarà pieno e netto il suono d'insieme."

 "Spesso si ha quasi la sensazione che non vadano da nessuna parte e invece, ascoltandolo con attenzione, ci dicono semplicemente che loro sono qui e ora."

La recensione analizza il ritorno a distanza di 22 anni dei Quicksand con l'album Interiors, evidenziandone la qualità sonora e la coerenza con il passato hardcore del gruppo. Nonostante il tempo passato, il disco mantiene un sapore robusto e riflessivo, con un suono preciso e intensamente emotivo. L'autore sottolinea il valore artisticamente consistente dell'album e l'importanza del gruppo nel panorama musicale alternativo. Scopri l'album Interiors e vivi il ritorno dei Quicksand in tutta la loro intensità.

 "Il digitale è una tecnica come le altre, niente di più, niente di meno... ha i suoi immensi vantaggi e anche molti difetti."

 "È molto importante coltivare una cultura artistica, visiva, che spazi dalla fotografia all'arte in ogni sua forma."

L’intervista a Franco Brambilla mette in luce il suo percorso formativo e professionale nell’illustrazione, con un focus sulla sua passione per la fantascienza. Illustra il suo lavoro per Urania Mondadori, il rapporto con influenze storiche e il ruolo delle tecnologie digitali. Brambilla riflette anche sulla scena italiana del genere e l’importanza della sperimentazione continua nel suo lavoro. Un’intervista ricca di spunti per ammiratori e addetti ai lavori. Scopri di più sull’arte e il mondo di Franco Brambilla, maestro dell’illustrazione fantascientifica!

 Ho le casse della macchina ormai sfondate e giuro su Dio che amo questo sfregolante fruscio ipnotico e mal voluto, tanto nostalgico quanto caloroso.

 Parlo della vita, della mia, di quelle vostre e di quelle di tutti. Parole familiari, situazioni che possiamo aver vissuto tutti più o meno similarmente, ma in tutti questi momenti c’erano Mould, Hart e Norton, angeli veri.

La recensione rende omaggio a Warehouse: Songs and Stories di Hüsker Dü nel 30° anniversario, riflettendo su tempo, memoria e fragilità umane. L'autore si immerge in un racconto personale di nostalgie e suggestioni emotive, riconoscendo l'album come colonna sonora delle difficoltà e dei momenti intimi. Un testo intenso che celebra la musica come ancoraggio vitale e fonte di conforto. Scopri il potere emozionale di Warehouse: Songs and Stories, ascolta Hüsker Dü ora!

 Don’t Get Lost è stato descritto dallo stesso Newcombe come una specie di folgorazione, un fulmine che gli ha attraversato il cervello da una parte all’altra.

 Il progetto BJM si fonda sulla unica personalità di Anton Newcombe, che realizza esattamente quello che intende fare con naturalezza e cognizione di causa.

Don’t Get Lost segna un nuovo equilibrio creativo per Anton Newcombe e i Brian Jonestown Massacre, caratterizzato da una psichedelia ipnotica e influenze kraut-rock. L’album è una fusione di atmosfere allucinate, groove e sperimentazioni sonore, con collaborazioni significative e la produzione in gran parte autonoma di Newcombe. Il lavoro rispecchia una maturità artistica, stabilità personale e forte inventiva. Scopri l’ipnotico viaggio sonoro di Don’t Get Lost dei Brian Jonestown Massacre!

 In 'Sanatorium' si incontrano ossessioni sotterranee e suburbane che rimandano a '1.Outside' di David Bowie con un certo funk.

 'Unique' è un disco concepito, scritto e prodotto dallo stesso Danilo Romeo, che si è avvalso di Mark Kramer per il mastering.

Unique è il secondo album di happyorangeballoon, progetto di Danilo Romeo, che spinge oltre la sperimentazione elettronica verso un minimalismo di raffinata avanguardia. Con contributi di Rob Wheatley, Nick Munt e Fiona Harmon, il disco si distingue per l'alternanza di atmosfere ambient, no-wave e astrattismo grottesco. La produzione curata e la lunga gestazione hanno consolidato un lavoro di grande originalità e intensità sonora. Ascolta ora 'Unique' di happyorangeballoon per un viaggio sonoro d'avanguardia!

 Stephen Lawrie ha sviluppato il concept in sei tracce tutte permeate da suggestioni spettrali e che si manifestano nella forma di litanie psichedeliche.

 Stone Tape è un disco concepito, scritto, registrato e prodotto dal solo Stephen Lawrie, voce dei fantasmi della nostra mente.

Stone Tape dei Telescopes è un album sperimentale e concettuale che esplora atmosfere spettrali ispirate alla Stone Tape Theory. Prodotto e realizzato da Stephen Lawrie, l'album si distingue per sonorità drone, noise e psichedeliche che evocano suggestioni astratte e post-industriali. Pubblicato in edizione limitata dalla Yard Press, Stone Tape incarna un progetto creativo libero e originale. Scopri Stone Tape e immergiti in un viaggio sonoro unico e sperimentale.

 "'As Light Return' consiste in una sapiente manipolazione degli spazi vuoti, con onde sonore cariche di fuzz, feedback e distorsioni che colpiscono dritte al cuore."

 "Lo shoegaze qui non c'entra niente, ma resta una componente emotiva che si esprime anche nelle composizioni più oscure e rumoriste."

La recensione evidenzia 'As Light Return' dei Telescopes come un album di noise rock consapevole e raffinato, lontano da semplici sperimentazioni. Stephen Lawrie e la sua band dimostrano padronanza sonora e creano brani che bilanciano emozione e avanguardia. Il disco viene paragonato alle atmosfere di Jesus and Mary Chain e Brian Jonestown Massacre, con riferimenti a momenti iconici di musica alternativa. Scopri l'avanguardia sonora dei Telescopes con 'As Light Return'!

 Questo qui non può essere considerato un disco come tutti gli altri.

 La tua parola è la nostra e questa ti ha reso immortale.

Il disco IT di Alan Vega è una raccolta di visioni urbane e sonore che consolidano il suo status di icona post-punk. Pubblicato postumo, il lavoro restituisce l'energia e la profondità espressiva di un artista tormentato e rivoluzionario. Non si tratta di canzoni canoniche, ma di scatti dalla realtà di New York d'oggi, intrisi di blues e post-industrial. Il disco celebra la vita e la forza di un messia musicale, ultimo grande bluesman del rock moderno. Scopri l'ultimo capolavoro di Alan Vega e immergiti in un'esperienza sonora unica.

 "Il disco si sofferma sui principi della meccanica prima di aprirsi del tutto in canzoni di una bellezza indescrivibile."

 "Un film in continuum con la vita, un viaggio avventuroso nell'ignoto spazio profondo che si conclude con un ritorno a casa e nuovo sguardo sul presente."

H3+ è il terzo capitolo della trilogia di Paolo Benvegnù, dedicato a perdita, abbandono e rinascita. Il disco unisce concezioni filosofiche e arrangiamenti di rara bellezza, evocando un viaggio interiore e spaziale. Richiami a David Sylvian e alla wave sperimentale arricchiscono un album che si conferma un capolavoro della musica italiana contemporanea. L'opera offre un ritorno a casa con una nuova consapevolezza, carico di grazia e profondità emotiva. Ascolta H3+ di Paolo Benvegnù e immergiti in un viaggio musicale memorabile.

 Nessun gruppo... si è spinto così oltre in ogni senso possibile.

 Un invito cui sono richiamate anche le etichette discografiche e una scelta ancora una volta riuscita.

Polygondwanaland ha consacrato il 2017 come l'anno dei King Gizzard & The Lizard Wizard, grazie a un album innovativo e audace. Pubblicato gratuitamente, mescola psichedelia, sperimentazioni microtonali e un flusso continuo di tracce. La band australiana dimostra una grande consapevolezza e abilità artistica, offrendo un lavoro solido e creativo che rinnova il genere. Ascolta gratis Polygondwanaland e scopri l'innovazione psichedelica!

 Noel Gallagher, con tutto il rispetto che portiamo per lui dai tempi degli Oasis, non è un musicista.

 Who Built The Moon? è un album confusionario, pomposo ed inconcludente.

La recensione sottolinea la differenza tra artista e musicista, definendo Noel Gallagher un artista senza essere musicista. L'album 'Who Built The Moon?' è giudicato pomposo, confusionario e privo di idee, con arrangiamenti troppo invasivi che soffocano le melodie semplici e deboli. Solo pochi brani si salvano, evocando influenze degli Oasis, Neil Young e Springsteen. Nel complesso l'opera non convince e segna un passo falso nella carriera solista di Gallagher. Scopri perché Who Built The Moon? ha deluso i fan di Noel Gallagher.

 Wolf of the Cosmos è un lavoro elegante e molto sofisticato.

 Ha veramente troppa poca carica e stanca facilmente l’ascoltatore.

Will Oldham torna con 'Wolf of the Cosmos', revisione elegante e sofisticata dell’album di Susanna. Differente dal tributo a Merle Haggard, il disco propone atmosfere delicate ma soffre di poca energia, risultando ripetitivo e stancante. Pur apprezzato per la sua bellezza, il lavoro manca di coinvolgimento emotivo e si distingue per un folk minimale e pastello. Ascolta Wolf of the Cosmos per scoprire un folk raffinato e sofisticato.

 Il risultato finale è un disco di grande spessore nel genere.

 Dopo tutti questi anni lo stesso caro vecchio Oldham è divenuto uno dei più grandi autori della musica americana di tutti i tempi.

La recensione celebra 'Best Troubador' di Bonnie 'Prince' Billy, un omaggio sentito a Merle Haggard, influente autore country. L'album reinterpreta 16 brani iconici mantenendo il cuore emotivo originale, con un tocco moderno e personale. Attraverso collaborazioni eccellenti, Will Oldham dimostra la sua crescita artistica e il valore del passaggio generazionale nella musica americana. Scopri l'intenso tributo di Bonnie 'Prince' Billy a Merle Haggard con 'Best Troubador'!

 “Memory...” ha la solidità concettuale di un disco scritto con calma e ispirazione.

 Il lavoro di arrangiamento è encomiabile, soprattutto gli archi, come nella fragile “The Fool”.

Memory Of A Cut Off Head è il side project folk degli OCS, guidati da John Dwyer, noto per gli Ohsees. L'album si distingue per arrangiamenti ricchi e una varietà di stili, dal country rock al glitch analogico, con collaborazioni di Brigid Dawson e Mikal Cronin. Nonostante qualche eco a Bowie e momenti più statici, l'opera risulta un piacevole esperimento musicale, solido e ispirato. Ascolta ora Memory Of A Cut Off Head e scopri il lato folk di John Dwyer!

 ‘Planetarium’ è un’opera drammatica che interpreta la nascita del Sole e dei pianeti come l’evento più tragico e carico di pathos mai avvenuto.

 Sufjan Stevens ha quell’ambizione naturale di spingersi oltre, creando un’opera che sfugge come un attimo, un ricordo o l’esistenza di una stella.

Planetarium, l'album di Sufjan Stevens con Nico Muhly, Bryce Dessner e James McAlister, è un ambizioso progetto neo-classico e concettuale dedicato ai corpi celesti del sistema solare. Nonostante la sua natura pretenziosa e sperimentale, l'opera risulta accessibile grazie alle sue atmosfere ambient e orchestrali. Il disco va ascoltato come un unicum drammatico, che vede nella nascita del sistema planetario un evento carico di pathos. Un ascolto che invita a riflettere sull'ambizione e sulle visioni artistiche di Stevens. Ascolta Planetarium e immergiti in un viaggio sonoro tra stelle e pianeti.

 Carrie & Lowell è stato uno dei dischi più importanti che Sufjan Stevens abbia fatto nella sua carriera.

 Un modo come un altro per avvicinarsi (se ancora non lo avete fatto) a uno degli autori più sensibili - ma anche più celebrati - della sua generazione.

La recensione analizza 'The Greatest Gift', mixtape che raccoglie outtakes, remix e demo legati all'album 'Carrie & Lowell' di Sufjan Stevens. Il disco rappresenta un approfondimento emotivo e creativo, segnando un ritorno al suo stile più intimo e riflessivo. La selezione presenta momenti acustici e rielaborazioni che valorizzano le tracce originali, rendendo l'album compatto e significativo. È consigliato come un approccio ideale per avvicinarsi o riscoprire uno degli artisti indie più sensibili della sua generazione. Ascolta 'The Greatest Gift' e immergiti nelle emozioni di Sufjan Stevens.

 Il dramma è sempre immane, irrimediabile, totalizzante, ma la visione è anestetizzata, con pochi sfoghi di disperazione plateale.

 Quando ti trovi davanti a certe scene di sesso, vorresti alzarti ad applaudire in mezzo alla sala per la preziosità e delicatezza della regia.

Loveless conferma Zvyagintsev come maestro del cinema russo contemporaneo, offrendo un ritratto agghiacciante e sofisticato di una società corrotto e anestetizzata. Il film esplora un dramma familiare spogliato da qualsiasi speranza, tramite una regia raffinata e una messa in scena di altissimo livello. La tensione emotiva si costruisce senza eccessi, suggerendo piuttosto che mostrare, in una narrazione lineare ma densa di significati universali. Scopri il potente dramma di Loveless, un capolavoro del cinema russo contemporaneo.

 Star Wars non deve essere spiegato o lo si odia o lo si ama.

 È la forza che scorre potente in te.

La recensione valuta Gli ultimi Jedi di Rian Johnson come un film degno di nota, capace di unire vecchi fan e nuova generazione. Vengono evidenziati temi profondi come il fallimento e l'equilibrio della Forza, accompagnati da una colonna sonora suggestiva. Criticità come la durata e alcune scelte narrative sono presenti, così come l'influenza del marketing Disney. Nonostante tutto, il recensore sceglie di amare il film, assegnandogli un voto positivo. Scopri perché Gli ultimi Jedi continua a dividere e affascinare i fan di Star Wars!

 La musica è legata a doppio filo ad un'atmosfera dreampop che molto spesso sfocia nel Trip-Hop.

 Uno dei dischi dell'annata. Consigliato.

Il disco di debutto di Kelly Lee Owens fonde techno tribalizzata e riflessi di dreampop con sfumature di trip-hop, offrendo un suono moderno e cluborientato. La collaborazione con Jenny Hval aggiunge valore artistico a un lavoro che si mantiene equilibrato tra sperimentalismo e accessibilità. Definito uno degli album di punta dell'anno, è consigliato sia agli amanti dell'elettronica innovativa sia a chi cerca atmosfere coinvolgenti. Scopri il debutto unico di Kelly Lee Owens, un viaggio tra elettronica e atmosfere da club!

 La fantascienza è uno dei generi letterari più difficili da praticare, perché devi inventare e trasfigurare un mondo possibile mantenendo coerenza e dettagli.

 La fantascienza italiana non è meno valida di quella di altri paesi, ma il declino della letteratura corrisponde al boom della fantascienza cinematografica.

L'intervista a Piero Schiavo Campo esplora il suo percorso da astrofisico a scrittore di fantascienza, illustrando le sue fonti d'ispirazione e le sue opere più significative come 'Il sigillo del serpente piumato' e 'Odissea nel futuro'. L'autore riflette sul ruolo della scienza nella letteratura e sullo stato della fantascienza italiana oggi, proponendo idee stimolanti e spunti autobiografici. Tra scienza e miti, la sua scrittura si colloca in un equilibrio di rigore e immaginazione. Una conversazione approfondita e appassionata che offre insight per appassionati e neofiti. Scopri l'universo creativo di Piero Schiavo Campo: leggi l'intervista completa!