«Un ’tomo monumentale’ di due tracce venti minuti ciascuna, un campionario di psichedelia UK da Ash Ra Tempel ad Acid Mothers Temple.»

 «La chitarra elettrica imperversa diffondendo schegge di suono che si conficcano nel cervello fino a distruggere la mente.»

‘Mountain Rituals’ è il debutto in LP degli Snakes Don’t Belong in Alaska, prodotto da un trio di Newcastle. Il disco propone due lunghe tracce tra acid rock e kraut-drone, capaci di trasportare l’ascoltatore in atmosfere rituali e meditate. La critica ne sottolinea la potenza sonora e la maturità artistica, consigliandolo a ogni appassionato di psichedelia contemporanea. Scopri ora 'Mountain Rituals' e lasciati trasportare nelle atmosfere psichedeliche del trio inglese!

 La crescita artistica dei Nostri si sente in una maggiore tecnica strumentale individuale.

 Velocità e grinta sono il punto di forza di questo EP, che mantiene vive le regole del melodic hardcore.

A dieci anni dall'inizio, L'Alba Di Nuovo torna con un EP che mostra una crescita tecnica e mantiene vivi i valori dell'hardcore melodico. I brani sono veloci, energici e caratterizzati da testi in italiano maturi e socialmente consapevoli. L'EP alterna momenti diretti e intensi mantenendo un ritmo costante e coinvolgente. Consigliato agli appassionati del genere. Ascolta l'EP di L'Alba Di Nuovo e vivi l'energia dell'hardcore melodico!

 "Blood Honey è il pezzo migliore dell'album, l'unico che può essere paragonato alle canzoni dei tempi d'oro."

 "Heaven Upside Down è sicuramente un album da tre stelle, si sente la mano abile del produttore e la ritrovata (in parte) vena poetica di Brian Warner."

Heaven Upside Down sintetizza sonorità industrial metal ed elettroniche con qualche innovazione, ma contiene brani meno ispirati rispetto a The Pale Emperor. Ci sono momenti di grande impatto emozionale come Blood Honey e Saturnalia, ma anche filler e pezzi meno riusciti. In generale, si conferma un ritorno parziale di Marilyn Manson dopo un periodo difficile. Ascolta Heaven Upside Down per scoprire il nuovo volto di Marilyn Manson.

 Se al giorno d'oggi può avere ancora senso un disco di cantautorato è grazie a questo tipo di lavori.

 Si riesce così ad evitare le pastoie della ripetitività ed a sfornare un disco piacevole e non banale.

L'album 'Lotta Sea Lice' di Courtney Barnett e Kurt Vile rinnova la formula del cantautorato americano con un approccio originale, alternando voci e mescolando folk e sonorità alternative. Il risultato è un disco piacevole e non banale, che pur non innovando radicalmente il rock, mostra talento e classe. Scopri l'originalità di 'Lotta Sea Lice' ascoltando questo duetto unico!

 Non basta l’elettronica minimale di cui sono fatti i pezzi di quest’album a renderlo significativo, perchè la forma non è più innovativa ormai e l’ispirazione latita.

 Non aiuta nemmeno la voce da lolita tossica a dare sostanza a canzoni che non hanno molto da dire.

La recensione di Plunge di Fever Ray mette in luce una elettronica minimale ormai priva di innovazione. L'album soffre di mancanza di ispirazione, con canzoni poco significative e una voce poco efficace. Solo pochi brani mostrano una maggiore profondità e intensità, ma non bastano a risollevare il progetto. Scopri perché Plunge non convince appieno, leggi la recensione completa!

 Lana Del Rey è cresciuta.

 Un album segnato da un’atmosfera più luminosa e consapevole, con occhi rivolti all’avvenire.

Lust for Life segna una nuova fase per Lana Del Rey, con testi maturi e sinceri che abbandonano il personaggio disilluso del passato. L'album mescola sonorità trap, elettroniche e momenti acustici, arricchiti da collaborazioni con artisti come The Weeknd, Stevie Nicks e Sean Ono Lennon. Il lavoro riflette una più profonda consapevolezza emotiva e una visione verso il futuro, lasciando spazio a sentimenti totalizzanti ma mai distruttivi. Ascolta Lust for Life e scopri la nuova veste matura di Lana Del Rey!

 È una pellicola così fottutamente attuale che ti viene da chiederti come sia possibile che in 400 anni non sia cambiato un cazzo.

 La gente potrebbe pensare che siamo una parodia e che le nostre canzoni sulla religione e il sesso sono solo uno scherzo... in realtà siamo molto seri riguardo la musica.

La recensione esplora il secondo LP dei The Devils, 'Iron Butt', un disco graffiante e dissacrante prodotto da Jim Diamond. Il duo napoletano, formato da Erica Toraldo e Gianni Pregadio, si distingue per la sua visione ribelle e la musica che fonde garage, blues e rock'n'roll. Viene anche evidenziato il loro rapporto con la scena musicale napoletana e la forte identità artistica che li contraddistingue. Un'opera che conferma la loro forza e autenticità nel panorama alternative italiano. Ascolta subito Iron Butt e lasciati travolgere dai The Devils!

 I sound erano così britpop da far sperare ancora una volta nella qualità che Gallagher aveva da tempo promesso.

 L'album è un po' vago, ma innovativo, progressivo rispetto ai lavori soliti di Gallagher.

La recensione analizza l'album 'Who Built The Moon?' di Noel Gallagher evidenziando un sound più moderno e progressivo ma una composizione poco ispirata. Il lavoro manca del romanticismo malinconico presente nelle opere precedenti e pur avendo elementi innovativi risulta vago e poco strutturato. L'autore dello scritto rimane indeciso sul consiglio d'acquisto, apprezzandolo ma senza entusiasmo. Scopri se Who Built The Moon? di Noel Gallagher fa per te, leggendo la recensione completa!

 Beh è incredibile, ma sono tornati in ottima forma!

 Questo potrebbe un’ottima occasione per conoscerli. E non sarete costretti a mangiare würstel, crauti e bere birra all’Oktoberfest!

La recensione evidenzia il ritorno in forma dei Pink Cream 69 con l'album Headstrong dopo alcune prove deludenti. Il disco offre un mix equilibrato di hard rock e heavy metal con un songwriting solido e diverse tracce di qualità. La performance dei membri, in particolare del cantante David Readman e del nuovo batterista Chris Schmidt, è apprezzata. Non un capolavoro, ma una valida occasione per scoprire la band tedesca. Ascolta Headstrong e riscopri i Pink Cream 69, autentico hard rock tedesco!

 Una godibile via di mezzo tra cinismo grottesco ed una visione più edificante del domani.

 La colpa non è solo dei razzisti, ma anche dei cittadini normali che ignorano le gravi questioni sotto i loro occhi.

Suburbicon è una farsa politica realizzata dai fratelli Coen con la regia di George Clooney. Pur con una prima metà lenta e prevedibile, il film si distingue per il suo taglio grottesco e la critica sociale sull'indifferenza e il razzismo. La recitazione è convincente e Clooney introduce un tocco meno cinico che offre una speranza per il futuro, creando un equilibrio tra ironia e morale. Scopri il mix tra ironia e critica sociale in Suburbicon, diretto da Clooney!

 RISPETTO PER L'HARDCORE. RISPETTO PER L'AGGRESSIONE. RISPETTO PER LA FURIA.

 Post-Hardcore Grindcoroso e Metalloso. Ci sono tanto gli Unsane quanto i The Birthday Party, John Zorn e Jesus Lizard.

La recensione esalta l'album The Barn degli Idylls per la sua feroce aggressività hardcore e post-hardcore. Pur non raggiungendo la perfezione nell'intensità 'più dura', l'album si distingue per influenze di band come Unsane e Daughters. Il suono è ricco di cacofonia e atonalità, caratteri che lo rendono un'opera intensa e irripetibile nel panorama contemporaneo. Scopri The Barn degli Idylls e immergiti in un hardcore violento e innovativo.

 Peccato perché a tratti regia, scenografia e fotografia non m'erano apparse pessime, anzi, qualche spunto di qualità l'ho avvistato.

 Lontanissimo [...] questo tentativo sbilenco di dare una 'provenienza', un prequel al noto personaggio di The Texas Chain Saw Massacre, spicca [...] soltanto per essere crogiuolo di sangue, incongruenze, porchetta e castagnaccio.

La recensione critica duramente il film Leatherface, soprattutto per la sceneggiatura incoerente e l'improbabilità degli eventi. Pur riconoscendo qualche buona intuizione nella regia e nella fotografia, il testo sottolinea le pesanti incongruenze e la debolezza narrativa che rendono il film insoddisfacente, lontano dai migliori prequel horror. Scopri perché Leatherface non convince e leggi la recensione completa.

 Piero è sicuramente uno dei migliori autori di fantascienza italiani.

 Continua a fiorire una fantascienza Made in Italy che ci fa sinceramente molto piacere.

Il romanzo di Piero Schiavo Campo, vincitore del Premio Urania 2016, mescola amore, avventura e scienza con una scrittura fluida e inventiva. La trama segue Johnny Cowson in un viaggio galattico alla ricerca della cantante Jane Ross, combinando elementi di fanta-cavalleria e filosofia. Alcuni passaggi finali risultano un po' frettolosi, ma l'opera si distingue per originalità e profondità scientifica. Un esempio di fantascienza italiana di qualità. Scopri un capolavoro della fantascienza italiana, leggere 'Il sigillo del serpente piumato' ti sorprenderà!

 Ho passato la vita a sentire sulla punta della lingua il dolce e amaro sapore del vento.

 I Jeff Haley si posano leggeri e aurei, sprigionando un'energia nostalgica e agrodolce.

Dal sound leggero ma profondo, Jeff Haley con l'album From Upstairs sprigiona un'energia agrodolce e nostalgica. Tra jangle-pop, lo-fi e wave, emerge un mix ben bilanciato di suggestioni che richiamano Jesus And Mary Chain, Kurt Vile e Wire. Un lavoro che conquista per la sua delicatezza e profondità emotiva. Ascolta From Upstairs e lasciati avvolgere dall'intensità del jangle-pop nostalgico di Jeff Haley.

 È indubbio che le canzoni di questo disco siano belle canzoni e che da questo punto di vista Damage and Joy sia inattaccabile nel riproporre il mood tipico della band.

 Non è stato facile mettere d’accordo i due fratelli Jim e William Reid a mettersi a lavorare su questo ultimo disco.

Il tanto atteso ritorno dei Jesus and Mary Chain con l'album Damage and Joy segna la fine di un lungo conflitto familiare tra i fratelli Reid. L'album, prodotto insieme a Martin Glover, miscela shoegaze e rock con canzoni rinnovate e collaborazioni prestigiose. Non un miracolo, ma un lavoro valido in grado di riportare la band in forma dopo 19 anni, confermandone il mood distintivo nel panorama musicale. Scopri il ritorno dei Jesus and Mary Chain con Damage and Joy, un disco shoegaze da non perdere.

 Questa versione “Folk-Rap” è un po’ spalmata per tutto l’album ma nel finale trova il suo apice tangibile.

 Senza coraggio non c’è artista (andatelo a dire agli U2 please !!).

Oh, Vita! rappresenta per Jovanotti un ritorno alla dimensione cantautorale arricchita dalla minimale produzione di Rick Rubin. L'album alterna momenti folk intensi a pezzi più vari e ritmici, sperimentando con successo nuovi suoni e atmosfere intime. Le parole di Lorenzo, finalmente in primo piano, offrono riflessioni profonde sul cambiamento e la libertà, confermando il disco come uno tra i più coraggiosi della sua carriera. Scopri il nuovo lato intimista e sperimentale di Jovanotti con Oh, Vita!

 Paleowolf cerca di ergersi a re indiscusso del dark ambient tribale.

 "Megafauna Rituals" è un perfetto esempio di quello che dovrebbe essere ogni disco ambient.

Megafauna Rituals di Paleowolf è un album dark ambient che evoca la maestà e il pericolo della megafauna pleistocenica. Con sonorità tribali e soundscape opprimenti, trasporta l'ascoltatore in un'atmosfera ancestrale intensa. Il disco riesce a far riflettere sulla condizione primordiale dell'uomo, offrendo un'esperienza sonora immersiva e suggestiva. Ascolta Megafauna Rituals e immergiti nella preistoria sonora di Paleowolf.

 ‘The Visitor’ è un disco brutto, arrangiato male e suonato ancora peggio.

 Gli arrangiamenti orchestrali quasi natalizi di ‘Children Of Destiny’ sono sicuramente la cosa peggiore Neil Young abbia mai fatto nella sua lunghissima carriera.

La recensione evidenzia la delusione per l'album 'The Visitor' di Neil Young e Promise of the Real, giudicato male arrangiato e suonato. Le tracce rock risultano le più deludenti, mentre solo alcuni pezzi acustici mostrano qualche qualità. Il disco non riesce a replicare il successo dei precedenti lavori dell'artista, ma il recente album 'Peace Trail' conferma che Young non è in piena crisi. Scopri perché 'The Visitor' non convince i fan di Neil Young, leggi la recensione completa!

 Lascia un po' perplessi questo disco degli UNKLE, da l'impressione che sia stato fatto poco più di un riempitivo nella discografia del gruppo.

 Pieno di pezzi essenzialmente soul a cui non basta una spruzzata di elettronica per divenire in alcun modo significativi.

La recensione evidenzia come The Road Pt. 1 degli UNKLE sembri un lavoro riempitivo poco ispirato nella discografia del gruppo. Gli arrangiamenti sono curati ma non incidono, e i pezzi soul con elettronica risultano poco significativi. Alcuni momenti spiccano, come la voce di Mark Lanegan e tracce che ricordano Massive Attack, ma sono sporadici e non sufficiente a giustificare più ascolti. Scopri se The Road Pt. 1 degli UNKLE fa per te con la nostra recensione dettagliata!

 "24 brandelli di non senso e insanità: perlopiù brevissime ossessioni, tormenti illogici, art brut da rigattiere."

 "L’universo recluso di Marvin Pontiac è abitato da nani da giardino, Godzilla, orsi, maialini fuggiti, rane e un Santa Claus che si presenta in aprile senza pantaloni."

La recensione racconta l’ascolto di "The Asylum Tapes", un album sperimentale di John Lurie sotto lo pseudonimo Marvin Pontiac. L'opera è descritta come una serie di brevi tracce intense e molteplici influenze culturali. L'autore evidenzia il fascino unico e la complessità del disco, collegandolo alla storia personale di Lurie e al suo percorso artistico. Il tono è emozionale e nostalgico, suggerendo un'opera per ascoltatori sensibili e aperti. Ascolta "The Asylum Tapes" e immergiti nell'universo unico di Marvin Pontiac!