Ascoltatelo quel gioiello fuori tempo massimo. Potevano essere (tra) i primi in quel circo chiamato britpop.

 Dietro la copertina vagamente "Smithsiana" si cela uno scrigno di gemme che, seppur in linea con gli umori sixties del pop, rivela amori inattesi.

La recensione esplora 'Pacific Street' dei Pale Fountains, un album cult del 1984 che mescola pop anni ‘60 e suoni californiani con influenze di Burt Bacharach e Arthur Lee. Nonostante la scarsa fortuna commerciale e le vicissitudini della band, l’album resta un gioiello di melodie e arrangiamenti raffinati. Michael Head, leader carismatico, è riconosciuto come uno dei songwriter più talentuosi del periodo, precursore di sonorità britpop. La recensione invita a riscoprire questo capolavoro fuori dal tempo, simbolo di un’epoca e di una sensibilità musicale uniche. Riscopri oggi il capolavoro nascosto di Pale Fountains, un classico che merita di essere ascoltato!

 "Music Terminal risulta più curato, ponderato e maturo, lambendo risultati che hanno del visionario."

 "Una rarefatta atmosfera onirico/ipnotica all’interno di una inedita ed evocativa commistione tra free-folk ed elettronica."

L'album 'Music Terminal' di Francesco G rappresenta un passo avanti nella sua ricerca musicale, più maturo e curato rispetto al precedente lavoro. L'artista miscela ambient, folk e psichedelia con una forte impronta sperimentale e improvvisativa. Non mancano momenti di grande suggestione e una commistione di generi che rendono l'ascolto affascinante e stimolante. Il lavoro, pur graffiato da alcune imperfezioni tecniche, risulta un interessante contributo all'avanguardia sonora contemporanea. Scopri l'innovativa fusione sonora di Francesco G in Music Terminal!

 Un album che esplora atmosfera e emozioni con un sound sommesso e riflessivo.

 La delicatezza del sound riesce a evocare momenti di profonda introspezione.

La recensione di 'FADE INTO YOU' di Romance descrive un album caratterizzato da un'atmosfera soffusa e una forte introspezione. L'autore sottolinea la delicatezza del sound e la capacità di evocare emozioni profonde, pur mantenendo un approccio riservato e misurato. Il voto di 3 su 5 traduce una valutazione equilibrata, senza entusiasmi particolari ma con apprezzamenti per l'impatto emotivo dell'opera. Ascolta FADE INTO YOU di Romance e scopri la sua atmosfera unica.

 Le atmosfere, gli stridii, i carillon, le giostre crepuscolari, acchittate "al di sopra del rock", non scadono mai in maniera.

 Marnie ci invita ad un viaggio diretto nella visualizzazione di lande aliene dove le creature che ci abitano sono come le sue bizzarre installazioni artistiche.

L'album Songs Hurt Me di Marnie propone un viaggio sonoro caratterizzato da atmosfere inquietanti e sintetiche che sfuggono a una comfort zone tradizionale. La musicista abbandona filtri di accomodamento per esplorare un mondo psichedelico e alieno, tra suoni primitivi e contaminazioni alchemiche. L'opera si distacca da cliché e offre una riflessione sonora intensa e ambigua, con un'impronta artistica riconoscibile e una forte componente psicologica. Un lavoro che invita ad accogliere le proprie paure e a navigare tra suggestioni profonde. Ascolta Songs Hurt Me e immergiti nell'universo sonoro di Marnie!

 Riderless Horse è quello che succede quando non si ride più, il nostro sole si eclissa e non si ha più voglia né di ballare né di lavorare a maglia.

 Afterwards, l’ultima canzone del disco, si chiude con i versi: "I want to live / Sono pronta a vivere". Un piccolo monumento alla capacità dello spirito di sopravvivere nonostante tutto.

La recensione evidenzia l'intensità emotiva di Riderless Horse, nuovo album di Nina Nastasia, che racconta l'amore tossico e la sofferenza con delicatezza folk. Grazie alla produzione di Steve Albini e all'uso sapiente di voce e chitarra acustica, l'album trasmette una struggente sincerità. L'ascoltatrice si lascia conquistare dal disco, considerandolo un monumento alla resilienza e alla capacità di sopravvivere al dolore. Ascolta Riderless Horse e lasciati coinvolgere dalla sua struggente profondità.

 "Se questa è l'ultima visione di Sanremo, poi la luna esploderà."

 "Sanremo ha anche cose buone a tratti... ma ne vale davvero la pena?"

La recensione offre un racconto ironico e disilluso del Festival di Sanremo 2023, evidenziando momenti di piacevole ascolto come alcune canzoni di Mengoni o Colapesce e Dimartino, ma soprattutto sottolinea numerose criticità dello show, dalla lunghezza eccessiva all'autoreferenzialità dei protagonisti, passando per le scelte di ospiti e la qualità altalenante della musica. Un bilancio tra aspetti positivi e molti difetti, espresso con tono pungente e sincero. Scopri la recensione completa e vivi con ironia il Sanremo 2023!

 Il trittico iniziale basterebbe e avanzerebbe per la missione “fammi dimenticare un attimo tutto”.

 Il garage è l’unico “genere” che non deve avere novità … sarebbe una completa eresia.

La recensione celebra con passione 'Get Hooked!' dei The Maggots, un album garage rock dal 2001 che spicca per energia e autenticità. Il critico apprezza il sound grezzo e i ritornelli catchy, evidenziando il valore di un esordio spontaneo e vibrante. L'album è descritto come una piacevole fuga dalla realtà e un omaggio alla vitalità del rock di provincia. Nonostante la scarsa notorietà della band, il disco si rivela un ottimo esempio di musica garage con influenze stoner. Scopri l’energia garage di The Maggots con Get Hooked! e lasciati conquistare dal loro sound autentico.

 Quattro pezzi spalmati su tredici malinconici minuti.

 Non so se abbia un valore artistico reale, ma son tredici minuti che funzionano.

La recensione descrive l'album 'Non è Nulla' come un breve viaggio sonoro di 13 minuti, caratterizzato da chitarre post rock e influenze elettroniche. L'autore apprezza l'atmosfera malinconica e l'efficacia emotiva del disco, pur riconoscendo la sua modestia e brevità. Un ascolto che funziona e lascia un'impressione intensa. Scopri l'atmosfera unica di 'Non è Nulla' e lasciati coinvolgere dal suo sound intenso.

 Il tema del cannibalismo è solo un pretesto per raccontare la fatica di crescere e trovare un posto nel mondo.

 I due protagonisti restano meno orribili di quanto si potrebbe immaginare, più pericolosi sono molti altri "normali" umani.

Bones and All di Luca Guadagnino utilizza il cannibalismo come pretesto per esplorare i travagli interiori di due giovani emarginati negli anni '80. Il film intreccia suspense psicologica e un road movie coinvolgente, puntando sull'intensità dei protagonisti Taylor Russell e Timothée Chalamet. Il regista evita l'horror eccessivo, privilegiando la dimensione drammatica e riflessiva di una difficile crescita. Un'opera che invita alla contemplazione e all'empatia con personaggi inquietanti ma profondamente umani. Scopri il viaggio drammatico e unico di Bones and All, un film capace di toccare temi profondi con grande intensità.

 "Un mare che - ingrossandosi - arrota gli artigli sugli scogli senza che però venga mostrata la seguente forza distruttrice."

 "Quando una ritmica esasperante, anelante e compatta boccheggia nell’aria satura di sgorbiature shoegaze e rimane impantanata in pozze droniche di grana pesante."

La recensione esplora l'album di Aidan Baker 'The Sea Swells a Bit', evidenziandone una struttura ciclica e crescente che crea un'atmosfera immersiva e inquietante. Le tre variazioni sul tema evocano immagini e sensazioni profondamente simboliche, pur senza raggiungere un climax finale. L'artista si discosta dai suoi precedenti lavori più heavy per un approccio più meditativo e rituale. Nonostante una lieve delusione personale, la musica si presenta come un'evocazione di tensioni e attese sospese. Ascolta 'The Sea Swells a Bit' e lasciati avvolgere dalle sue onde sonore uniche.

 Penso che le variazioni di suono ed estetica si possano spiegare analizzando un solo aspetto: l'evolversi della voglia di figa di Turner.

 Alex Turner si fa ogni giorno più lontano dall’esperienza, ciondolante in contromano al treno dei pensieri.

La recensione analizza la discografia degli Arctic Monkeys con un approccio ironico, collegando le trasformazioni musicali e stilistiche di Alex Turner al suo cambiamento sentimentale e personale. Ogni album viene descritto facendo riferimento alle donne che hanno ispirato il frontman, dal ragazzo inesperto alla star distaccata. L'autore lascia trasparire stima per la band ma mantiene un tono giocoso e critico, evidenziando le fasi di successo e le sperimentazioni più introspettive. Scopri come la musica degli Arctic Monkeys riflette le trasformazioni di Alex Turner!

 Bobby Joe Long's Friendship Party sono un disturbo della personalità narcisistica, una band fantasma dalle filastrocche tetre e crude, ripetitive, ipnotizzanti.

 Il buio è la mia culla, il dress code del pervertito: in una Roma Est avvolta perenne dal fitto mistero, dove il fatto non fa cronaca, io indosso un mantello nero.

La recensione esplora l'album "AOH!" di Bobby Joe Long's Friendship Party, un progetto musicale sintetico e oscuro proveniente dalla periferia romana. La musica è descritta come un mix ipnotico di synthpop, darkwave e influenze cyberpunk, abitata da atmosfere inquietanti legate al disagio esistenziale e a riferimenti al true crime. La band è vista come un fenomeno alienato e provocatorio, che racconta una Roma Est desolata e senza futuro, ma con uno stile unico e coinvolgente. Il disco si distingue per la sua forte componente narrativa e sonora, capace di catturare un pubblico underground. Scopri ora il synthpop oscuro e disturbante di Bobby Joe Long's Friendship Party!

 Un sunto potrebbe consentire di, finalmente, rivedere le logistiche di massa che normalmente governano le stratificazioni qualitative del trovatorismo.

 Il bianco e nero talvolta addirittura sgranato nell’immagine crea una decisa sensazione di straniamento spaziotemporale, quasi egli assista a spettacolo e movenze tipiche del secondo decennio dell’ultima metà del passato secolo.

La recensione offre un'analisi dettagliata e complessa dell'album Songs of Faith and Devotion dei Depeche Mode, evidenziandone le influenze musicali del secondo Novecento e la natura ibrida tra forme tradizionali e sperimentazioni elettroniche. Si sottolineano le difficoltà interpretative dovute al contrasto tra suoni e immagine, ma emerge un apprezzamento per la profondità artistica e la capacità compositiva della band. Scopri il lato più profondo e complesso di Songs of Faith and Devotion!

 "Boards Of Canada sono un mistero. Suonano talmente umani da far sprofondare nell'ipnosi."

 "La loro musica è una mistura tra atmosfere calde e nostalgiche, vicina a certa elettronica tedesca post-hippie."

La recensione esplora 'Hi Scores', l'EP di debutto dei Boards of Canada, sottolineandone il carattere ipnotico e nostalgico. Il duo scozzese crea paesaggi sonori immersivi, ispirandosi agli archivi video del National Film Board of Canada e a influenze kraut e psichedeliche. La musica, lontana dalla dance, è un'elettronica da camera che stimola immaginazione e ricordi collettivi. L'EP, apprezzato anche da colleghi come Autechre, è un punto di riferimento per l'ambient e l'IDM moderno. Ascolta 'Hi Scores' e immergiti nel mondo sonoro unico di Boards of Canada.

 Cluster II è molto simile ai primi Suicide, ed è proprio difficile immaginare che Alan Vega e Martin Rev non si fossero ispirati a questa musica per i loro esperimenti sonori.

 Cluster II è un disco di culto che, a distanza di tempo, non ha perso nulla del suo fascino.

La recensione celebra Cluster II, album del 1972 dei Cluster, come un caposaldo del krautrock e della musica elettronica d'avanguardia. Viene evidenziata l'influenza sull'evoluzione di band come Suicide e l'importanza del disco nel contesto della scena sperimentale tedesca degli anni '70. L'autore sottolinea l'approccio rigoroso e radicale della musica, che conserva intatto il suo fascino anche a distanza di decenni. Scopri il suono pionieristico di Cluster II e lasciati trasportare nella storia del krautrock.

 La prosa è eccessivamente pop e piena di ripetizioni, quasi a voler rimarcare alcune specifiche caratteristiche della protagonista.

 Voglio credere, anzi credo, che il capitolo dedicato alla figlia sia la verità più vera di tutto il testo.

La recensione analizza l'autobiografia di Giorgia Meloni concentrandosi principalmente sulla qualità della scrittura, giudicata semplice ma ripetitiva e poco equilibrata. Viene osservata una certa autocelebrazione, mentre dal punto di vista dei contenuti la recensione evita un giudizio netto, sottolineando solo un sincero momento emotivo nel capitolo dedicato alla figlia. Il lavoro di editing è ritenuto scarso e l'uso di citazioni musicali definito poco azzeccato. Scopri la nostra recensione completa per capire l'autobiografia di Giorgia Meloni.

 Se non avessi mai cliccato... scene horror e omicidi a vista.

 Il finale è bellissimo spero per il seguito.

La recensione descrive 'Le Furie Umane Del Kung Fu' come un film all'apparenza ridicolo e divertente, ma ricco di scene violente e horror. L'autore, dopo aver scoperto il film casualmente su YouTube, lo valuta positivamente soprattutto per il finale, che ritiene promettente per un possibile seguito. L'omaggio a Bruce Lee aggiunge un alone di interesse e mistero all'opera. Guarda 'Le Furie Umane Del Kung Fu' e scopri un cult sorprendente!

 Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore.

 La Tredicesima sinfonia di Shostakovic, estremo baluardo all’oblio, all’ipocrisia, al dolore.

La recensione approfondisce la Sinfonia n.13 di Dmitri Shostakovich intitolata "Babij Jar", un'opera che fonde musica e poesia per commemorare l'atrocità del massacro di Babij Jar durante la Shoah. Attraverso un racconto toccante, si evidenzia il lavoro del poeta Evgenij Evtušenko, le difficoltà di rappresentazione in Unione Sovietica e il forte valore memoriale e civile dell'opera. Un invito a non dimenticare, rinnovando l'impegno contro la disumanizzazione e l'antisemitismo. Ascolta la Sinfonia n.13 e mantieni viva la memoria di Babij Jar.

 Già il titolo del disco è un programma: Cosa sta a significare? Dobbiamo riempire questi spazi o lasciarli vuoti?

 Fausto come sempre riesce, con la sua poetica e la sua sofferenza, a parlarci di argomenti forse troppo alti per lasciarli nell’ambito pop.

Blank Times è il terzo capitolo della trilogia interbeat di Fausto Rossi, un album che segna un ritorno al blues-rock dopo esperimenti più elettrici. L'opera si distingue per testi profondi e poetici, accompagnati da canzoni intense come Tu Non Lo Sai e Down Down Down. La recensione mette in luce la capacità dell'artista di sorprendere e di parlare di temi complessi fuori dal mainstream pop. Scopri il mondo blues-rock di Fausto Rossi con Blank Times, ascolta ora!

 Gran bella storia, quella della Bonzo Dog Doo-Dah Band.

 Il disco è straordinario: i testi sono spesso cupamente comici, parlano dell’alcool e dell’ansia con cui conviveva il nostro Viv.

La recensione racconta la carriera e la personalità di Vivian Stanshall, evidenziando l’unicità e la complessità del suo disco solista ‘Men Opening Umbrellas Ahead’. Un album unico, mescolanza di umorismo nero, poesia surrealista e innovazioni musicali, rimasto a lungo fuori dal mercato. La narrazione affronta anche i problemi personali dell’artista, le sue amicizie e l’importanza storica del disco nella musica inglese degli anni ’70. Ascolta ora il capolavoro surreale di Vivian Stanshall e scopri un mondo musicale unico!