Quello sguardo spacca l'obiettivo.

 La foto è bellissima e l’editore... pensa di stamparla in dimensioni più elevate per tappezzare Milano.

La recensione racconta la nascita e il significato della celebre fotografia Guerrillero Heroico scattata da Alberto Korda durante una commemorazione delle vittime dell’esplosione della nave La Coubre nel 1960. L’immagine, simbolo della rivoluzione cubana e del Che, è raccontata con dettagli storici, aneddoti personali e riflessioni sul valore culturale e politico della fotografia. Viene inoltre descritto il rapporto con l’editore Giangiacomo Feltrinelli e il destino commerciale dell’immagine. Riscopri la storia leggendaria dietro la foto più iconica del Che!

 Le Langhe di Fenoglio sono come il mare di Conrad, un luogo dove personaggi irrisolti si nascondono e arrancano mossi da una volontà misteriosa.

 La scrittura di Fenoglio è stata definita "Romanica": ruvida e virile, come le chiese dalle linee austere e semplici, ornate con bassorilievi.

La Paga del Sabato di Beppe Fenoglio è uno dei libri più belli e intensi della sua produzione, caratterizzato da un forte impianto neorealistico e da una scrittura ruvida e autentica. Il protagonista Ettore vive nel contesto delle Langhe caratterizzato da atmosfere selvagge e da una profonda amarezza interiore, lontana dalla nostalgia tipica della narrativa partigiana. Il romanzo, inizialmente mal accolto da Vittorini ma apprezzato da Calvino, emerge oggi come un’opera capace di ritratte con sincero lirismo un’Italia post-bellica senza compromessi. Leggi La Paga del Sabato e scopri il fascino autentico delle Langhe di Fenoglio!

 "Un disco metaforicamente perfetto."

 "I pezzi riescono a suonare incazzati e tremendamente motivati, anche di fronte ad orecchie poco allenate col jazz."

La recensione celebra Liberation Music Orchestra di Charlie Haden come un'opera di jazz che unisce talento, tecnica e impegno politico. Il basso profondo e l'atmosfera rivoluzionaria creano un manifesto musicale contro la guerra in Vietnam e la politica americana del tempo. Il lavoro di Carla Bley negli arrangiamenti emerge come cruciale, rendendo l'album accessibile anche a chi non è esperto di jazz. Una musica che ancora oggi risuona di attualità e passione. Scopri l’intensità di Liberation Music Orchestra, un capolavoro di jazz e impegno politico.

 Il concetto stesso di sfruttamento rimane immutato oggi come allora.

 È solo nel sogno che si può trovare la propria rivoluzione oppure è solo nel sogno dei pazzi che si può creare una nuova coscienza di classe.

La recensione analizza 'La classe operaia va in paradiso' di Elio Petri, un film del 1971 ancora attuale nella sua denuncia dello sfruttamento e dell'alienazione operaia. La pellicola critica sia il sistema capitalistico che le forze sindacali, mostrando una profonda sconfitta collettiva. È un invito amaro a prendere coscienza, con un finale simbolico che richiama la speranza racchiusa nel sogno di un cambiamento radicale. Un capolavoro che continua a vibrare a distanza di decenni. Scopri questo capolavoro sociale e rifletti sul presente attraverso il cinema di Elio Petri.

 Esistono libri che non è nemmeno necessario leggere.

 Un libro graficamente brutto, impaginato male, con font davvero improbabili... ma che emana un fascino davvero difficile da descrivere.

La recensione descrive una rara edizione cubana del diario di Che Guevara in Bolivia, soffermandosi non solo sul contenuto storico ma soprattutto sul fascino tattile e visivo del libro, segnato dal tempo e da annotazioni d’epoca. Pur riconoscendo difetti grafici e tecnici, l’autore ne enfatizza il valore emozionale, immaginando la storia passata tra le pagine consunte. Il libro diventa così un prezioso oggetto che evoca la rivoluzione e l’esperienza vissuta del guerrigliero. Scopri il fascino unico di questo diario storico, un pezzo raro per veri appassionati di rivoluzione e collezionismo!

 Il pensiero anarchico risulta basato su mere petizioni di principio indimostrate e probabilmente fallaci.

 L'organizzazione sociale su base istituzionale appare dunque ineliminabile.

La recensione analizza il libro di Bakunin evidenziando le basi teoriche dell'anarchismo e ne critica la praticabilità storica e sociale. L'autore mette in discussione la possibilità di una società senza Stato, sottolineando i pericoli di un mondo senza istituzioni. Viene evidenziato un punto di vista scettico sulla natura umana e sulla capacità degli individui di autoregolarsi senza gerarchie. La recensione si conclude con un esempio personale di disordine causato da anarchici, accentuando la visione negativa. Scopri perché l'anarchia può essere una sfida irrealistica alla società organizzata.

 Il Comunismo non esiste in natura, e non esiste, di regola, nella cultura degli esseri umani.

 Il successo delle forze politiche di destra si fonda su un richiamo implicito agli istinti egoistici che suggeriscono agli individui di essere forti e indipendenti.

La recensione offre un'analisi critica e ragionata del Manifesto del Partito Comunista di Marx e Engels, evidenziandone le contraddizioni tra utopia e realtà. Sottolinea l'innato egoismo umano come ostacolo al comunismo e discute come la realizzazione pratica del comunismo richieda uno Stato totalitario. L'autore mette in guardia dai rischi non considerati dagli autori, riflettendo inoltre sulle implicazioni storiche e politiche nelle società comuniste e occidentali. Scopri la complessità del Manifesto del Partito Comunista con questa analisi approfondita.

 "Un genio sciroccato che avrebbe potuto essere nume tutelare del folk-rock o della psichedelia."

 "Qui si prende l’anima del folk classico e la si fonde con le ellissi psichedeliche della musica californiana di fine Sessanta."

La recensione racconta la vita travagliata e il talento spesso sottovalutato di Dino Valente, autore di un unico album solista che fonde folk classico, psichedelia e jazz. Nonostante il fallimento commerciale e le difficoltà personali, l’opera emerge come un capolavoro dimenticato, ricco di riferimenti a grandi artisti degli anni '60. La musicalità e le atmosfere evocative dell’album meritano un ascolto attento e una nuova valorizzazione. Scopri l'incredibile eredità folk-psichedelica di Dino Valente, un artista da riscoprire oggi.

 Il giovane lussemburghese rilancia con quello che probabilmente è da ritenere, ad oggi, il suo capolavoro.

 I fiori inviati dall’esilio dal giovane artista narrano e testimoniano una cruenta lotta interiore, volta alla difesa della propria integrità in un mondo cannibale ed invertebrato.

Jerome Reuter, con il quarto album "Flowers From Exile", centra finalmente la propria maturità artistica, distaccandosi dalle fonti neo-folk tradizionali per proporre un'intensa riflessione sul tema della guerra civile spagnola e dell'esilio. L'album è un concept coerente e profondamente cantautorale, impreziosito da un'eccellente formazione musicale e da riferimenti personali e letterari. La qualità del suono e la poesia delle liriche lo confermano come una pietra miliare del genere. Scopri ora l’intensità e la poeticità di Flowers From Exile, il capolavoro di Rome.

 Ogni singolo momento è per sempre?

 Una sorta di sospensione temporale, una pausa che a volte amo concedermi per ritagliarmi un angolo fuori dal caos e dalla fretta impietosa di sempre.

Il breve EP 'A Short Break' di Robert Wyatt propone cinque tracce delicate e minimaliste, registrate interamente dal musicista nel 1992. Caratterizzato da atmosfere malinconiche e un uso sobrio degli strumenti, l’album assume le sembianze di un viaggio introspettivo, simile allo sfogliare un vecchio album fotografico. Nonostante la brevità, il lavoro è una perla che offre una pausa significativa e poetica lontano dal caos quotidiano. Un’opera che si discosta dal predecessore mantenendo toni soffusi e riflessivi. Ascolta 'A Short Break' e concediti una pausa musicale suggestiva.

 Premiato dalla critica discografica come migliore album rock dell’anno (anche davanti ai Police, eh!)

 Con gli Stormy Six possiamo tranquillamente parlare di creatività pura.

Macchina Maccheronica degli Stormy Six del 1980 rappresenta una fase di transizione verso l'elettronica mantenendo influssi folk. I testi di Umberto Fiori sono più evocativi e simbolici. Il disco è apprezzato per la sperimentazione sonora, nonostante qualche passaggio più stilistico. Acclamato dalla critica, è un'opera originale e significativa nella scena progressive italiana. Scopri l'originalità e la sperimentazione degli Stormy Six con Macchina Maccheronica.

 L'Apprendista è, infatti, opera di più ampio respiro e di più marcata (ed ispirata) matrice progressive rispetto ai suoi predecessori.

 Una nota di merito per l'originalità del cantato 'corale' che, pur non eccellendo in qualità, restituisce una certa personalità al gruppo.

L'Apprendista degli Stormy Six rappresenta un punto di svolta nel progressive italiano, con arrangiamenti barocchi e un sound più ampio rispetto alle opere precedenti. Il gruppo, attivo per quasi vent'anni, emerge con un album omogeneo e ispirato che supera i confini della sola matrice politica, offrendo brani ricchi di originalità e dettagli sonori. Il cantato corale conferisce identità al disco, che si distingue per la qualità e l'innovazione nella scena musicale italiana degli anni '70. Scopri l'iconico album progressive italiano che ha segnato gli anni '70!

 "Dondestan è una creatura che si snocciola attraverso un corposo e ben focalizzato spettro di frequenze."

 "Un respiro caldo come i pensieri che accompagnano un vero guerriero durante il suo viaggio sulla Terra."

La recensione esalta Dondestan come uno dei vertici della carriera solista di Robert Wyatt, definendolo un album dal carattere spettrale e jazzistico, con testi intensi e un sound essenziale ma denso. Vengono sottolineati gli influssi sociali e politici che permeano i brani, la struttura ipnotica e il rapporto con la tradizione prog e Canterbury. L'autore considera Dondestan un viaggio musicale e spirituale, ricco di atmosfere rarefatte e profonde. Scopri il viaggio musicale e poetico di Robert Wyatt con Dondestan!

 "Il mio ferro da stiro per un bicchiere di vodka!"

 "Madre Russia, ti ho dato un marito e ora anche l’unico mio figlio. Ho poche lacrime da sfruttare prima che la lama dello zar spezzi la mia povera vita."

La recensione di 'Mat' di Pudovkin restituisce un ritratto intenso e toccante della Russia del 1905, evidenziando la lotta di un operaio alcolizzato per la libertà. Attraverso immagini potenti e una narrazione coinvolgente, emerge il sacrificio personale in funzione della rivoluzione contro il regime zarista. Un film che apre una finestra profonda sulle radici sociali e politiche del conflitto. Scopri la potenza e il dramma di 'Mat', un capolavoro del cinema rivoluzionario!

 I Crisis sono, alla fine della fiera, una band non fondamentale, ma onesta, giustamente dimenticata ma nemmeno da biasimare e vituperare.

 Holocaust Hymns potrà fare la gioia di chiunque ami il punk più diretto e belligerante senza pretendere troppo.

La recensione analizza Holocaust Hymns, raccolta completa della breve carriera punk dei Crisis, evidenziandone la genuinità old-school e il ruolo di precursori di Douglas Pearce e Tony Wakeford. Pur senza innovazioni, il disco offre un punk diretto e vivo, con testi ideologicamente impegnati. La qualità sonora varia nel tempo ma resta interessante per gli appassionati del genere. L'opera è vista come testimonianza onesta, seppur non imprescindibile. Scopri la genesi del punk britannico con Holocaust Hymns dei Crisis!

 "Non meritavano di essere sbattuti in fretta e furia nel dimenticatoio (il solito, conformistico e stronzo dimenticatoio)."

 "'The Klan' è l’apoteosi dell’emotività dark applicata a temi di scottante attualità. Da lacrime!"

La recensione ribadisce l'importanza dell'album 'Westworld' dei Theatre Of Hate come pietra miliare del post-punk anni '80. Pur non essendo rivoluzionario, il disco mantiene freschezza e fascino. La band, legata a ideali marxisti e protesta sociale, si distingue per atmosfere crepuscolari e composizioni emozionanti. Brani come 'Westworld', 'Conquistador' e 'The Klan' sono evocati come esempi memorabili di questo impatto artistico. Scopri l'epicità oscura di Westworld, un classico post-punk da riscoprire ora!

 «Un'opera di transizione che da sempre suscita forti contrasti tra i fans.»

 «Con un minimo d’attenzione risulta evidente come gli Henry Cow abbiano confezionato un ottimo esempio di avant-progressive spinto al limite dello sperimentalismo.»

La recensione si concentra su 'Unrest', album del 1974 degli Henry Cow, punto di svolta nella loro trilogia di lavori innovativi e spinti verso il limite della sperimentazione avant-prog. Nonostante la divisione tra i fan, l'autore difende l'opera come un esempio pionieristico di musica d'avanguardia che unisce improvvisazione e dettagli compositivi, grazie anche al contributo fondamentale della giovane fagottista Lindsay Cooper che segnò un cambio stilistico. Il disco presenta due anime: un lato più strutturato e un lato B caratterizzato da improvvisazioni e manipolazioni sonore estreme, offrendo così un viaggio musicale oscuro e complesso. Scopri l'avanguardia sonora di Henry Cow e lasciati sorprendere da Unrest!

 "Non si sa dove stare è probabilmente uno dei pezzi migliori del loro repertorio, musica e testo viaggiano insieme a comunicano immediatamente la nuova alienazione."

 "Un grande Album che non assomiglia a niente altro pubblicato nel nostro paese. Un capolavoro da riscoprire."

La recensione celebra 'Al Volo', l'ultimo album degli Stormy Six, come un capolavoro della musica italiana che fonde sperimentazione e testi profondi. Il gruppo milanese, noto per il suo impegno politico e innovativo, offre un disco unico nel panorama nazionale, caratterizzato da atmosfere aliene e tematiche di alienazione e solitudine degli anni Ottanta. Il lavoro è definito impegnativo ma estremamente appagante, con canzoni che necessitano più ascolti per essere pienamente comprese. Ascolta 'Al Volo' degli Stormy Six e riscopri un capolavoro unico della scena italiana.

 Oggi cancellerò anche Dio! Troppo facile: non c'è; cancella un tuo capello bianco!

 Manfredi, con l’aiuto di Gianco, è maestro nel rivestire di melodie accattivanti i suoi testi.

L'album di Gianfranco Manfredi del 1981 fotografa il riflusso sociale e politico degli anni '80 con ironia, intelligenza e melodie coinvolgenti. I testi trattano il cambio radicale di valori e l'allontanamento dalla lotta politica verso un intimo ritorno a sé stessi. La musica è ben arrangiata, mai noiosa, confermando la creatività e incisività dell'artista. Un lavoro significativo e affascinante nel panorama musicale italiano di quegli anni. Ascolta l'album 1981 di Gianfranco Manfredi per scoprire una musica italiana profonda e originale.

 È possibile analizzare razionalmente la follia: è un gioco da ragazzi.

 Wyatt è riuscito a razionalizzare la follia esprimendola in chiave 'manieristicamente' dadaista.

La recensione esplora in profondità 'The End of an Ear', il primo album solista di Robert Wyatt, quale espressione musicale della follia e della parte irrazionale dell'uomo. Il disco, influenzato dal free-jazz e dal rock psichedelico, utilizza il dadaismo per descrivere un caos sonoro ben strutturato. Pur essendo difficile e poco accessibile, l'opera si rivela un esperimento sonoro innovativo che celebra il disordine ‘ordinato’. È una prova della maestria di Wyatt nel razionalizzare l’irrazionalità. Scopri il capolavoro sperimentale di Robert Wyatt e immergiti nel caos musicale della mente umana!