Atlantide e i mondi perduti colma un vuoto rendendo disponibile agli appassionati del “weird” uno scrittore che, nel corso degli anni, aveva assunto la status del “Santo Graal”.

 La sua prosa decadente, barocca e “visionaria” trasporta la mente del lettore in un’altra dimensione in reami al di fuori del tempo e dello spazio.

Il volume 'Atlantide e i mondi perduti' raccoglie quattro cicli narrativi di Clark Ashton Smith, storico autore del genere fantastico e weird. L'opera, curata da Giuseppe Lippi, offre un'edizione integrale e traduzioni aggiornate, valorizzando la prosa decadente e visionaria di Smith. I racconti spaziano tra miti, horror cosmico e fantasy medievaleggiante, immergendo il lettore in dimensioni fuori dal tempo. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di letteratura pulp e weird. Immergiti nel mondo visionario di Clark Ashton Smith con questo imperdibile volume.

 «La Tempesta è come la mia piazza di paese; è un luogo dove tante cose accadono e tanti argomenti si saldano e si intersecano tra di loro.»

 «Tutto svanirà senza lasciare traccia. Noi siamo della materia di cui son fatti i sogni e la nostra piccola vita è circondata da un sonno.»

La recensione collega La Tempesta di Shakespeare alla vivace comunità di una piazza di paese, sottolineando l'intreccio di temi come magia, potere, colonizzazione e teatro nel teatro. L'opera è analizzata come un enigmatico dramma ricco di simbolismi e riflessioni umane, con particolare attenzione al complesso personaggio di Prospero e alla musica che permea il testo. L'autore invita a superare interpretazioni superficiali per apprezzare la ricchezza dell'opera. Scopri l'enigma di La Tempesta, un capolavoro shakespeariano da riscoprire.

 Come se fossero i canti lontani dei primi homo sapiens che hanno calpestato questo pianeta riprodotti al contrario su 33 giri al minuto.

 La qualità della registrazione è decisamente molto alta e i contenuti costituiscono una composizione minimalista vera e propria.

Archives Vol. I: Lunar Halo dei The Myrrors offre un'esperienza live di alta qualità, registrata nel 2014 a Tucson, Arizona. Il disco unisce improvvisazione e composizione minimalista ispirata alla psichedelia tradizionale. Le due lunghe tracce creano un rituale sonoro tra pulsazioni estatiche e drone orientali, evocando un viaggio dalle radici afro-asiatiche all'Arizona moderna. Una pubblicazione che arricchisce il repertorio della band e conferma il loro valore nella scena neo-psichedelica. Scopri il fascino ipnotico di Archives Vol. I e immergiti nel viaggio sonoro dei The Myrrors.

 L’amore infinito vi salirà nell’anima, e andrete lontano, molto lontano, come uno zingaro.

 Le cose si rompono in continuazione. Bicchieri, piatti, unghie. Le promesse. I cuori.

La recensione celebra 'Sunny Border Blue' di Kristin Hersh come un album indie-folk intenso e introspettivo, perfetto per accompagnare le sere di fine estate. L'autrice sottolinea il timbro vocale unico di Hersh e le atmosfere emotive, evidenziando brani fondamentali come 'Your Dirty Answer' e 'Spain'. Con un riferimento anche alla storica etichetta 4AD, il disco è consigliato agli appassionati di musica cantautoriale americana. Ascolta Sunny Border Blue per un viaggio emotivo unico nell'indie-folk.

 «Ci vuole coraggio a essere Keaton Henson, credo.»

 «Keaton Henson è un giunco sottile in mezzo alla tempesta della vita, che non lo ha spezzato: lo ha piegato.»

La recensione enfatizza il coraggio e la delicatezza di Keaton Henson nel suo album Dear..., realizzato in condizioni di forte ansia e isolamento. L'artista si rivela fragile ma potente, capace di toccare corde profondamente personali nell'ascoltatore. Un disco intimo e introspettivo, tra paure, solitudine e apertura verso l'altro. Ascolta Dear... di Keaton Henson e lasciati toccare dalla sua emotività.

 Il titolo è un anagramma di 'Sundays & Cybele', e vuole esprimere la mia visione sul mondo corrotto in cui viviamo.

 La nostra musica è uno scambio di energie e adrenalina con il pubblico, un’esperienza magica tra noi e gli ascoltatori.

L'intervista approfondisce il progetto musicale Sundays & Cybele, guidato da Kazuo Tsubouchi, e il loro album 'Chaos & Systems', che fonde musica tradizionale giapponese e rock psichedelico anni '70. Nonostante il progetto sia apprezzato soprattutto in occidente per il suo sound unico, l'artista esprime il desiderio di comunicare concetti profondi ispirati al pensiero orientale. Vengono inoltre esplorate influenze, la scena underground di Tokyo e le collaborazioni con altri artisti della label Guruguru Brain. Scopri il sound unico di Sundays & Cybele e lasciati trasportare dalla loro psichedelia giapponese.

 Questo qui non può essere considerato un disco come tutti gli altri.

 La tua parola è la nostra e questa ti ha reso immortale.

Il disco IT di Alan Vega è una raccolta di visioni urbane e sonore che consolidano il suo status di icona post-punk. Pubblicato postumo, il lavoro restituisce l'energia e la profondità espressiva di un artista tormentato e rivoluzionario. Non si tratta di canzoni canoniche, ma di scatti dalla realtà di New York d'oggi, intrisi di blues e post-industrial. Il disco celebra la vita e la forza di un messia musicale, ultimo grande bluesman del rock moderno. Scopri l'ultimo capolavoro di Alan Vega e immergiti in un'esperienza sonora unica.

 "Il disco si sofferma sui principi della meccanica prima di aprirsi del tutto in canzoni di una bellezza indescrivibile."

 "Un film in continuum con la vita, un viaggio avventuroso nell'ignoto spazio profondo che si conclude con un ritorno a casa e nuovo sguardo sul presente."

H3+ è il terzo capitolo della trilogia di Paolo Benvegnù, dedicato a perdita, abbandono e rinascita. Il disco unisce concezioni filosofiche e arrangiamenti di rara bellezza, evocando un viaggio interiore e spaziale. Richiami a David Sylvian e alla wave sperimentale arricchiscono un album che si conferma un capolavoro della musica italiana contemporanea. L'opera offre un ritorno a casa con una nuova consapevolezza, carico di grazia e profondità emotiva. Ascolta H3+ di Paolo Benvegnù e immergiti in un viaggio musicale memorabile.

 La fantascienza è uno dei generi letterari più difficili da praticare, perché devi inventare e trasfigurare un mondo possibile mantenendo coerenza e dettagli.

 La fantascienza italiana non è meno valida di quella di altri paesi, ma il declino della letteratura corrisponde al boom della fantascienza cinematografica.

L'intervista a Piero Schiavo Campo esplora il suo percorso da astrofisico a scrittore di fantascienza, illustrando le sue fonti d'ispirazione e le sue opere più significative come 'Il sigillo del serpente piumato' e 'Odissea nel futuro'. L'autore riflette sul ruolo della scienza nella letteratura e sullo stato della fantascienza italiana oggi, proponendo idee stimolanti e spunti autobiografici. Tra scienza e miti, la sua scrittura si colloca in un equilibrio di rigore e immaginazione. Una conversazione approfondita e appassionata che offre insight per appassionati e neofiti. Scopri l'universo creativo di Piero Schiavo Campo: leggi l'intervista completa!

 Ambient delicata e flessuosa condotta da esili armonie levantine che sfumano lentamente nell’aria tra sentori dolciastri di mirra ed incenso.

 Un misticismo cinematico in cui la spiritualità di Steve Roach viene riscritta in ideogrammi misteriosi.

L'album Mountains di Thom Brennan propone un ambient delicata e flessuosa, ricca di armonie levantine e atmosfere esotiche. Le sonorità si intrecciano tra misticismo e spiritualità, con riferimenti a Steve Roach e un equilibrio tra dinamismo occidentale e stasi orientale. Le tracce si sviluppano in paesaggi sonori evocativi, dove percussioni elettroniche e campanellini creano un effetto ipnotico e rituale. Un'esperienza sonora immersiva e raffinata, capace di trasportare l'ascoltatore in un viaggio interiore intenso e contemplativo. Ascolta Mountains di Thom Brennan e immergiti in un viaggio ambient unico e suggestivo.

 Fondamentalmente i Gluts nascono da un’urgenza, una necessità più di pancia che di testa.

 Quando scriviamo il fattore emotivo è determinante, quindi forse il noise accompagna semplicemente le nostre emozioni.

La recensione presenta un’intervista esclusiva ai The Gluts, band milanese impegnata nel panorama neo-psichedelico. Riflette sul loro background post-punk e sull’influenza di band storiche come Joy Division. Si approfondisce il ruolo dell’etichetta Fuzz Club Records e il valore emotivo del loro disco Estasi, oltre agli sviluppi futuri tra tour e nuovi brani. Ascolta Estasi e scopri il mondo sonoro dei The Gluts!

 "Da quell'autocoscienza non si torna indietro."

 "La società è congegnata per coprire i molestatori a scapito delle molestate."

L'intervista a Giulia Blasi approfondisce l'iniziativa #quellavoltache, nata per dare voce alle donne vittime di molestie e violenze. Blasi riflette sul caso Weinstein, sulla delicatezza di definire molestie e consensi, e sul ruolo dei media. L'autrice sottolinea l'importanza dell'ascolto e della solidarietà nelle lotte contro gli abusi, evidenziando il cambiamento culturale in corso. Scopri di più su #quellavoltache e unisciti al cambiamento culturale.

 Le Shaggs son l’incompletezza e l’incoerenza eretta a sistema ed elevata ad arte.

 Una bellezza ingenua, nuda, semplice, gracile, emaciata, zoppicante, ma incredibilmente vera e diretta.

La recensione celebra 'Philosophy of the World' delle The Shaggs come un'opera di rara autenticità e fragile bellezza, nata dall'ingenuità e dall'inconsapevolezza tecnica. Pur lontane dalla perfezione musicale, le sorelle Wiggins incarnano l'arte della purezza emotiva e del fallimento genuino, trasformando il loro proto-punk involontario in un culto senza tempo. Con aneddoti storici e riferimenti critici, la recensione sottolinea il valore unico di un album che trascende l'estetica classica e diventa simbolo di umanità e libertà artistica. Ascolta The Shaggs e lasciati coinvolgere dalla loro autentica fragilità artistica!

 Perché non me ne canti una? Così lui cantò Moonlight Drive, e quando ne ebbi ascoltato le prime quattro frasi, dissi Urca, questo è il più bel testo che abbia mai sentito per una canzone rock’n’roll.

 La doppietta The Doors/Strange Days del 1967 ha pochi eguali nella storia del Rock.

La recensione celebra 'Strange Days' dei The Doors come un album fondamentale del rock psichedelico del 1967, sottolineandone la profondità artistica e le atmosfere cupe. L'autore racconta la genesi delle canzoni, il contributo di Jim Morrison e il valore rivoluzionario del disco, giunto al suo 50° anniversario con una deluxe edition ricca di dettagli. La copertina e la produzione artistica sono raccontate con passione, evidenziando il contesto storico e culturale dell'epoca. Scopri la magia psichedelica di Strange Days e rivivi il mito dei The Doors oggi stesso!

 Un disco come Life Suits You Well, Huh?, dovrebbe essere presente in tutte le vostre collezioni.

 I pezzi sono dei climax con la perenne indecisione se espoldere od implodere.

Life Suits You Well, Huh? del 2016 è un album essenziale che fonde influenze di Slint, Codeine e Slowdive con atmosfere shoegaze e post-rock. Le tracce oscillano tra apatia e climax dinamici, creando un ascolto coinvolgente e perfetto per cultori del genere. Purtroppo la band milanese si è sciolta, ma lascia un segno indelebile nel panorama alternativo. Ascolta Life Suits You Well, Huh? e scopri un nuovo classico del post-rock italiano.

 Il battito del cuore d’Africa irruppe così nel cuore della discografia di quel paese.

 ‘Grounation’ è UNA ROBA ASSOLUTAMENTE FUORI DI TESTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

La recensione esplora l'album 'Tales of Mozambique' di Count Ossie & Mystic Revelation of Rastafari, sottolineando il legame profondo tra le radici africane e la nascita del reggae. Il racconto evoca l'atmosfera mitica di Kingston negli anni '40 e '50, i raduni spirituali, e la fusione di misticismo, musica tribale e jazz sperimentale. L'autore evidenzia l'importanza storica e culturale di Count Ossie come portavoce del suono rastafariano. L'ascolto dell'album è invitante per chi vuole immergersi nelle origini del reggae più autentico. Immergiti nelle radici vere del reggae ascoltando Count Ossie e 'Tales of Mozambique'.

 La gioia di giocare finalmente al tavolo dei grandi.

 Lemandorle sono punk: con i computer, Google e la tecnologia al posto di chitarra, basso e batteria.

La recensione offre una critica ironica e tagliente al mondo degli addetti stampa a pagamento nel panorama musicale indipendente. Racconta l'identità unica e contraddittoria dei Lemandorle, duo punk digitale che mescola tecnologie moderne a una sensibilità pop postmoderna. La musica di San Junipero è vista come un divertente e genuino tentativo di emergere nel 'tavolo dei grandi', tra ricordi e ambizioni globali. Scopri l'universo unico dei Lemandorle e immergiti in San Junipero!

 Il batterista più richiesto al mondo tra la seconda metà dei '60 e l'inizio dei '70, alias Harold Simon Belsky, alias Hal Blaine.

 Un riconoscimento non da poco e un aneddoto veramente succulento, che dovrebbe far provare vergogna a tutti quelli che ci hanno messo tanto prima di conoscerlo.

La recensione celebra Hal Blaine, batterista leggendario dietro grandi successi pop degli anni '60 e '70. L'album Psychedelic Percussion, uscito nel 1967, rappresenta una fusione di jazz d'avanguardia e suoni psichedelici, mostrando la maestria e l'innovazione dell'artista. Questo lavoro strumentale, basato su un concept sui mesi dell'anno, anticipa alcune improvvisazioni elettroniche e batteristiche di artisti famosi. Blaine è riconosciuto come uno dei musicisti più influenti della sua epoca. Ascolta ora l'album Psychedelic Percussion e scopri la magia delle percussioni di Hal Blaine!

 Un sound diafano, angelico, cristallino. E struggente. Un sound trascendentale.

 ‘Begin’, oggi, assurge lo status di classico, avendo a lungo ignorato d’esserlo.

La recensione racconta 'Begin' dei The Millennium come un album unico e sofisticato del sunshine pop, prodotto nel 1968 a Los Angeles. Con arrangiamenti complessi e melodie avvolgenti, il disco rappresenta un classico sommerso, grazie al lavoro di Gary Usher e Curt Boettcher. Nonostante l'insuccesso commerciale, l'opera rimane un gioiello senza tempo, paragonabile ai Fleet Foxes e influenzato dai Beach Boys e Byrds. La copertina e i temi dell'album riflettono la distanza e la nostalgia, regalando un ascolto emozionante e raffinato. Ascolta 'Begin' e lasciati avvolgere dal classico perduto del sunshine pop!

 Dawg Friendly, è flow di burro che si scioglie;

 Bout the shoes, il mejo, and you love it;

La recensione analizza 'Key to the Kuffs', l'album del duo JJ DOOM formato da MF DOOM e Jneiro Jarel. Il disco, nato da idee e sperimentazioni all'inizio del decennio, unisce hip hop astratto, elettronica e dub in un collage sonoro ricco e sfuggente. Pur non essendo una novità, mantiene un fascino crescente con il tempo, grazie a flow fluidi e ritmi ben strutturati. L'album viene apprezzato per la sua originalità e per le atmosfere uniche, nonostante qualche naturale impasse nella performance vocale di DOOM. Ascolta Key to the Kuffs e scopri l'hip hop sperimentale di JJ DOOM!