"Disco di piccole violenze sussurrate nell'oblò, lasciate scivolare nell'estasi dell'inconscio."

 "Un talento limpido, che farà parlare di sé o che potrebbe già fermarsi qui, tra questi dieci canzoni nate dall’anima e non dagli strumenti."

La recensione esalta 'Learning' di Perfume Genius come un piccolo capolavoro di soli dieci brani in 28 minuti. L'album combina sensazioni di dolore, speranza e sensualità con atmosfere rarefatte e malinconiche. Le tracce sono descritte come intense e coinvolgenti, capaci di toccare l'anima senza la necessità di lunghe composizioni. Un viaggio emozionale che lascia un segno profondo nell'ascoltatore. Ascolta 'Learning' e immergiti in un viaggio sonoro unico e intenso.

 Questo brano secondo me è il migliore della compilation e merita una menzione particolare.

 Questa compilation è un must per chi ama l'Oi! vecchio stampo, un album che di sicuro non può lasciare delusi.

Quelli Che Urlano Ancora è una compilation Oi! del 1985 che riunisce band iconiche e meno note della scena punk skinhead italiana. L'album evidenzia tematiche di protesta contro la politica istituzionale e il militarismo, valorizzando il mondo della classe operaia e della sottocultura skinhead. Particolare attenzione va al brano 'Ombre' degli Hydra, una perla rara con voci femminili che spicca per qualità e unicità. Un disco imprescindibile per gli appassionati del genere e della storia punk italiana. Ascolta ora la compilation che ha segnato la scena Oi! italiana e immergiti nella sua energia unica.

 Così capita che uno distrattamente appoggia sul piatto il nuovo vinilozzo di quei cazzoni dei Black Lips, e, apriti cielo! Sulle note garage (molto) pop di “Modern Art”, mia figlia, e credo molti altri pargoli, impazzisce letteralmente.

 Sembrano gli unici a portare avanti l’eredità musicale dei Ramones, stessa capacità di sintesi, melodia e testi allucina(n)ti.

La recensione racconta l'esperienza personale dell'autore che, diventato genitore, osserva con sorpresa come la figlia apprezzi 'Arabia Mountain' dei Black Lips. Il disco, prodotto anche da Mark Ronson, mantiene l'anima garage rock pur introducendo novità sonore. Tra melodie accattivanti e influenze Ramones, l'album si rivela di grande impatto e ideale per tutte le età, persino per i bambini. Ascolta 'Arabia Mountain' e scopri il garage pop che conquista tutte le generazioni!

 Sidi Mansour è un brano che vi esalterà qualunque sia la vostra condizione al momento dell'ascolto, impossibile resistergli.

 Uno dei migliori dischi usciti nel 1994, peccato che se ne siano accorti in pochi.

Sidi Mansour di Cheikha Remitti è un album che unisce la vibrante tradizione del rai con sonorità rock, funk e sperimentali. La collaborazione con musicisti leggendari come East Bay Ray, Flea e Robert Fripp dona una freschezza unica a questo disco del 1994. Le ritmiche ipnotiche e la voce potente di Cheikha offrono un'esperienza sonora autentica e coinvolgente. Un'opera che celebra l'incontro di culture diverse con grande maestria e originalità. Poco apprezzata all'epoca, rimane oggi un capolavoro riconosciuto. Scopri l'epica fusione di rai e rock con Cheikha Remitti adesso!

 "I Pylon mi facevano ballare, mi facevano 'sballare'."

 "La scaletta ondivaga di questo ciddì, fra hit cinefile di film mai girati e proto-electro, metaforizza il disincanto verso una società che dimentica i propri eroi."

La recensione esplora l'album 'Chomp More' dei Pylon, simbolo underground degli anni '80, capace di evocare forti emozioni e nostalgie. Viene descritto come un mix originale di wave, punk e proto-electro, capace ancora oggi di coinvolgere e ispirare. La narrazione emotiva collega la musica a ricordi personali, sottolineando l'importanza della band nel panorama alternative. Un'ode a un gruppo ristretto ma influente, spesso dimenticato dalle mode passeggere. Ascolta 'Chomp More' e riscopri l'energia autentica dei Pylon!

 Uno dei testi più belli, poeticamente profondi, sinceri e commoventi nell’intera storia del Rock e del Pop contemporaneo.

 Frasi ellittiche, sospese, ermetiche si susseguono come in un incubo fra cinque strofe che trasudano disperazione autentica.

La recensione celebra 'That’s Entertainment' dei The Jam come un capolavoro lirico profondo, con un testo poeticamente intenso e una musica essenziale. La canzone, pubblicata nel 1980, racconta con ironia amara e malinconia la vita della classe operaia inglese, lontana dai cliché del punk dell’epoca. Paul Weller crea un ritratto vivido e autentico di alienazione urbana, ma lascia spazio a un messaggio di speranza umano e sensibile. Un omaggio sentito a una band unica e tuttora influente. Ascolta 'That’s Entertainment' e immergiti nel capolavoro dei The Jam.

 Potrei suonarlo anch’io, sbatterlo in faccia ai fighetti che alla festa del Liceo ci mostreranno quali e quante scale-pentatoniche hanno imparato quest’anno.

 Il basso di “Solitary Hiro” è un latrato-frustrante che smuove la mia inerzia.

La recensione intreccia ricordi personali del 1993 con l'ascolto dell'album 'The Pigeon Is The Most Popular Bird' dei Six Finger Satellite, un gruppo post-punk di Rhode Island. L'autore evoca atmosfere di gioventù fatta di cassette, biciclette e cinismo giovanile mentre apprezza le sonorità ruvide e dissacranti della band. Il testo esplora la frustrazione e disillusione adolescenziale con una lente nostalgica e affettuosa verso la musica underground dell'epoca. Scopri l'album cult dei Six Finger Satellite e rivivi l'atmosfera degli anni '90!

 Un tripudio di Fender, Gibson e Stratocaster, si susseguono assoli di chitarra e batteria assolutamente stratosferici.

 Questi signori con i capelli bianchi ... non hanno perso capacità tecnica, né creatività e soprattutto non hanno perso la voglia di far musica ai massimi livelli.

La recensione racconta un evento unico ad Assemini in cui otto leggende del rock si sono riunite per una serata memorabile. Nonostante l'età e le difficoltà, la performance è stata tecnicamente eccellente e coinvolgente. L'autore esprime grande entusiasmo per la musica, l'atmosfera e la qualità dello spettacolo. Un concerto che ha suscitato emozioni intense e ha dimostrato che i grandi nomi del rock conservano passione e talento. Non perdere l'occasione di vivere la magia delle leggende del rock dal vivo!

 Lester Ballard è solo, nella wilderness, un lercio fascio di nervi, misantropia e polvere da sparo, puro istinto, il cinismo incarnato.

 Non leggete Figlio di Dio se avete paura del vostro fratello, perché potreste scoprirvi disobbedienti ai dogmi nel non riuscire a perdonare.

La recensione esplora 'Figlio di Dio' di Cormac McCarthy, un romanzo breve dal tono crudo che racconta la vita inquietante e nichilista di Lester Ballard, emblema di una società rurale americana corrotta e violenta. Con uno stile lirico e asciutto, McCarthy dipinge con sobria poesia la natura e l'animo umano, senza offrire consolazioni morali, ma con un impatto potente e inquietante. Scopri il lato oscuro dell'America con questo romanzo intenso di McCarthy.

 Parachute appartiene a quella categoria di album forse "minori", composti in un’epoca dove valeva lo sforzo di spendere dei soldi per un 33 giri.

 Phil May più che cantare in alcune parti sembra declamare il suo dolore, vero o presunto che fosse.

Parachute dei Pretty Things è un album concettuale che unisce una prima parte acustica e nebulosa a una seconda parte elettrica e più aggressiva. Nonostante i limiti produttivi, l’opera trasmette una forte carica emotiva e riflette le atmosfere post-Woodstock e le disillusioni dell’epoca. Phil May declama il dolore e la speranza in tracce che vanno dal folk psichedelico a divagazioni jazzate. Un gioiello nascosto del rock inglese anni ’70. Ascolta Parachute per scoprire un capolavoro nascosto del rock inglese!

 "E’ un sogno: noi tutti soffriamo dei lati provvisori dei nostri amori, e questo film ci faceva appunto sognare di amori eterni."

 "Jules e Jim mette in scena un conflitto fra vita reale e la ricerca romantica del sentimento assoluto."

Jules e Jim, film iconico di François Truffaut, esplora i temi dell'amore eterno e dell'amicizia attraverso un intreccio narrativo che mescola Nouvelle Vague e film di costume. Pur manifestando alcune difficoltà di adattamento, il film risplende per le sue interpretazioni, soprattutto quella di Jeanne Moreau, e la sua rappresentazione complessa delle relazioni umane. Il regista riflette sulla natura dell'amore come conflitto tra idealismo romantico e realtà quotidiana. Scopri il classico intramontabile di Truffaut e lasciati avvolgere dalla magia di Jules e Jim.

 «You Well-Meaning Brought Me Here è semplicemente una pietra miliare: oltre il folk, un art-pop di raffinatezza unica ed irripetibile.»

 «Un viaggio musicale che parte dal mito della creazione e si conclude con una dolce e magnetica rappresentazione della morte e rinascita.»

L'album "You Well-Meaning Brought Me Here" di Ralph McTell è un raffinato concept folk del 1971, arricchito da collaborazioni con membri della band di Elton John. Il disco esprime temi profondi come la creazione, l'amore, la guerra e la morte, con melodie eleganti ed orchestrazioni evocative. Spesso sottovalutato, rappresenta invece il massimo apice creativo del cantautore inglese, un'opera di rara bellezza e originalità. È un viaggio musicale che unisce leggerezza e profondità senza rinunciare a un sound immaginifico e suggestivo. Ascolta ora questo capolavoro folk di Ralph McTell e scopri un tesoro nascosto della musica anni '70!

 «il protagonista... un passato da cui vuole volontariamente distaccarsi ed una colpa che non lo rende meno negativo»

 «Truffaut ci regala un altro personaggio fondamentale»

«Tirate sul pianista» è il secondo film di François Truffaut che, abbandonando il biografismo del debutto, esplora il noir con toni malinconici e una narrativa a flashback. Il film emerge per la forte caratterizzazione emotiva del protagonista interpretato da Charles Aznavour, e per il modo in cui intreccia amore, solitudine e tensione criminale in un contesto parigino notturno. Nonostante qualche frammentazione narrativa, il film resta un tassello fondamentale nella carriera del regista e nella nouvelle vague francese. Scopri l'intensa fusione di noir e emozione nel capolavoro di Truffaut!

 "La corsa di Antoine verso la spiaggia ed il mare sconfinato costituisce tanto l’inizio di una libertà desiderata quanto la presa di conoscenza del dramma di cui essa è intrisa."

 "Truffaut come un regista, uno scrittore per immagini, fortemente calato nella tradizione, per certi versi condizionato da essa nell’impostazione del soggetto, nello svolgersi della trama e nella sua conclusione."

I quattrocento colpi, esordio di François Truffaut, segna l'inizio della nouvelle vague francese con un linguaggio che unisce modernità e profondo legame con la tradizione. Il film racconta la crescita di un giovane ragazzo, Antoine, attraverso una narrazione intensa e poetica. La pellicola si distingue per l'uso espressivo del bianco e nero e per la capacità di catturare la complessità della libertà personale e della solitudine. Interpretato magistralmente da Jean-Pierre Léaud, il film resta un classico intramontabile. Scopri l'inizio della nuova ondata del cinema francese con 'I quattrocento colpi' di Truffaut!

 "Blowin' Away è un album atipico, con una peculiarità tutta sua che lascia l'amaro in bocca."

 "Luba The Baroness è il punto più alto mai raggiunto da Joan Baez come cantautrice."

Blowin' Away di Joan Baez è un album atipico e frammentato, che lascia la sensazione di un'opera incompiuta. Nonostante la qualità altalenante delle cover, le canzoni originali di Baez emergono come perle di grande valore artistico, in un contesto intimo e variegato. L'album rappresenta un momento chiave della sua carriera cantautorale, lasciando un segno profondo anche se non pienamente apprezzato. Un'occasione persa ma comunque un disco amato e importante nella discografia della Baez. Scopri il lato meno noto e più personale di Joan Baez con Blowin' Away!

 ‘Il personaggio multiforme del protagonista è così reale e dirompente che è quasi impossibile non trovare almeno un pizzico di Arturo Bandini nel quale specchiarsi.’

 ‘Talmente denso e potente da far sembrare l’inchiostro delle pagine pura aria compressa pronta all’esplosione.’

La recensione racconta la potente descrizione del protagonista Arturo Bandini, alter ego di Fante, e la sua lotta personale tra ambizione e fragilità. La Los Angeles degli anni Trenta emerge come un palcoscenico polveroso e decadente. Lo stile è intenso e coinvolgente, capace di trasmettere un senso di realismo e profondità. Il libro è un viaggio emozionale e letterario imperdibile. Immergiti subito nel mondo di Arturo Bandini e scopri un classico senza tempo.

 Shot Through The Heart è il momento in cui la stella di Jennifer Warnes si accende definitivamente.

 Un album vario, spumeggiante e pieno di colori, l’album di una grande entertainer, di una vocalist eccelsa.

La recensione celebra Jennifer Warnes come una delle voci femminili più raffinate del pop anni '70, evidenziando con affetto la maturazione artistica espressa in "Shot Through The Heart". Pur non essendo il suo capolavoro, l'album si distingue per varietà, interpretazioni intense e un perfetto equilibrio tra leggerezza e spessore musicale. Spesso sottovalutato, il disco rappresenta un momento chiave nella carriera di Warnes, prima della sua evoluzione verso un repertorio più alternativo. Ascolta ora Shot Through The Heart e scopri una voce pop senza tempo!

 La paura e la voglia di imbrattare la lavagna dei sogni, sono i sensi svegliati dal suo ascolto.

 Un ascolto che può affascinare o tediare fino alla morte e tutto già dai suoi primi secondi.

Cherno - Complicity Vision è un album che polarizza: affascina o stanca, grazie a un mix unico di thrash, jazz, math e avanguardia. Le atmosfere oscure e i ritmi complessi sono sorretti da chitarra e sax a tratti aggressivi e sperimentali. La proposta di brani come ‘Gestalt Collapse’ e ‘Iron Man’ mostra un amalgama di improvvisazione e sperimentazione sonora imponente. Un album personale e provocatorio, adatto a chi cerca sonorità fuori dal comune. Ascolta Cherno - Complicity Vision e lasciati sorprendere dalla sua follia sonora!

 Nessuno ha prodotto tanta intelligenza da mezzi così stupidi.

 L'intelligenza mascherata da idiozia è forse la miglior qualità dei Giants.

Flood, terzo album dei They Might Be Giants, è un capolavoro di ironia e sperimentazione sonora. Il duo newyorkese rielabora ed esalta i cliché della musica pop e di altri generi con strumenti low-cost, creando brani divertenti e intelligenti. L'album mescola parodia, nonsenso e riferimenti culturali in una galleria di hit che conquista con la sua originalità e leggerezza. Tra i pezzi più memorabili spiccano "Istanbul (Not Constantinople)" e "Birdhouse in Your Soul". Scopri il geniale e ironico Flood di They Might Be Giants!

 «Quella compiuta dal regista è una rappresentazione critica, non un’irrisione.»

 «Forma e contenuto si saldano in un’armonia insuperabile, la fluidità della messa in scena riproduce la fluidità dei sentimenti e dei rapporti umani.»

La regola del gioco di Jean Renoir, uscito nel 1939, fu inizialmente un film sfortunato. Restaurato e riscoperto vent’anni dopo, divenne un capolavoro riconosciuto per la sua modernità e innovazione tecnica. Il film analizza con ironia e nostalgia le convenzioni sociali dell’aristocrazia prebellica, offrendo una critica profonda ma affettuosa. Il suo stile fluido e la narrazione corale lo rendono un punto di riferimento imprescindibile del cinema mondiale. Guarda La regola del gioco e scopri il capolavoro intramontabile di Renoir!