I preferiti secondo cronologia.
Praticamente tutti, da "Patriots" (1980) a "Giubbe rosse" (1989)
" Uffà! Uffà!" (1980) + "Sono solo canzonette" (1980)
"Certi momenti" (1980)
"Nero a metà" (1980) + "Vai mo'" (1981) + "Bella 'mbriana" (1982)
"Dalla" (1980) + "Viaggi organizzati" (1984) + "DallAmeriCaruso" (1986)
"Viaggi e intemperie" (1980) + "Seni e coseni" (1981)
"Concerto" (1980) + "Branduardi canta Yeats" (1986)
"Metropolis" (1981) + "Fra la via Emilia e il West" (1984)
"Panama e dintorni" (1981) + "Le città di frontiera" (1983) + "La pianta del tè" (1988)
"Indiano" (1981) + "Creuza de ma (1984)
"Finardi" (1981) + "Dal blu" (1983)
"Alice" (1981) + "Azimut" (1982)
"La grande grotta" (1981) + "Fragole infinite" (1982)
"Paris Milonga" (1981) + "Paolo Conte" (1984)
"Energie" (1981)
"Titanic" (1982)
"Teresa De Sio" (1982) + "Tre" (1983)
"Gente di Dublino" (1982)
"Ivan il terribile" (1982) + "Bandiera gialla" (1983)
"Un sabato italiano" (1983) + "Italiani mambo" (1984)
Il tuo commento alla classifica
I commenti a questa classifica
  • elv
    12 ott 12
    Commento fine a sé stesso: Paolo Conte è un grandissimo, tutti i suoi dischi sono ottimi, MA gli arrangiamenti migliori sono nei suoi dischi Live. Io l'ho visto 4-5 volte dal vivo a teatro (sempre eccezionale) e una volta all'aperto (pessimo, non gli si confà) ed ogni volta - a parte la scaletta più o meno differente - riusciva(no) a tirar fuori versioni diverse delle canzoni. Un vero Maestro e ben supportato.
     
    • Lao Tze
      13 ott 12
      verissimo. anche se non saprei fare un raffronto fra teatro e all'aperto, dato che io l'ho visto solo una volta e al chiuso. il pregio massimo di un cantautore, secondo me, è superare dal vivo le versioni di studio, per un Branduardi si può dire lo stesso. comunque anche in studio era ottimamente supportato, se un disco dell'81 non ha perso niente in 30 anni vuol dire che chi l'ha supportato ha fatto un degno lavoro, prendi "Boogie" e potresti scambiarlo per un pezzo inciso l'altro ieri. piccola nota, anch'essa fine a sé stessa: Lele Melotti e Jimmy Villotti erano e rimangono fra i migliori musicisti di studio in Italia.